Roma |
E. P. T.
Roma - tel. 06.488991 |
gennaio |
Festa della Befana
La befana di piazza Navona conclude la fiera di dolci e giocattoli che
coinvolge adulti e bambini e si sviluppa intorno alle tre fontane. La
manifestazione raggiunge il suo apice nella notte tra il 5 e il 6. Una
altra antica usanza vuole che si conducano i bambini durante le feste di
Natale a recitare brevi poesie dinanzi all’immagine del Bambino Gesu’
esposto all’Ara Coeli. |
gennaio
17 |
Grande Festa della Benedizione degli Animali
Fra le tradizioni cittadine di recente rivitalizzate, particolarmente
apprezzata è la Benedizione degli Animali, antichissima cerimonia
che ebbe massimo splendore nel primo Ottocento, descritta da viaggiatori
illustri come Goethe e ricordata nei sonetti del Belli.
L’ARCA e L’Archeovita hanno promosso questo revival, il cui successo
dipende dall’accresciuta sensibilita’ verso gli animali: fino a
5000 persone, con altrettanti animali, hanno affollato la Piazzetta di
Sant’Eusebio all’Esquilino nelle passate edizioni.
Un tempo la Festa celebrava gli animali come compagni di fatica
dell’uomo; oggi, essi non sono piu’ soltanto strumenti di lavoro, ma
vivono sempre piu’ spesso nelle nostre case dandoci amore e compagnia.
La cerimonia non è destinata solo a questi nostri piccoli amici: le
daranno infatti lustro anche i magnifici cavalli dei Corazzieri e degli
altri Corpi Militari, i cani della Protezione Civile e dei Reparti
Antidroga cui tanto dobbiamo.
Le tradizionali “botticelle” daranno una pennellata di colore antico a
questo quadro moderno, rievocando aspetti della Roma dei Papi. E’ un
segno dei tempi che cani e gatti siano ammessi alla Messa, seguita dalla
Benedizione: presenza un tempo impensabile.
Invitiamo tutti alla Cerimonia: i credenti che vedono negli animali
creature di Dio, da lui protette; i non credenti, che potranno passare una
mattinata diversa con i loro animali. Tutti abbiamo bisogno di una
benedizione speciale per assolvere al debito di riconoscenza verso questi
nostri fratelli minori.
Ore 10,30 - Parrocchia di S. Eusebio all’Esquilino (Piazza Vittorio) -
Cerimonia della Benedizione degli Animali e S. Messa. - Anche gli animali
sono ammessi nella Chiesa durante la Celebrazione della Messa.
Per informazioni
-
Associazione Romana Cura Animali 06.5756085
-
Colonia
felina di Torre Argentina 06.6872133
-
Ambiente Archeovita 06.4466425
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marzo
3^ decade |
Maratona di primavera
Con la primavera arriva la Maratona di Roma con partenza
ed arrivo nello scenario unico al mondo di Via dei Fori Imperiali e del
Colosseo. La gara agonistica sara’ affiancata dalla stracittadina non
competitiva di cinque
chilometri aperta a tutti. Al via ci saranno atleti provenienti da ogni
parte del mondo.
Info
06.4065079
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marzo
19 |
San Giuseppe dai Fori al Trionfale – Bignè, frasche e
lanternoni per il falegname “frittellaro”
Grandiosi festeggiamenti, con la sagra e la solenne processione, per la
ricorrenza del 19 marzo che ha avuto da sempre radici popolari e durante
il corteo religioso venivano cantati i versi scritti da Checco Durante.
Questa
ricorrenza ha sempre avuto a Roma una notevole importanza, essendo
San Giuseppe oggetto di grande venerazione presso il popolo, sia per la
fama di "uomo giusto", attribuitagli dai Vangeli, che per
l'umiltà del mestiere di falegname, che lo avvicinava al cuore della
povera gente. Particolari celebrazioni si svolgevano nelle numerose chiese
a lui dedicate, soprattutto in quella intitolata a San Giuseppe dei
Falegnami al Foro, sede della "Università fabrorum lignariorum”,
che l'aveva costruita a sue spese.
