Diario di viaggio in camper

Di seguito un diario di viaggio in camper effettuato da colleghi camperisti ed inviato alla redazione per la gioia di condividere con il visitatore l'esperienza vissuta. Qualora intendiate programmare un viaggio in camper Vi invitiamo ad una attenta lettura in quanto fornisce molti dettagli su itinerario in camper, consigli organizzativi, logistica, informazioni utili all'organizzazione.

 

RELAZIONE ICE-2002

LA MAPPA DEL VIAGGIO

Islanda 2002 - CamperWeb

LA RICOGNIZIONE

Come previsto, sabato 20 Luglio ci imbarchiamo a Hanstholm-DK sul mitico Nörrona una settimana prima del gruppo per verificare sul posto le condizioni di transitabilità (con autocaravan normali 4x2) dell’itinerario programmato ed eventualmente decidere per tempo le modifiche di percorso qualora le reputassimo necessarie.

Subito dopo lo sbarco (formalità doganali velocissime – siamo attesi), ad Egilsstadir ci rechiamo alla Siminn per noleggiare un telefono NMT (l’unico a copertura garantita nel deserto interno) ed in banca per le necessarie transazioni e qui, prima doccia fredda: il sottoscritto, titolare di American Express Gold, si vede rifiutare la carta: nonostante American Express garantisca la copertura "worldwide" in IS non è riconosciuta da nessuno e non funziona neppure con i bancomat.
Una bella "rogna" davvero! Fortunatamente conosco il direttore della filiale della LandsBanki, telefoniamo alla mia banca in Italia e mi faccio accreditare in "tempo reale" 7.000 €  "cash"  per poter far fronte ai primi impegni economici del viaggio; se servirà altro denaro procederemo nel medesimo sistema.

Dapprima una doverosa visita alla Félag Hùsbila Eigenda (Fed. Camperisti d’Islanda) con la quale siamo gemellati e che in quei giorni ha organizzato proprio li vicino il raduno internazionale "Suðurland-2002": l’accoglienza è come sempre calorosissima e quella sera si fa festa, resteremmo volentieri ancora, ma non dobbiamo dimenticarci il motivo per cui siamo venuti su una settimana prima. Si rientra a Egilsstadir.

Imbocchiamo subito, confortati da un sole splendido, la Fljotsdalur lungo la strada sterrata che costeggia a N il lunghissimo lago Lögurinn per immetterci nel primo "punto di domanda" la F-910 che salendo sull’altopiano ci porterà dapprima nella zona di avvistamento delle renne che qui vivono allo stato brado e poi in Askja. La strada, pur essendo qualificata "F" (Fjallvegur/Jeppavegur/4x4-only) è una piacevole sorpresa: certamente sterrata con buche, ma molto più "domestica" di quanto ci aspettassimo. Proseguiamo ed anche i guadi sono "domestici" meno uno che, pur essendo basso, si presenta un po’ cedevole in uscita, ma riteniamo non rappresenti un problema; nel frattempo il "clima islandese" (imprevedibile come sempre) ha fatto cambiar tempo e dal sole siamo passati ad un fortissimo vento da sud con tempesta di sabbia, ma basta aver pazienza, passa! In corrispondenza del bivio per Kverkfjoll troviamo circa 300 metri di sabbia soffice accumulata dal vento: proviamo con BigRed senza doppia trazione per testare le possibilità di un mezzo normale: in 3^ "normale" si passa senza troppe difficoltà nonostante i 6.500 Kg di peso ed i pneumatici stretti non sgonfiati …ma sono poi solo 300 metri …qualora qualcuno si "piantasse" oltre a BigRed e Assistenza-2 fanno parte del gruppo anche tre pick-up 4x4: li tireremmo fuori in un attimo.

Ad Askja (questione di pochi km in linea d’aria) ritroviamo il bel tempo che ci favorisce nella ns. ricognizione: proseguiamo per F-910 per vedere se si riesce ad arrivare a Nydalur, ma la pista, che conosco alla perfezione avendola percorsa svariatissime volte in passato in entrambi i sensi ha subito anch’essa le "attenzioni" della tempesta di sabbia, così (cosa mai accaduta perché di norma il fondo di questa pista è roccioso e compatto) ci ritroviamo a dover traversare ben 17 Km di sabbia cedevolissima dove l’impiego di doppia trazione e blocco differenziale si sprecano: no buono! Ritornati sui ns. passi fino ad Askja il tratto "incriminato" è eliminato dal programma e da Askja puntiamo direttamente a N lungo la F-88 che, oltre a 3 guadi tutti dal fondo compatto e profondi non più di 20/30 cm non vi sono particolari difficoltà se non la presenza (classica e costante) di lunghi tratti di "tôle onduleé": speriamo bene che il Corso Guida mostri i suoi frutti, infatti l’ "onduleé" va affrontata con una tecnica di guida ben precisa, altrimenti bastano pochi Km per farsi letteramente smontare il mezzo dalle vibrazioni indotte. Per lo stesso motivo viene eliminata anche la F-862 sulla Sx di Dettifoss preferendole la 864 al lato Dx idrografico. Le altre tratte di pista prevedibili non sono tali da impensierire, così torniamo a Egilsstadir ad attendere il gruppo.

