Frammenti
di storia
Antichissima citta' di probabile origine osca (Luceria Apula)
e' fonte di testimonianze di epoca neolitica e bronzo, greca,
dauna, sannita fino ad arrivare all’epoca romana ed imperiale,
quando divenne importante colonia romana.
Il suo nome e' tuttora oggetto di forti
dispute: deriverebbe dalle radici etrusche "luc"
(bosco) ed "eri" (sacro) per i folti e numerosi
boschi che attorniavano la citta' fin da epoche remote.
Dopo la caduta dell'Impero fu aspramente
contesa da Longobardi, Bizantini (X secolo) e Normanni. Fino a
quando, nel medio evo, Federico II di Svevia ne
fece una munitissima piazzaforte difesa da una colonia di fedelissime
milizie saracene (onde il nome di Luceria Saracenorum). La citta' assume un aspetto orientale e
trascorre il periodo di maggiore splendore divenendo uno dei centri
principali dell'Italia meridionale. Ma, a causa dell'indesiderata presenza
islamica, dopo un lungo assedio, Lucera subisce un disastroso saccheggio (1269) da
parte di Giovanni Pipino di Barletta, consenziente Carlo II d’Angio'.
Con la dinastia angioina la citta' di Lucera assunse il nome di "Citta'
di Santa Maria".
I secoli successivi ne videro la progressiva
decadenza. |
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Il Duomo (nella suggestiva piazza omonima).
Grandiosa cattedrale in stile gotico - a tre navate
su pilastri dagli alti archi acuti e con tetto a travature e tre absidi
poligonali - fu fatta costruire da Carlo II d’Angio' nel XIV secolo sulle
rovine di un'antica moschea islamica. Il tutto in onore di Santa Maria, Patrona
della citta', ed a celebrazione della definitiva vittoria sui saraceni (15
agosto 1300) con il ritorno alla cristianita' (i lavori furono ultimati nel
1311 dall'architetto Pietro D'Angicourt).
E’ una delle maggiori creazioni dell’architettura
del tempo degli Angioini nell’Italia meridionale e la costruzione e'
giunta a noi intatta nelle sue belle forme gotiche. Interessanti la
facciata con tre portali ogivali a baldacchino, fiancheggiata da una
torricella poligonale e da un campanile quadrato con cella terminale
ottagonale. Belli i fianchi e la parte absidale a larghe masse nettamente
squadrate e animate da contrafforti e alte monofore.
L’interno e' superbamente ornato da affreschi
del XIV, XV e XVI secolo e tra le opere che lo ornano sono da segnalare:
- statua tombale di un cavaliere del Trecento;
- affresco raffigurante Cristo morto (secolo XV);
- Crocifisso ligneo del XIV secolo;
- statua lignea della Madonna col Bambino, del ‘300.
In sagrestia, dittico d’argento del secolo XIV
(normalmente non visibile).
S. Domenico
La
Chiesa, di origine medioevale e successivamente trasformata in forme
barocche, custodisce alcuni altari intarsiati oltre ad un pregevole coro
intagliato seicentesco (1640) ed un bel presepio di scuola napoletana.
Museo Civico "Giuseppe Fiorelli"
Ha sede nel settecentesco palazzo De
Nicastri-Cavalli (civico 36 dell’omonima via).
Raccoglie e custodisce pregevole
materiale, soprattutto archeologico:
- ceramiche daune e campane medievali, bronzi;
- opere scultoree romane tra cui una Venere marina rinvenuta in Lucera nel
1872 nei pressi delle Terme romane di Porta S. Severo, replica del I
secolo di originale scuola prassitellica, e ritratti d’epoca romana;
- vari mosaici, tra cui un grande mosaico pavimentale romano, del I secolo
d. C.;
- opere preromane, fra cui e un busto di Proserpina;
- collezione di terrecotte votive, del III secolo a. C.;
- raccolta numismatica composta da oltre 8.000 pezzi di tutti i metalli e
di tutte le epoche (greche, romane, bizantine, medioevali) e rare monete
coniate nei secoli dalla fiorente Zecca di Lucera;
- ceramiche arabe e del periodo angioino;
- una pinacoteca con esempi pittorici di scuola Napoletana ed un maestoso
Presepe settecentesco in ceramica;
- una sezione di arte popolare ed una etnografica.