In quella chiesa il 19 marzo la
confraternita dei Falegnami organizzava i festeggiamenti, invitando i
rappresentanti delle altre associazioni artigiane a pregare e banchettare
a base di frittelle. Tanto che il santo finì per chiamarsi "San
Giuseppe frittellaro”.
E infatti è rimasto legato a
questa ricorrenza religiosa il profumo dei dolci che venivano fritti
all'aperto, in giganteschi padelloni ed esposti, fin dalla sera prima,
sulle bancarelle ornate di “apparati, frasche, bandiere e lanternoni”.
I pregi di questi dolci erano celebrati in versi composti spesso dagli
stessi friggitori, che decantavano sfacciatamente la qualità delle
frittelle. E “non è raro il vedere queste paragonate fino alle
stelle del firmamento”, scriveva Belli, “con lodi del
frittellaio”, tanto che “di un tal friggitore Gnaccherino
ebbesi una volta ad udire di non esservi che un sole in cielo e un
Gnaccherino in terra”. Nelle esaltazioni delle frittelle non fu da
meno un frittellaro ricordato da Zanazzo ai primi del Novecento: "Bigna
sapé, perbrio, bigna sapé
delle
frittelle mie la qualità:
le
venne un cèco subbito a comprà,
e
a tre minuti ce vedé”.
Grandiosi festeggiamenti, che
comprendevano oltre alla sagra anche una solenne processione, si svolsero
nei primi decenni del Novecento
nell'allora nuovissimo quartiere Trionfale, posto sotto la speciale
protezione di san Giuseppe con la chiesa a lui dedicata. E c'erano appunto
i banchi dei frittellari, a ricordo della tradizione, così che l’attore
Checco Durante nel 1950 scrisse anche i versi di una canzone che veniva
cantata durante la processione, e che sono rimasti famosi nella tradizione
popolare, come quelli iniziali:
“San
Giuseppe frittellaro
tanto
bollo e tanto caro
tu
che sei così potente
d'aiutà
la pora gente
tutti
pieni de speranza
te
spedimo quest'istanza”.
Ai
quali faceva seguito la richiesta di grazia:
“0
gran santo benedetto
fa
che ognuno ciabbia un tetto;
la
lumaca affortunata
se
lo porta sempre appresso
fa
pe' noi puro lo stesso.
Facce
cresce sulla schina
una
camera e cucina”.
C'erano, naturalmente, le alternative di porchettari e venditori di
zucchero filato, e ancora venditori di palloncini, girandole e aquiloni. E
non mancavano i mendicanti, riforniti di immagini del santo con tanto di
invocazione “A te Beato Giuseppe, astretti dal nostro cuore appenato”,
che veniva offerta ai passanti in cambio di un'elemosina.
Ai giorni nostri la festa di San Giuseppe è ricordata quasi soltanto dai
bignè che continuano a comparire sulle tavole di tutti i romani, e da
alcune processioni decisamente ridimensionate rispetto al passato.
REPUBBLICA – CARTOLINE ROMANE -
Claudio Rendina
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Ostia
Quartiere di Roma
maggio
1° |
Festa del Pescatore
Prima edizione in programma per l'intera giornata al Borghetto di Ostia. Tra
i momenti più attesi il matrimonio con il mare: alle 16 dalla chiesa di S.
Nicola parte la processione con in testa la Madonna. Il corteo, dopo aver
raggiunto il Canale dei Pescatori, proseguirà poi in barca fino al pontile.
Qui sarà gettata in acqua la corona con gli anelli che, una volta
recuperati, verranno posti come fedi nuziali alle dita di una dei pescatori e
della stessa madonna.
Sempre dalle 16,000 è prevista l'animazione per bambini ,
curata dalla Cooperativa "Il Tempo delle Farfalle". Alle 17,00
l'atteso appuntamento con la gastronomia: a tutti i partecipanti saranno
serviti fumanti spaghetti con i frutti di mare, a base di cozze,
vongole e telline. In serata esibizione di band musicali, balli di gruppo e
spettacolo di cabaret.