IL VIAGGIO

Puntualmente verso le ore 12 locali di Giovedì 01-08 ha luogo l’incontro con i partecipanti ai quali, durante il trasferimento, si sono aggiunti altri equipaggi interessati alla ns. proposta: saremo in tutto quindi una ventina di equipaggi.
Alle 14, dopo aver fatto rifornimento di carburante e "mangime", ci muoviamo e la giornata splendida di sole caldo obbliga subito ad uno stop di circa 2 ore per la visita a piedi a LitlanessFoss ed ai suoi stupendi basalti colonnari ed a HengiFoss, una delle più alte cascate d’Islanda; la tratta di F-910 già controllata non presenta problemi, abbiamo tutto il tempo che vogliamo ed il primo pernottamento è nel deserto vulcanico con un tramonto rossissimo magnificamente suggestivo: domani si arriva ad Askja e ciò che mi preoccupa di più sono quei 300 metri di sabbia soffice che dovremo incontrare: speriamo che si sia compattata nel frattempo. Arriviamo alla famosa sabbia, BigRed passa bene sempre in 3^ normale e solo con la trazione posteriore …vedremo gli altri. C’è chi preso coraggio si lancia con il motore "in piena" e passa ma altri, soprattutto i Ducato, dopo un paio di metri toccano sotto e si piantano: ok ! diamoci da fare: tra Patrick (Assistenza-2) e me uno tira e l’altro aggancia pronto a tirare e in poco più di un’ora di lavoro, facendo la spola avanti-indietro passano tutti, intanto la tempesta di sabbia si è risvegliata e ricomincia a coprire la pista: bisogna far presto se no son dolori ! In un paio d’ore superiamo senza ulteriori intoppi il punto critico e siamo ad Askja: la pista di domani è in zona riparata e difficilmente potrà accumularsi una quantità di sabbia tale da impensierire. In serata tempaccio infame con pioggia battente e chi ha voluto andare a piedi a veder la caldera rientra totalmente fradicio.

Il risveglio è allietato da un bel sole ed anche il vento che per tutta la notte ci aveva cullato facendo dondolare i camper si è calmato: le premesse sono buone: F-88, oltre alla scontata "tôle onduleé", i guadi non ci preoccupano, da notizie acquisite da mezzi che l’hanno percorsa quel mattino in senso inverso al nostro, non presenta sabbioni cedevoli …si va !

Patrick si attarda un attimo, ma mi tranquillizza subito via radio: "avviatevi, devo solo finire di sistemare il carico poi vi raggiungo, tanto la strada è una sola e non la posso sbagliare neppure se mi impegno a fondo".

Ci muoviamo e dopo un paio di Km un mezzo fora: c’è bisogno di Assistenza-2; chiamo via radio e …nulla; attendo un po’ pensando siano fuori dall’auto e non abbiano sentito e richiamo …ancora nulla ! Strano, molto strano ! Mando avanti i mezzi fino al primo guado con l’ordine di attendermi e non tentar di passare da soli e torno indietro: il silenzio radio mi sta preoccupando ! Voglio vedere perché non rispondono. Percorro alcuni Km e …sorpresa, la grossa BJ-80 è con le ruote all’aria, ma per fortuna Patrick ed Elvis sono fuori illesi che smoccolano a più non posso alla sfortuna loro capitata. Dopo aver rimesso Assistenza-2 sulle ruote cerchiamo di capire cosa può essere accaduto; nel frattempo chiamo via radio uno dei pick-up che venga a caricare tutto quanto di utile è rimasto nella BJ e, tramite il guardiano del rifugio di Askja, chiamo un camion per caricare Assistenza-2 e portarla a Husavìk dove abbiamo amici.

Ma cosa diavolo è successo ??? Patrick (per quanto possa ricordarsi perché in questi casi le reazioni di un pilota sono istintive) dice di aver sentito bloccarsi il retrotreno ed ipotizza un’avaria al cambio: infatti sulla pista ci sono le tracce evidentissime di un "qualcosa" che striscia pesantemente sul terreno con i tentativi di Patrick di "tenere" la macchina …e ci sarebbe pure riuscito (non è uno sprovveduto ma un pilota professionista che sa bene cosa fare) se una pietra non gli avesse inaspettatamente fatto da trampolino nel bel mezzo della derapata… patapum …e sull’unico piastrone lavico nel raggio di 300 metri mentre il resto erano pomici leggerissime che gli avrebbero attutito qualunque impatto anche il più brutale. Se questa non è sfortuna non saprei come definirla ! L’importante è che, a parte qualche bottarella "passa e si scorda", entrambi siano illesi.

Avuta la certezza che il mezzo di recupero per la BJ era partito lascio Patrick ed Elvis a presidiare l’auto (tanto poi vengono via con il mezzo di recupero) e raggiungo gli altri: il primo guado viene superato senza difficoltà alcuna, ma al secondo un mezzo sbaglia traiettoria e il motore si ferma: lo trainiamo fuori subito, infatti all’interno non riesce ad entrare neppure una goccia d’acqua, ma come mai questa "piantata" da parte del motore? Apriamo il cofano e …sorpresa-n°2 della giornata: non era stata effettuata la modifica all’aspirazione prescritta come tassativa sia al corso guida sia nelle istruzioni ai partecipanti …il motore ha "bevuto", per fortuna che girava al minimo e non dovrebbe aver fatto danni; il pilota cerca di scusarsi, ma non c’è scusa che tenga: il lavoro non è stato fatto e basta! Possibile che in ogni viaggio ci si debba trovare davanti a qualcuno che crede di saperne di più di chi quel territorio lo conosce da 20 anni !!! Per ora è inutile recriminare e bisogna comunque porre rimedio …o vogliamo lasciarlo li a meditare sulla sua negligenza ? Riteniamo che lo "spaghetto" che s’è preso sia una punizione più che sufficiente e ci organizziamo.

Con i mezzi disponibili al momento (non dimentichiamo che poche ore prima abbiamo perso Assistenza-2 con tutte le attrezzature meccaniche) non è possibile smontare sul posto iniettori e intercooler, così optiamo per il traino fino a Husavìk; sono più di 200 Km di cui un centinaio di pista, ma se si deve fare si fa.

