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CamperWeb LogoNarni - La valle del Nera su CamperWeb
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A cura dell'Associazione Culturale Subterranea)

 Viaggi in camper alla ricerca di feste, sagre, eventi, manifestazioni, folclore, fiere, mostre e mercatini

          L'aspro sperone che domina l'antica citta' di Narni, domina incontrastato la stretta e selvaggia gola del fiume Nera.   Qui si avverte forte la presenza delle balze rocciose che rendono affascinante e misterioso il paesaggio.   E ugualmente forte la presenza dell'acqua.   Il fiume sembra aver silenziosamente tagliato da tempo infinito un altissimo monte e le sorgenti di acque minerali e sulfuree sgorgano allegramente a confermare la vivacita' della natura di questo angolo dell'Umbria.  È questa la valle delle leggende e dei misteri che trovano origine in antiche tradizioni pagane e protocristiane e che, sin dai lontani popoli Umbri, giungono sino ai nostri giorni.  In un ideale percorso l'itinerario potra' condurci a circa un miglio dal centro della citta', verso Roma, dove esistono presso una grotta naturale, dei tagli di rupe con incisioni di carattere propiziatorio ed un'ara sacrificale.  Alcuni studiosi riconducono le origini di questo luogo al periodo preromano, altri lo indicano quale santuario celtico dove si effettuavano sacrifici anche umani.  La suggestione del luogo ha dato animo ad una storia che si puo' ricondurre al Leggendario Carolingio del Paladino Orlando: la grotta e l'altare di pietra sono quindi divenuti la grotta e la sedia di Orlando.   Orlando, vuole la tradizione, decise di sorprendere i propri nemici rifugiandosi con i suoi "Paladini" nella grotta sulla Via Flaminia. Qui fu visto passare giorni interi sul masso da dove esplorava i luoghi circostanti. Ma i nemici non si avvicinavano ed Orlando (nella leggenda egli era anche un gigante) adirato per il tempo perduto, sferro' un poderoso colpo di spada sul masso su cui era seduto. Altri dicono che Orlando, tenendo un piede a Narni e l'altro sul Monte Santa Croce, soddisfacendo un suo bisogno avrebbe dato origine al fiume Nera.

          Tornando verso Narni e proseguendo per lo Scalo e' d'obbligo soffermarsi ad ammirare il poderoso Ponte d'Augusto, ardito manufatto voluto dall'imperatore Augusto nel 27 a. C.. Di qui si va verso Amelia per raggiungere il Monte Santa Croce, qui si possono visitare la chiesa di San Pellegrino, gia' monastero benedettino, risalente al sec. XI e l'abbazia fortificata di San Cassiano.  Sembra essere questa l' "alter ego" dell'antica città di Narni: si erge splendidamente sull'antico ponte romano sin da quando fu abbazia benedettina ben prima dell'anno mille.

          La montagna di Santa Croce altro aspetta che di essere visitata. Un buon camminatore puo' raggiungere la cappellina della Madonna del Lecino, i resti del castello di Montoro Vecchio ed il suggestivo eremo di Sant'Iago.   Si tratta quest'ultimo di un abituro ricavato nella roccia, dove il pastore Iago sarebbe morto dopo estenuante romitaggio.   La leggenda narra infatti che Iago, inseguendo una ragazza per usarle violenza, ne provoco' la morte dopo una caduta da una rupe. Il corpo della ragazza scomparse nel fiume che coloro' le proprie acque di rosso ed agitandole a tal punto fino a far sentire a distanza il lamento di una persona morente. Iago dedico' quindi la sua vita alla preghiera in quella grotta sin quando un giorno fu visitato da un angelo che lo condusse in cielo.

          L'affanno della lunga passeggiata puo' essere risollevato visitando le fonti dell'acqua del Lecinetto o visitando le ombrose vie del caratteristico e piccolo borgo di Stifone, l'antico porto romano sul Nera.

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