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maggio
1° |
Discesa internazionale del Tevere in
canoa da Citta’ di Castello a Roma”
Si conclude oggi a
Ponte Milvio, sulle rive del biondo Tevere, la maratona in canoa. La prima
discesa con il percorso, che è poi diventato quello attuale da Citta’ di
Castello a Roma e di cui si hanno dati certi, risale al 1969. Si svolge
tra il 25 aprile ed il 1° maggio, date che garantiscono sia un buon numero di
festivita’, sia una portata del fiume adeguata. Va precisato subito pero’,
che la “Discesa del Tevere”, nel modo piu’ assoluto, invita alla
prudenza, ed i passaggi piu’ difficili sono sempre affrontati con tutte le
precauzioni possibili e con l’assistenza di canoisti esperti e di gente a
terra.
L’obiettivo del FICF è quello di avvicinare le
persone alla canoa in modo sicuro e divertente.
Info 329.6883135 – 0765.486088.
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luglio |
Festa
de' noantri
La festa, una delle poche superstiti tra quelle
religiose e popolari, è in onore della Madonna del Carmine. Di origine assai
antica, a partire dagli anni Venti, alla commemorazione religiosa si nono
aggiunti spettacoli teatrali e musicali. L’evento, organizzato e patrocinato
dal Comune di Roma e dal Municipio I Roma Centro Storico, ha un programma
particolarmente ricco di appuntamenti con fuochi di artificio finali sparati
dalla terrazza del Giardino degli Aranci.
La festa si svolge verso la fine di
luglio nel caratteristico, unico ed immutabile quartiere di Trastevere
dove l'omonimo viale si riempie di chioschi che vendono la porchetta, di
luminarie, di bancarelle varie, oltre che di gente. |
dicembre |
Cento presepi
Si svolge nella Basilica di Santa Maria del Popolo l'annuale rassegna dei
presepi. La cerimonia inaugurale, dedicata alla Fondazione 'Villa Maraini',
espone presepi realizzati con materiale diversi: si tratta di 160 opere di cui
48 provenienti dall'estero e 132 dalle varie regioni italiane. Torna, infine, il
laboratorio 'Il presepe come gioco', promosso dall'Assessorato alle Politiche
Educative Scolastiche della Famiglia e della Gioventu' del Comune di Roma.
Festa dell’Immacolata Concezione
Omaggio floreale del Pontefice, della cittadinanza
romana e della civica amministrazione alla statua della Madonna in piazza di
Spagna. Dopo la visita nella piazza il santo Padre si reca nella basilica di
Santa Maria Maggiore per celebrarvi una solenne liturgia mariana - giorno 8. |
Ricorrenze |
Carnevale - La festa pagana della città Santa
Era la grande festa profana, dove
tutto era permesso all’insegna del libertinaggio più sfrenato. Sette giorni
di licenziosità spudorata, dal mercoledì al martedì grasso, con la propria
identità mascherata: "giovanotti vestiti da donne del popolino, col seno
scoperto, audaci fino all'insolenza», scrive Goethe nel 1788, mentre "le
donne prendono altrettanto gusto a mostrarsi in abiti da uomini".
Così il Carnevale significava innanzitutto ambiguità
sessuale nell’anonimato, con lo scopo preciso di trasgredire, nel piacere
carnale di "Carnem levare".
Erano giorni di passeggio sul Corso, addobbato da
drappi e tappeti coloratissimi, ghirlande di fiori dai balconi, tra lanci di
confetti e coriandoli, con lo struscio stuzzicante, suonando trombette,
tric-trac, tamburelli e campanacci, e sparando petardi e castagnole; dal primo
pomeriggio fino a sera, quando il lungo rettifilo era illuminato da fiaccole e
si facevano più compromettenti le tentazioni. Maschere dai travestimenti più
folli; ricchi mascherati da pezzenti e poveracci da anfitrioni, da animali, da
preti e suore. Oltre ad una marea di Pulcinella, napoletano, ma adottato a Roma
per i tratti ambigui della sua persona: il becco, la gobba e il ventre enorme,
con tanto di corno e campanaccio alla cintura, simboli sessuali maschili e
femminili insieme. E indovina un poco chi c’è sotto? E per scoprirlo capita
che un popolano finisca a letto con una nobildonna, ma anche che qualche prete
autentico abbia la sua notte brava.