Il pilota, scosso da quanto accaduto al suo mezzo, non è assolutamente in grado di garantire un comportamento di sicurezza al traino, tanto più perché a motore fermo il servofreno non funziona: ci mancherebbe ancora che mi venisse addosso !

Decido a questo punto di attendere Patrick: tanto il camion di recupero ci deve passar davanti. Intanto che si aspetta raccomando al pilota del mezzo da trainare di far scendere Patrick dal mezzo di recupero e di aspettarmi: nel frattempo raggiungo il gruppo per assisterlo all’ultimo guado, passano tutti e do istruzioni per quando arriveranno alla 1 di non girare a Sx per prendere la F-862 troppo dissestata, ma di girare a Dx e imboccare poi a Sx la 864 giungendo a Dettifoss dalla Dx idrografica e lì c’è un grande piazzale per pernottare: il gruppo si sarebbe poi ricomposto il giorno dopo nel campeggio di Husavìk.

Torno indietro che Patrick non c’è ancora; al suo arrivo il camion prosegue con la BJ alla volta di Husavìk ed iniziamo un traino che dalle 18 si protrae fino alle 4 del mattino dopo, ma, se Dio vuole, arriviamo a Husavìk stanchissimi ma senza ulteriori danni, parcheggiamo fuori dall’officina di Oskar (*) e domattina se ne riparla. Anche se è giorno di festa un meccanico amico di Oskar si rende disponibile e così dopo un paio d’ore di lavoro proviamo a mettere in moto: alcune "fumattate" poi il motore si avvia e pare "batta" giusto: lo lasciamo correre un po’ per capire se è a posto: pare non ci siano altri danni: si potrà ripartire; nel frattempo il meccanico, ricevutone l’ordine, esegue "d’autorità" e immediatamente la modifica all’aspirazione: ci aspettano ancora dei guadi, forse anche profondi …e non vorrei mai ritrovarmi nella medesima situazione.

(*) Oskar Kistjansson nel 1989 lavorò su uno dei ns. mezzi per più di 4 ore in giornata di festa ricostruendone letteralmente il carburatore: arrivati al "dunque" e richiesto il conto (che paventavamo piuttosto salato) rispose con una semplicità disarmante: "non mi dovete nulla, siete ospiti del mio Paese ed è mio dovere aiutarvi" …inutile dire che quella sera Oskar non andò a casa tanto presto perché dai vari camper uscirono bottiglie di vino ed altre specialità tanto che l’officina si trasformò in un ristorante dove facemmo tutti festa fino a… e chi se lo ricorda, so solo che nessuno quella notte andò a dormire. Ogni volta che torniamo in Islanda lo andiamo a trovare con un cartone di vino: se lo merita !

Arriva anche il camion con Assistenza-2 che viene ricoverata all’asciutto in un capannone di amici di Oskar per vedere se è recuperabile, passa così un giorno e nel frattempo, visto che ormai dobbiamo comunque stare li, una volta ricongiunti con gli altri che provengono da Dettifoss …si va a vedere le balene.

Nel fiordo di Husavìk vi sono numerose colonie di balene che vengono a mangiare e così gli islandesi hanno riconvertito le vecchie navi baleniere in trasporto-turisti e il "business" pare funzioni bene, visto quante ce ne sono: ci imbarchiamo e dopo poco più di un’ora di navigazione ecco i cetacei: spettacolo superbo che ripaga della pioggia gelida e del tempaccio; al rientro, l’equipaggio serve a tutti gli ospiti the caldo e ciambelle alla cannella e …per chi vuole anche del brennivin (la loro grappa) per "togliere l’umido".

Un’analisi approfondita di Assistenza-2 ci convince che la BJ è irrecuperabile a brevi termini, pertanto, dopo averla svuotata di tutte le attrezzature, verrà messa in un container e rispedita a casa, nel frattempo bisogna pensare a rimpiazzarla per poter continuare il viaggio in sicurezza.

Sempre con l’aiuto di Oskar riusciamo ad avere a disposizione un 4x4 a nolo per tutto il tempo necessario: arriverà domattina presto e Patrick ed Elvis ne potranno prender possesso alle 9; fortunatamente è un RAV4 "lungo" così riusciamo a stivarvi dentro tutto quanto c’era sulla BJ e per dormire Michele ha una tenda che impresta volentieri. Sia il GPS sia le radio si sono salvate dal botto sebbene tutte le antenne (erano sul tetto) siano andate letteralmente sbriciolate: riesco a recuperare per il VHF un’antenna magnetica "di rispetto" che ho sempre con me mentre per il CB non ho nulla: la nuova Assistenza-2 non potrà più parlare con il gruppo ma sarà comunque sempre in contatto con me che poi potrò "rilanciare" agli altri; il GPS "lavorerà" con la sua antennina di dotazione. Si riparte.

Sulla strada che porta a Myvatn, a Hveravellir, c’è il più vasto impianto di serre riscaldate geotermicamente dell’Islanda: conosco i proprietari perché dal 1988 ho con loro uno scambio di sementi, così acconsentono a farci da guida e ci conducono a visitare tutta la struttura: coltivano di tutto, dai fiori al peperoncino rosso piccante ed alla fine dell’incontro il gruppo si rifornisce di verdura ed ortaggi freschi.

Ci portiamo sulla Dorsale Atlantica sede di fenomeni vulcanici e paravulcanici e molto interessanti sono le visite alle lave di Krafla (un vulcano che ha eruttato ultimamente nel 1988) ed a Namaskarð (zona attivissima di fumarole e moffette); ma questo posto non è solo di interesse scientifico: vi sono degli impianti geotermici ed è possibile fare il bagno nell’acqua di scarico (caldissima e curativa); una sosta si impone oltre che li anche nella vicinissima Grjotagjà dove in una grotta generata da scorrimento lavico vi sono delle piscine naturali di acqua calda ed immergervisi è estremamente suggestivo.

