Interessante dal lato architettonico, artistico e storico,
anche se si tratta di un monumento di cui raramente si sente parlare. La chiesa
e' sorta insieme al monastero annesso delle monache benedettine, soppresso come
tanti altri, nel secolo scorso. Essa fu compiuta nel 1602 come testimoniano le
iscrizioni che si leggono sulla volta.
Arrivando sulla piazzetta antistante, da via Cocceio
Nerva,
non si puo' far a meno di ammirare la facciata del tardo 500 a forma bipartita,
di cui esistono rari esemplari. Belli sono i portali in travertino, sopra i
quali si estendono dei festoni e altri ornati di stucchi abbastanza sobri. Nella
parte superiore si notano due belle finestre con un ovale in alto. Un bel
timpano completa l'opera, che si impone per linee e proporzioni.
L'interno si presenta nel suo insieme armonico e solenne, in
cui si nota nascente linea barocca piena di nobilta' e luminosita'. Sulla volta
si notano dei bei stucchi, di cui quello centrale piu' grande, rappresenta S.
Margherita, che si impone per la linea e per l'arditezza del rilievo. Alle
pareti il pennello degli Zuccari ha lasciato una sequenza di episodi della vita
della Santa, dalla sua cattura, alla flagellazione, alla prova dell'olio
bollente e alla decapitazione in cui il realismo viene contemperato
dall'espressione manieristica. Intorno agli altari laterali si osservano altri
affreschi raffiguranti immagini di Santi e Sante, mentre un ornato grottesco
agilissimo viene a dare vivacita' alle linee della piccola abside. Interessanti
sono la tela dell'altare maggiore raffigurante, in alto nella gloria la Madonna
e in primo piano Santa Margherita e San Bernardo, la tela dell'altare dedicato a
S Benedetto, raffigurante il Santo inginocchiato davanti alla Madonna col
Bambino; inoltre le due tele che si trovano ai lati dell'altare Maggiore: Santa
Caterina di Alessandria (a sinistra di chi guarda l'altare), Santa Caterina da
Siena (a destra). Tutte queste tele, meno l'ultima, possono considerarsi di una
stessa mano e di un'artista molto bravo.
La chiesa di S. Margherita fa parte della nuova
Narni,
risorta dopo il sacco dei Lanzichenecchi Essa rimane lassu', in alto, al di
fuori della severa architettura medioevale, gelosa della sua singolarita' e
della sua bellezza.
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