Perché nessuno si tirava indietro da questo Carnevale,
dove la frenesia sessuale si accompagnava alle grandi abbuffate di carne; una
festa per le "botteghe dei pizzicagnoli" , scrive il Gregorovius,
autentici "tempietti nei quali in un certo modo è venerata una preziosa
salsiccia quale divinità della specie, quasi mistica dea dei salsamentari.
Il clou degli svaghi era la "corsa dei cavalli
barberi" che si svolgeva ogni sera, a partire dalle ventitrè su via
Lata, ribattezzata per questo Via del Corso. E quei poveri cavalli
venivano eccitati alla corsa con bevande drogate e legando alle groppe
pallottole di legno con aculei di ferro che sbattevano sui loro muscoli; così
dalla "mossa", ovvero il sollevamento del canapo, in piazza del Popolo
partivano come furie al galoppo fino alla "ripresa", cioè il loro
arresto dagli addetti, in piazza San Marco. Una Pazzia, con feriti e morti lungo
il percorso, così che la corsa sarà proibita dal 1882.
La sera di martedì grasso si chiudeva con la festa dei
"moccoletti", cioè candele e lumi di ogni tipo alla luce dei
quali si celebrava il rito della morte del Carnevale; ognuno portava sul
cappello o su una canna la sua piccola luce e, in mezzo ad un indescrivibile
confusione, cercava di tenerla accesa, tentando nel frattempo di spegnere quelle
degli altri. Una gara con la morte, all’insegna di "Moràmmazzato chi non
regge er moccolo!". E ci si consolava con l’ultima "magnata"
prima della quaresima incombente.
di Claudio
Rendina - Messaggero
Pasqua - Il
rito del sacrificio e l’esplosione dei banchetti
E'
una
festa mobile, perche’, per decisione del Concilio di Nicea del 325 d. C.,
confermato dal Concilio di Trento del 1546 – 1563, deve essere celebrata la
prima domenica che segue il plenilunio dopo l’equinozio di primavera.
Festa di origine ebraica, ricorda la fuga
dall’Egitto, ed anche il nome deriva da quello ebraico: pessah. Oggi non
coincide piu' con le festa ebraica perche’ il loro calendario è diverso dal
nostro.
Gesu’ Cristo volle dare un nuovo significato a questa
festa, gia’ esistente, quello della salvezza mediante il suo sangue, e pose se
stesso come mezzo di espiazione al posto di tutti coloro che avrebbero creduto
in Lui.
Ancora oggi nella celebrazione del rito della comunione
le chiese cristiane ricordano questo significato con la carne e il sangue che,
simboleggiati dall’ostia nelle chiesa cattolica e dal pane e dal vino nelle
chiese evangeliche, ricordano il Suo sacrificio.
Quello dell’agnello ricorda il sacrificio del Cristo,
ma questo, viene spesso dimenticato. E si celebra soltanto un ricco pasto.
Natale
La tradizione invita a partecipare alla messa di
mezzanotte. Tra le chiese piu’ suggestive, quella dell’Ara Coeli, che espone il
santo Bambino nel celebre presepio. Altri esempi importanti si trovano nella
chiesa di Santa Maria in Via e a Sant’Alessio sull’Aventino. Un presepio che
risale al 1200 si trova nella Confessione della cappella Sistina in Santa Maria
Maggiore ed è attribuito ad Arnolfo da Cambio. In piazza Euclide, nella
Parrocchia del Sacro Cuore di Maria, il presepio artistico è animato e
“moderno”. Inoltre, nella sala del Bramante, adiacente alla chiesa di Santa
Maria del Popolo, sono esposti cento presepi provenienti da tutto il mondo e al
Museo Tipologico Internazionale sono esposti presepi e figure di trenta Paesi,
unitamente alla raccolta filatelica numismatica con i presepi di tutto il mondo.