È ancora relativamente presto quando arriviamo a Skutustadir  ( Myvatn ) dove è previsto il pernottamento, così il gruppo si disperde nei dintorni per visitare in base ai propri interessi una delle più importanti zone dal punto di vista geologico & naturalistico di tutta l’ Islanda.

Oggi partiamo per la 2^ traversata integrale da N a S via F-26/F-208; arriveremo a Versalir dove un tempo c’era un rifugio (l’edificio c’è ancora, ma è stato chiuso) ed è rimasto un grande spiazzo piano e compatto. Conosco bene la pista e non dovrebbero crearsi problemi: l’unico "passaggio chiave" sono i 2 guadi a N del rifugio di Nydalur proprio nei pressi di esso: visto il livello poi degli altri fiumi non dovrebbe neppure esserci tanta acqua. Lungo il tragitto incontriamo subito Goðafoss (è praticamente ancora sulla 1) una delle tante stupende cascate islandesi che deve il suo nome alla storia: è infatti lì che furono gettati i simulacri delle divinità nòrrene quando l’ alþing decretò il "passaggio" alla religione cristiana.

La F-26 è una pista tranquilla, è sì sterrata e vi sono anche delle belle buche ma la tôle onduleé è quasi assente: meno male !!! Sulla F-88 infatti tutti quanti ne hanno fatto un’indigestione. La prossima sosta sarà in Aldejarfoss, cascata con magnifici basalti colonnari che ha assunto notorietà da quando un pazzerellone, per promuovere una serie di orologi "no limits", ci si è buttato giù con il kajak …alle riprese televisive però non fanno vedere …come è arrivato in fondo, perché il salto è davvero pauroso: se non s’è fatto niente buon per lui!

I guadi a N di Nydalur sono come li prevedevo: bassi e con poca corrente; vado per prudenza a metterci dentro le ruote di BigRed: fondo compatto e, sulla traiettoria giusta, max 25 cm d’acqua: tutti passano senza problemi anche se qualche Ducato necessita di un aiutino perché la trazione anteriore gli slitta in rampa d’ uscita.

Mentre siamo intenti a compilare il libro del rifugio arriva un islandese che chiede il ns. aiuto: ha sbagliato traiettoria ed è rimasto nel guado …puzza di brennivin come un cammello ed è facile intuire la ragione del suo errore …ma l’acqua gelida lo farà svegliare di certo ! Con BigRed il recupero non presenta alcun problema e l’auto viene fuori subito: nel frattempo ha "imbarcato" un minimo di 4 cubi e l’acqua gli arriva ai finestrini: manca solo il pesce rosso per completare la scena …aperte le porte assistiamo ad un piccolo Niagara; vicino c’è una ragazza che smoccola in islandese …che l’auto sia sua ? La prossima volta ritengo starà molto più attenta alle libagioni del suo partner o guiderà lei!

Lungo la pista che ci porta a Versalir Giorgio (fanatico di MTB) chiede il permesso di far la tratta in bicicletta; il camper l’avrebbe guidato la moglie. OK, tanto la pista è praticamente una sola, c’è si un bivio, ma non preoccupa minimamente perché questa seconda pista ricongiunge nei pressi di Versalir: o una o l’altra Giorgio ci trova comunque.

Ore 21 …il Giorgio non è ancora arrivato; fermiamo delle macchine che arrivano da N …non l’hanno visto ! Che sia caduto ? Ci preoccupa tantissimo il fatto che non sia vestito a sufficienza ed ormai bisogna fare i conti con la notte islandese che in agosto sta poco ad arrivare a zero gradi.

Patrick parte per una ricognizione sulla pista ovest ed io con Antonio sull’altra: la visibilità a quelle latitudini ed a quell’ora è maledettamente bassa ed i fari sono di ben poco aiuto: dobbiamo basare le ns. ricerche unicamente sul GPS che entrambi abbiamo in dotazione …anche per non ripassare inutilmente il medesimo percorso.

Tenendoci in contatto radio risaliamo fino al punto dove l’abbiamo lasciato …non c’è, telefoniamo col NMT al rifugio di Nydalur (chissà che rendendosi conto di aver problemi non ci sia andato: è molto più vicino che arrivare a Versalir) …non c’è ! Tornando indietro visitiamo tutti gli "shelter" presenti sul percorso e …si, c’è si un piccolo bivio, ma al suo imbocco c’è anche un divieto di accesso grande come una casa …impossibile sia andato per di la ! Così scartiamo tale ipotesi.

Battendo la pista metro per metro (ci siamo "sgobbati" più di 200 Km) rientriamo a Versalir alle 6 del mattino sperando che sia arrivato …non c’è. A questo punto non rimane altro da fare: telefono a Reykjavìk al dirigente della Protezione Civile d’Islanda che è un caro amico dicendogli di mandar su l’elicottero: stanotte al buio sarebbe stato solo tempo perso, ma ora col chiaro, se è in giro, con l’elicottero il Giorgio lo troviamo di sicuro: non ci sono boschi dove possa "sparire" tra la vegetazione ma solo una gran distesa di sabbia tefritica: ci si vede a km di distanza e non sfugge nulla.

Nel frattempo, prudenzialmente, mando fuori un’altra ricognizione: Patrick ed io siamo esausti ed abbiamo bisogno di riposare almeno un po’, andranno Vito e Lamberto con i due pick-up 4x4.

Passa un po’ meno di un’ora quando via radio sento: "trovato trovato trovato" …prima di far rientrare l’elicottero voglio sapere come sta: "è tutto intero …aveva sbagliato strada ed è solo carico di fame e di freddo"; meno male: l’elicottero viene fatto rientrare e noi aspettiamo che Vito ce lo riporti al campo.