Si visita tutti i giorni da martedi' a domenica
dalle ore 9.00 alle ore 13.00 (lunedi' chiuso).
Inoltre, dal 1° settembre al 30 aprile, anche
dalle ore 15,00 alle ore 18,00 (martedi' e venerdi') e dal 1° maggio al 31 agosto dalle ore 16,00 alle ore 19,00 nei medesimi
pomeriggi (tel. 547041).
Il Castello (custode sul posto)
Grandiosa Fortezza Sveva Angioina, sorge all’estremita'
ovest della citta' su una suggestiva altura a dominio della pianura. Fu
fatto erigere da Federico II (fra il 1235 e il 1240) sui ruderi della
Rocca di Diomede ed, in seguito, fu ampliata e fortificata, trasformandola
in una poderosa fortezza (tra il 1269 ed il 1283) da Pietro d’Angicourt
per ordine di Carlo I d'Angio', edificando sulle precedenti fondamenta del
palazzo svevo.
Del tutto integra e ben conservata la vasta cinta
muraria che si estende per circa 900 metri all'estremita' ovest della citta'
sopra un terrazzo a dominio della pianura. Questa e' a pianta pentagonale,
rafforzata da torri angioine, quadrilatere e pentagonali. Il lato piu'
bello e' quello che guarda la citta', protetto da un profondo fossato e
con due maestose torri cilindriche agli estremi.
All'interno, oltre agli imponenti ruderi del
Palazzo fatto edificare da Federico II, si trovano resti di costruzioni
romane, cisterne e le fondamenta di una chiesa di eta' angioina.
S. Francesco
La trecentesca chiesa, coeva alla
Cattedrale ma ad una sola navata, fu costruita all'epoca di Carlo II d'Angio'
(inizi del sec. XIV); all’interno custodisce affreschi dei sec. XIV, XV
e XVIII. |
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Anfiteatro romano (I secolo a. C.).
Ai piedi di una collina ed a circa 1 km dalla
periferia orientale dell’abitato sorge l'Anfiteatro romano, fatto
costruire dal magistrato Marco Vecilio Campo in onore di Ottaviano quando
questi fu insignito del titolo di Augusto. E’ tra i più antichi
monumenti del genere giunti fino a noi (ricostruiti i due maestosi portali
marmorei d'accesso, con identiche iscrizioni dedicatorie; inoltre e' ben
riconoscibile la grande cavea ellittica, scavata nella collina.
Scavi recenti hanno riportato alla luce una
necropoli del III sec. a. C. e costruzioni del II e I sec. a. C.
Troia
Assolutamente da visitare, a circa 20 km da Lucera, la cittadina di Troia, che conserva la stupenda cattedrale;
una delle piu' interessanti chiese romaniche della Puglia, con magnifica
facciata e rosone. Una preziosa porta chiude il portone. Interessante
anche il tesoro. |
Agenda
(Info Assessorato Cultura 0881.548626)
Gennaio
Giorno 6 - Epifania
Mercatino di Aladino - In Piazza Duomo, con scambio di giocattoli
tra grandi e piccini (musica ed animazione).
Giorno 31
Festa di S. Ciro - (Chiesa Madonna della Spiga)
Febbraio
Carnevale
Sfilata per le vie di Lucera con musica, animazione e fuochi pirotecnici.
Giugno
Giorno 13
Festa di Sant'Antonio - (Chiesa di S. Francesco - S. Antonio Abate)
Luglio
Giorno 2
Festa della Madonna delle Grazie - (Chiesa Madonna
delle Grazie)
Giorno 16
Festa della Madonna del Carmine - (Chiesa del Carmine)
Agosto
Giorno 6
Festa di S. Francesco Antonio Fasani - (Chiesa di S. Francesco)
Giorno 13
"Torneo delle Chiavi".