Tutte le principali vie sono addobbate con festoni, luci e motivi natalizi.
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Mercatini - Fiere
Mostre - Antiquariato |
La
fiera della Befana
Si tiene intorno all'Epifania
(metà dicembre – 6 gennaio) in piazza Navona. Anche se a fatica, mantiene
ancora un suo fascino, soprattutto per i bambini.
La
Mostra dell’antiquariato
Ha
due edizioni che si svolgono in Via dei Coronari. La prima inizia nella seconda
metà di maggio (10,00 – 13,00 e 16,00 – 23,00). È molto suggestiva di
sera, quando le strade su cui sono stese passatoie vengono illuminate dalle
fiaccole. La seconda comprende anche Via dell'Orso e ha luogo tra
settembre e ottobre (lun./gio.
15.00 - 23.00 e ven./dom. 10,00 – 23,00). Vi si vendono anche articoli di
pelle, gioielli ed oggettistica.
Expo
Tevere
Ha luogo ogni anno sui due
lungotevere tra i ponti di Sant'Angelo e Cavour. Le bancarelle vendono
artigianato regionale italiano, ma anche pasta, marmellata, olio di oliva, vini
e liquori a prezzi inferiori di quelli dei negozi. La manifestazione è aperta di
sera dalle 18.00 alle 01,00 -
meta'
giugno /
meta' luglio
Natale - 100 pittori a Via Margutta
Piazza Mignanelli - 2^ decade - Un
evento da non perdere, anche solo per curiosità, dal momento che i prezzi sono
alti. Esistono anche l'edizione primaverile ed quella autunnale.
I 100
Presepi
Ingegno e creativita’ caratterizzano ciascun presepe presente alla mostra
“100 presepi” allestita ogni anno nella Basilica romana di Santa Maria del
Popolo. Con gli anni sono aumentate a quasi 200 le opere presentate e
provenienti da oltre 20 Paesi esteri e da tutte le regioni italiane. Di
ogni dimensione e realizzate in diversi materiali (dalla mollica di pane
all’avorio) i pezzi che animano l’esposizione rappresentano un vero e proprio
percorso, alla scoperta di un piccolo filone artistico, dai presepi antichi
romani dell’800 o del ‘700 napoletano, a quelli di cartapesta pugliesi sino alle
rappresentazioni sacre ultramoderne a quelle realizzate dalle scuole di Roma,
nell’ambito di un laboratorio itinerante organizzato dal Comune. Info 06.6793572
-
Tutti i giorni dalle 9,30 alle 20 - fine novembre / 8 gennaio Natale
Oggi
Un appuntamento ormai
tradizionale del periodo natalizio alla Fiera di Roma, all'EUR. |
turismo, cultura e sport |
Canoa - Navigare il Tevere, un "tuffo" nella storia
Un abbigliamento casual, una fotocamera per immortalare i momenti più belli,
un panino per fermare i morsi della fame e tanta curiosità: sono questi i
consigli e i requisiti necessari per iniziare a frequentare i corsi di
navigazione fluviale in canoa. Tutti potranno scoprire, così, la città dalla
parte dell'acqua, un modo particolare e affascinante di vedere le cose a bordo
di canoe e gommoni, grazie alla proposta dell'associazione “Andiamo in canoa",
in collaborazione con Uisp e Legambiente.
L'obiettivo è quello di legare lo sport della canoa alla conoscenza del
territorio, usando come mezzo di comunicazione l'acqua. Da un lato, infatti, il
corso darà l'opportunità di conoscere la navigazione fluviale sicura, grazie a
semplici tecniche di discesa del fiume, insegnando a scegliere il percorso"in
corrente" e i punti di arresto e sbarco. Mentre dall'altro si avrà la
possibilità di conoscere scorci della campagna periferica, di ammirare monumenti
visti solitamente dal traffico cittadino. Per fare tutto questo verranno usate
canoe canadesi, catamarani e gommoni da rafting, il tutto sotto l'occhio vigile
di insegnanti esperti e istruttori della federazione nazionale.
Info 339/8808312 -
http://www.uisp.it
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