Per prima cosa rivestiamo il Giorgio con abiti asciutti e lo "riscaldiamo" con un buon caffè (più "correzione" che caffè) e poi, ovviamente, gli chiediamo delle spiegazioni: aveva il sole negli occhi ed ha preso proprio il bivio con il divieto di accesso; dopo 15 Km si è reso conto di essersi perso ma era già buio, lui era bagnato fradicio e non se la sentiva di tentare un rientro; per fortuna che nei pressi c’è un piccolo shelter di una stazione sismografica, l’ha trovato, c’è andato dentro per ripararsi dal gelo della notte e, alle prime luci dell’alba ha percorso a ritroso il tratto "incriminato" e stavolta ha imboccato la strada giusta dove il Vito l’ha trovato e raccattato. Tutto è bene quel che finisce bene ! E ci beviamo su !

Tutti sono stanchi per la preoccupazione e la nottata "in bianco", quindi la tappa sarà breve: la F-208 fino a Landmannalaugar (circa 2-3 ore) poi sosta fino a domattina.

Landmannalaugar è un posto "mitico" circondato da montagne di riolite c’è un rifugio ed è parco nazionale. Vi si può trovare l’ ossidiana e vi sono in mezzo alla lava delle sorgenti termali che gli islandesi hanno attrezzato per farci il bagno; speriamo solo che il tempo sia buono. Qui a Versalir promette bene, ma quando arriviamo piove a dirotto; non importa! Ci si ferma lo stesso perché siamo troppo stanchi e per dar modo alla gente di far comunque il bagno nelle sorgenti termali.

L’indomani il tempo è un po’ più onesto e ci inoltriamo nella "Fjallabaksleiđ-nyrđri” che ci porterà a Sud fino alla 1 attraversando paesaggi realmente mozzafiato; una piccola deviazione ci porta in Eldgjá (una faglia trasforme in fondo alla quale c’è Ofaerufoss, ma non andiamo fin la perché da quando il ponte naturale nel marzo 1997 è caduto …è diventata …una cascata come tante altre, bella si ma non da rimpianti per non averla veduta) e poi si prosegue verso S.

Il previsto sdoppiamento per la F-210 (solo per i fuoristrada) con la ricongiunzione a Hella, causa la perdita della BJ (la RAV4 non è assolutamente in grado di garantire prestazioni similari) per sicurezza viene annullato e si rimane tutti assieme. Il tempo è inclemente, quindi dopo una breve sosta a Vìk per fare il pieno ai mezzi e acquistare viveri puntiamo dritti a Geysir  (Skogafoss la vedremo al ritorno sperando in un tempo migliore; tanto a Sud del Myrdals ci tocca comunque ripassare) dove il tempo si è un po’ rimesso: interessante l’area di alta temperatura, le sorgenti calde ed il nuovissimo museo; la serra che ricordavamo e sulla quale abbiamo fatto affidamento per la verdura fresca invece non c’è più; pazienza ! Pernottiamo ed il mattino dopo affrontiamo F-35. La prima doverosa sosta è a GullFoss, una delle magnifiche cascate d’Islanda e qualche sprazzo di sole la rende estremamente suggestiva, poi proseguiamo per il rifugio di Kjölur e la terza traversata integrale dell’isola. Il rifugio è situato in un’altra zona di alta temperatura, così gli islandesi hanno costruito una specie di piccola piscina dove godere delle acque calde che sgorgano nei pressi, quindi altra sosta per un buon bagno ristoratore. Ripresa la marcia puntiamo decisamente a N e ad un certo punto troviamo delle potentissime raffiche di vento: BigRed sbanda paurosamente, ma lo "tengo"; avviso subito gli altri via radio e, per sicurezza, dimezziamo l’andatura.

Giungiamo sulla costa N e sulla 1 in perfetto orario; una breve sosta a Blonduos per i soliti acquisti, gasolio ed altro poi sulla 1 direzione W verso Brù. Gli equipaggi 17 e14 sono già sul posto, hanno trovato un ottimo piazzale per il pernottamento e ci aspettano.

I fiordi occidentali sono forse una delle zone più suggestive d’Islanda e (fortunatamente anche se a torto) non sono quasi mai incluse nei viaggi organizzati perché piuttosto decentrati, ma meritano una visita per la loro selvaggia bellezza. Pare di essere in Norvegia anche se la natura qui è ben più aspra; ricordo in fondo ad un fiordo tantissime cozze; lo riconosco e sostiamo per raccoglierle: "miglioramento rancio" per tutti: risotto e "scotadèo" coronano l’arrivo a Isafjordur (la principale città dei fiordi NW) dove pernottiamo. Il percorso verso Latrabjarg è sotto uno splendido sole e con il sole arriviamo a Dynjandi, una spumeggiante cascata molto scenografica che scende dall’altopiano fino al mare; ai suoi piedi un piccolo ed accogliente campeggio inviterebbe ad una sosta più prolungata, ma se vogliamo vedere gli uccelli di Latrabjarg dobbiamo arrivarci verso il tramonto, quindi a malincuore andiamo avanti non senza una sosta ad una piscina costruita sulla riva di un fiordo: c’è solo la piscina rifornita da una sorgente termale e null’altro. Magnifico e ristoratore il bagno ! La strada di Latrabjarg pare non abbia avuto manutenzione almeno dal 1997 quando siamo venuti li per l’ultima volta: buche assurde per quasi 100 Km, ma arriviamo e lo spettacolo degli uccelli marini (milioni) che non hanno paura dell’uomo e si lasciano avvicinare fino quasi a toccarli è superbo; anche l’ora è quella giusta, infatti un’ora dopo non c’è più nessuno e il mattino dopo scogliere deserte. Sulla strada del rientro, Vito rompe lo stelo di un ammortizzatore anteriore; Patrick lo smonta e va alla città più vicina a farlo saldare; noi intanto proseguiamo lentamente perché il Pick-up di Vito, con il posteriore gravato da tutto il peso della cellula, senza quell’ ammortizzatore dondola in maniera paurosa; perdiamo un paio d’ore, ma alla fine Patrick ritorna con l’ ammortizzatore saldato …e visto il lavoro fatto dovrebbe reggere addirittura più del pezzo nuovo; viene rimontato e si prosegue alla volta di Arnarstapi sulla penisola dello Snaefell dove l’indomani partiremo per un’escursione fino in vetta con gli ski-doo. Forziamo la tappa perché l’escursione è prenotata e non vogliamo perderla, ma… nelle cose c’è sempre un "ma": quando vado al rifugetto per prendere gli accordi per l’indomani mattina mi rispondono candidamente che sono già 15 giorni che hanno sospeso le escursioni perché il ghiacciaio non è sicuro.