Vi partecipano i rappresentanti dei cinque "rioni"
che componevano anticamente la citta' e consiste nella ricostruzione e
nello svolgimento - nell’arena del suggestivo Anfiteatro romano -
di alcuni giochi medioevali come il tiro con la balestra e con l’arco,
il tiro alla fune, la corsa con le giare, la lotta con i bastoni, la
quintana e l’albero della cuccagna. Lo spettacolo e' preceduto dall’esibizione
di sbandieratori e giocolieri al suono dei tamburi, oltre che dalla sfilata
di cavalieri in costume d’epoca.
Le cinque squadre prendono il nome da altrettanti
varchi di accesso alla citta', realizzati nelle mura di cinta: Porta
Albana, Porta Foggia, Porta San Giacomo, Porta San Severo e Porta Troia.
A fine gara, ai vincitori viene dato in custodia
il Palio (insegna del trecento raffigurante S. Maria Patrona col Bambino)
fino all’anno successivo.
Info
0881.723650.
Giorni 14, 15 e 16.
Festa di Santa Maria - Patrona della Citta'.
14 agosto - "Corteo Storico" - Nel
giorno di festa viene portato in processione il "Palio",
per commemorare la liberazione della citta' dai saraceni. Trattatasi di
una sfilata in costume per ricostruire le vicende avvenute la sera del 14
agosto del 1300, anno giubilare voluto da Bonifacio VII, a seguito dell'avvenuta
riconquista della citta', e con essa della fede cattolica, ad opera di
Pipino da Barletta.
Finalmente, dopo ottanta anni di presenza
saracena, Lucera poteva cambiare volto e religione: la grande moschea
veniva ristrutturata per divenire la Cattedrale dell’Assunta, un
importante luogo di culto cristiano.
Il corteo parte alle ore 18.00 e, all’arrivo a
piazza Duomo, avviene la consegna delle chiavi della citta'. Verso le ore 20,00 inizia la Processione storica.
15 agosto - Festeggiamenti ed intrattenimenti
musicali con complessi bandistici e spettacoli di musica leggera.
16 agosto - Solenne Processione della Sacra
Icona di S. Maria Patrona e, infine, chiusura dei tre giorni di festeggiamenti
con spettacoli di fuochi pirotecnici.
Settembre
Giorno 12
Festa della Madonna della Vittoria - (Chiesa di S. Giacomo)
Ottobre
Ultima domenica
Festa di Cristo Re - (Chiesa di Cristo Re)
Mercatini - Fiere -
Antiquariato
Mercoledi':
mercato settimanale.
Prima domenica del mese
Mercatino dell'antiquariato e artigianato in Piazza Duomo.
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Le orecchiette
Ingredienti:
- mescolare 300 grammi di farina bianca e 200 di farina di semola di grano
duro, passate al setaccio;
- 700 grammi di cime di
rapa, lavate, sgocciolate e tagliate a pezzi;
- l’olio di oliva di frantoio q.b., pepe nero appena macinato e sale.
Preparazione:
Disporre
sulla spianatoia il miscuglio di farine e lavorarle con le mani aggiungendo
acqua tiepida, appena salata e quanto basta per ottenere un impasto della
consistenza di quello del pane.
Dividere la pasta a pezzi e, con le mani infarinate, realizzare lunghi
bastoncini del diametro di circa 2 centimetri; coprirli con un panno
bianco infarinato e lasciarli riposare mezz’ora.
Tagliare a pezzetti i singoli cordoni di pasta e con la punta arrotondata
di un coltello (o col polpastrello del pollice), strisciare i pezzetti di
pasta sulla spianatoia; rovesciarli sul pollice in modo da ottenere
orecchiette di forma concava, con la parte esterna rugosa.
Allinearle distanziate su un largo panno bianco infarinato e lasciarle
riposare di nuovo coperte da un panno sempre appena infarinato.
In una capiente pentola portare ad ebollizione abbondante acqua poco
salata e gettarvi le orecchiette; mescolarle con un cucchiaio di legno e
lasciarle cuocere un paio di minuti.
Aggiungere le cime di rape, mescolare e portare a termine la cottura, al
dente, di orecchiette e cime di rape.
Sgocciolare il tutto su un piatto di portata concavo, caldo, condire con
pepe ed olio, mescolare e servire immediatamente. |