Nulla da eccepire sulle misure di sicurezza, ma accidenti a loro, con una prenotazione di quasi 50 persone che vengono dall’Italia (non da li vicino) in una data precisa …potevano anche telefonare per disdire visto che il mio n.ro di telefono l’avevano …e funzionava "h24" proprio per evitare inconvenienti del genere: si tratta soltanto di un minimo di professionalità, correttezza commerciale e rispetto per il "cliente" !

Quello che mi disturba poi, (sempre per motivi di sicurezza, stavolta del convoglio) è il fatto che, con i piloti già molto stanchi, abbiamo forzato la tappa viaggiando anche al buio e "picchiando" per essere puntuali …sarebbe bastato saperlo un giorno prima e ci saremmo gestiti altrimenti: mi sa che per escursioni su ghiacciaio come cliente mi abbiano perso: di operatori per queste escursioni ce ne sono altri certamente di maggior professionalità, anche se lo Snaefell ha una sua suggestione particolare cui spiace sempre dover rinunziare.

Embéh …mo che si fa? Siamo con un giorno in anticipo: dopo aver consigliato un’escursione (comunque molto bella) lungo la costa che presenta grotte laviche interessanti, sentiti i capi-equipaggio decidiamo di partire nel primo pomeriggio per Reykjavìk: resta da verificare se al campeggio dove ci aspettano per l’indomani, oggi c’è posto disponibile anche perché siamo in contemporaneità con un avvenimento sportivo internazionale, la "Maratona di Reykjavìk": telefono al camping, mi confermano la disponibilità di posto e così si va.

Come da programma gli equipaggi sono lasciati liberi di andare a visitare ciò che desiderano, fermi restando gli impegni ufficiali presi alle 13.30 del 16-08 con il Presidente della Repubblica Olafur Ragnar Grimsson e alle 17 del 17-08 con la Comunità Italiana; la sera del 16 c’è poi la cena ufficiale con il Console d’Italia e il presidente di Félag Hùsbilaeigenda (la Federazione dei camperisti d’Islanda).

Alle 12.30 del 16 il Console d’Italia Pétur Bjornsson arriva al campeggio: farà da battistrada all’autocolonna per arrivare a Bessastaðir (la residenza del Presidente …il "Quirinale" d’Islanda). Siamo attesi, nessun problema di accesso nella "restricted area" a tutti i ns. mezzi ed il Presidente, che ci viene incontro, dimostra gradire molto la ns. presenza con un’affabilità difficilmente simulabile. Dopo la cerimonia ufficiale del dono del "Vino della Pace" tutti si "spogliano" dai formalismi, ci viene offerto dell’ottimo spumante come benvenuto ed il Presidente si intrattiene con noi molto più di quanto previsto dall’ "etichetta" interessandosi alle problematiche del viaggio e dimostrando la propria soddisfazione perché il ns. Club già per la 7^ volta conduce gruppi di persone a visitare il Paese in un modo così originale rappresentato dall’ autocaravan.

Il giorno successivo l’unico impegno "mondano" è alle 17 quello con la Comunità italiana alla quale abbiamo donato un gran numero di libri nella ns. lingua (regalo graditissimo). Siamo accolti nella sala del centro interculturale, sul cui muro campeggiano le bandiere islandese, italiana, dell’Unione Europea e del Friùli, dal Console Generale d’Italia, da Michele Rebora, direttore responsabile de "Il Gazzettino d’Islanda" giornale edito a Reykjavìk in lingua italiana e da Maurizio Tani segretario della Dante Alighieri e lettore di lingua italiana all’università di Reykjavìk; all’incontro partecipano il presidente della sezione di Reykjavìk della Dante Alighieri e l’ex Console Generale d’Italia. Durante la cerimonia il sottoscritto riceve commosso una targa ad attestazione della quasi ventennale attività di promozione interculturale svolta tra Islanda ed Italia.

Ormai i giorni sono "contati" e ci dobbiamo muovere; ci "lanciamo" sulla 1 che praticamente non abbandoneremo più fino all’imbarco; una prima sosta a Hveragerði ci riserva un’altra sgradita sorpresa: ci sono si le serre (magnifiche e visitabili) con coltivato di tutto, ma il "Tivoli" il parco di divertimenti in una gigantesca serra non c’è più …troviamo solo le fondamenta; peccato! Anche se si tratta di una tappa di trasferimento "andiamo calmi" e ci fermiamo ogni qual volta la bellezza del paesaggio lo richieda, oltretutto c’è un sole magnifico, quindi Dyrholaey, Skogafoss, Vik etc sono soste privilegiate. In serata arriviamo a Kirkjubaejarklaustur e visitiamo il magnifico e regolarissimo affioramento di basalti colonnari noto come "Il Pavimento della Cattedrale" sono così regolari che per anni si credette che fosse un’opera artificiale mentre è invece un dono della natura. Pernottiamo nel grande piazzale del distributore di carburante e l’indomani proseguiamo per il Parco Nazionale di Skaftafell dove tutti vanno a vedere Svartifoss, una piccola cascata circondata da un baldacchino di basalti colonnari. Problema: Skaftafell era stato considerato posto-tappa per rifornimento carburante, ma il distributore che …era lì da sempre …non c’è più; una veloce inchiesta tra gli equipaggi per appurare l’autonomia di ognuno ci tranquillizza: tutti hanno un minimo di 70-80 Km ancora: ce n’è quanto basta per arrivare al prossimo distributore. La costa è splendida ed in serata giungiamo a Jokulsarlon: la navigazione con i grossi mezzi anfibi nel lago degli iceberg è come sempre di grandissima suggestione e lo spettacolo con il sole radente del tramonto è superbo.

Siamo purtroppo giunti all’ultimo giorno "utile": domani dobbiamo essere a Egilsstadir e prepararci all’imbarco. Deviamo dalla 1 alla ricerca delle miniere dello "Spato d’Islanda" (una forma di calcite cristallina utilizzata un tempo per i microscopi da mineralogia oggi sostituita da materiali sintetici) con l’idea di andare a vedere se nelle discariche si poteva trovar qualcosa: mando avanti Gianfranco che è geologo, …chi meglio di lui ? mentre con il gruppo attendiamo in un bel piazzale: non ricordo infatti se c’è posto per tutti vicino alle miniere; la risposta via radio di Gianfranco non si fa attendere, ha trovato alcune gallerie e nessuna discarica, inoltre tutto è recintato con divieto di accesso …lasciamo perdere e salutiamo Patrick ed Elvis che ci lasciano perché devono restituire la macchina presa a nolo: rientreranno in aereo.

In serata giungiamo a Egilsstadir: il giorno dopo sarà di libertà a tutti con ritrovo alle 17 per poi proseguire a Seyðisfjorður dove ci attendono per le 18 ed hanno messo a nostra disposizione un piazzale riservato. La serata e la notte passano con la "distruzione" sistematica delle ultime scorte di vino …tanto domattina dobbiamo essere solo in grado di mettere i camper "in pancia" al traghetto che attracca praticamente di fronte a noi e Riccardo improvvisa un apprezzatissimo "crêpe-party" organizzato direttamente sul marciapiede (ci sono anche panchine e tavolini fissi …meglio di così !).

L’imbarco, non solo per me, è triste: dobbiamo abbandonare un posto da sogno ed è per questo che il nostro non è un addio, ma un arrivederci.

Claudio Galliani

"RADAR" DI ICE-2002 COSÍ COME È STATO PREVISTO

NB: l’itinerario che segue va affrontato solo se muniti di almeno 2 mezzi 4x4 a supporto

 

Da Giovedì 18-07
   a Giovedì 01-08

Ricognizione percorso di BigRed per sopralluoghi diretti sulla transitabilità di alcuni tratti di pista.

 

Giovedì 25-07

In mattinata
dalle 10 alle 12 ritrovo dei partecipanti con Assistenza-2 presso l’ Area di Sosta di Vipiteno-Sterzing (Autobrennero).
h 12.00
partenza in convoglio per il viaggio di trasferimento via Innsbruck, Fernpass, Fussen, Ulm, Wurzburg, Kassel, Hamburg, Flensburg, Esbjerg.

 

Venerdì 26-07

Viaggio di trasferimento attraverso A-D-DK

 

Sabato 27-07

h 12.00
arrivo a Hanstholm (DK), preparazione all' imbarco, compilazione documenti, etc.; imbarco appena possibile, sistemazione a bordo, partenza.

 

Domenica 28-07

In navigazione DK ->FO

 

Lunedì    29-07
Martedì  30-07

h 08-00/Lu.
Arrivo a Tòrshavn (isole FaerOer) - Giornate a disposizione per visitare le isole - Si consiglia: Vestmanna (nolo di una barca per visita ai "Cliffs" a Nord dell' isola, abitati da milioni di uccelli marini); Gjogv, meraviglioso paesino di pescatori dal caratteristico porto costruito in un crepaccio naturale; Saksun (antica fattoria perfettamente restaurata).

 

Mercoledì 31-07

Mattinata a disposizione;
h 12.00
Imbarco a Tòrshavn destinazione Islanda; a bordo del traghetto briefing tra gli equipaggi e lo Staff operativo.

 

 

L’ ISLANDA

 

Giovedì   01-08
Venerdì 02-08

(Questi due giorni sono cumulati in quanto non è prevedibile il tempo che si perderà nello sdoganamento dei mezzi, il primo pernottamento verrà stabilito in un qualsiasi punto idoneo del percorso).

h 10.00 circa arrivo a Seyđisfjörđùr (IS), disbrigo pratiche doganali. Al termine proseguimento per Egilsstađir. Incontro con BigRed con gli ultimi chiarimenti sull’itinerario. (sosta 1.30/2 ore circa) a Egilsstađir
- PIENO DI CARBURANTE (tutti anche tanica di riserva)
- RIFORNIRSI DI VIVERI per 3-4 gg.
Si prende la 1 in direz. Akureyri e, superato il ponte sull’emissario del lago si va subito a Sx sulla strada che costeggia il lato N del lago.
Sosta (2 ore) a Hengifoss (ampio parcheggio) per visita a piedi alle cascate; subito dopo alcuni Km a Dx per F-910 -
Pernottamento in luogo adatto lungo F-910
Per n°F-910 si giunge a Dreki (rifugio FÍ), ai piedi di Askja dove si sono addestrati gli astronauti USA per gli sbarchi sulla luna; visita alla caldera di Askja. - Pernottamento a Dreki.

 

Sabato 03-08

Da Dreki (la valle del Drago) rientro sui propri passi per n°F-910 per circa 10Km sino al bivio per n°F-88, per pista compatta attraversando 3 agevoli guadi; lungo il percorso passeremo accanto a Herđubreiđ la “Regina delle Montagne”, un vulcano (strato-vulcano) ormai spento dalle forme regolarissime che appare in molti depliants sull’ Islanda. Giunti alla 1 si va a Dx e poi a Sx per 864 alla cascata di Dettifoss.
pernottamento presso la cascata o al successivo campeggio di Hljòđaklettar (tutto dipende dall’orario di arrivo e dalla stanchezza degli equipaggi).

 

Domenica 04-08

Da Dettifoss a Husavìk
Percorso tutto su strada normale (NB: una "strada normale" per gli islandesi è comunque sterrata) e tappa di riposo. Sistemazione al campeggio. In serata navigazione per avvistamento balene.

 

Lunedì 05-08

Husavìk (giornata di riposo)
RIFORNIRSI DI VIVERI per 3-4 gg.

 

Martedì 06-08

Da Husavìk per la n°85, poi la n°87 dove ci si fermerà a Hveravellìr, per visitare un gruppo di serre riscaldate geotermicamente dove vengono prodotti e possono essere acquistati ortaggi normalmente tipici di un clima mediterraneo; poi per la n°848 e poi n°1, lasciando a dx il lago Myvatn fino a Nàmaskarđ (zona di alte temperature, con fumarole e fanghi bollenti dove si può con chiarezza osservare la parte emersa e geologicamente attiva della dorsale medio-atlantica), poi per n°863 a Kràfla con la sua centrale elettrica-geotermica ed al cratere di quasi perfetta forma circolare; rientrando sui nostri passi, seguendo la n°1, con una breve deviazione ci fermeremo a Grjotagjà, dove, in alcune grotte laviche, sono presenti dei laghetti con acqua a 50 gradi di temperatura, nella quale, volendo (ma con molta attenzione), si può anche fare il bagno; alla fine della giornata, per chi volesse, visita ai Dimmubòrgir (immenso cratere collassato con straordinarie formazioni di lava); in serata si prosegue n°1 per Skùtustađìr sulla sponda sud del lago Myvatn. Molto interessante la visita a piedi (30/45 min.) degli "pseudocrateri".
Pernottamento
a Skùtustađìr
PIENO DI CARBURANTE (tutti anche tanica di riserva)

 

Mercoledì 07-08

Da Myvatn per la 1 si arriva a Gođafoss (la cascata degli Dei) da dove si rientra all’interno e si visita la stupenda cascata Aldejarfoss in una cornice di enormi basalti colonnari; di qui inizia qui la traversata del deserto di Sprengisandur che ci porterà alla costa Sud dell’isola con uno dei tratti più suggestivi di tutto il viaggio; La tappa sarà lunga ed impegnativa! Da Gođafòss, si prende a Sx la n°842 che diventa n°F-26 "Sprengisandsleiđ” fino alle capanne di Nyidalùr (rifugio FÍ) (2 guadi). Da Nyidalur sempre per n°F-26 fino a Versalir dove si pernotterà in un piazzale naturale una volta utilizzato da un distributore di carburante e piccolo ristorantino che dall’estate 2001 non esistono più.

La pista di Sprengisandur "Sprengisandsleiđ” è stata in passato molto trafficata ed era utilizzata dagli abitanti della parte Est dell’isola per recarsi all’Althing (parlamento) nella piana di þingvellir e dai vescovi che avevano sede a Skàlholt per le loro visite pastorali; tale percorso venne abbandonato verso la fine del XVII secolo e si iniziò a riutilizzarlo verso la fine del XVIII secolo. La prima percorrenza della pista da parte di un veicolo a motore risale al 1933.

 

Giovedì 08-08

Da Versalir n°F-26 superando a Sx n°F-228 per circa 40Km fino a bivio a Sx per Sigöldustođ (grossa centrale idroelettrica solitamente ben segnalata e che è attraversata dal ns. itinerario); superata la centrale a Sx per n°F-208 "Fjallabaksleiđ-nyrđri” fino alle capanne di Landmannalàugar (rifugio FÍ) dove si pernotterà ed è di rigore il bagno nelle sorgenti geotermiche toccando la neve ai bordi della pozza, inoltre, se vi interessa, una breve passeggiata nei dintorni vi consentirà un’interessante raccolta di ossidiana.

LANDMANNALAUGAR
Parco nazionale dal 1979 con un’ estensione di più di 470 km² è racchiuso tra spettacolari e coloratissime montagne di riolite. Da Landmannalaugar parte un sentiero (Laugavegurinn) da percorrersi a piedi che in 3-4 giorni (pernottamento nelle "huts" paragonabili ai ns. bivacchi fissi di montagna per cui è necessario portarsi appresso tutto il necessario) porta attraversando zone selvagge e di rara bellezza fino in Þorsmörk e di qui alla Ring-Road-n°1.

 

Venerdì 09-08

Proseguire per n°F-208, poi n°1 a Dx; proseguimento fino a Vìk. A Vìk
PIENO DI CARBURANTE (tutti anche tanica di riserva)
RIFORNIRSI DI VIVERI per 3-4 gg.
Possibile visita ai faraglioni di lava (visibili dalla spiaggia di Vìk; merita solo se c’è buon tempo). Superato Vìk si visita con una piccola deviazione la grande cascata di Skogafoss. (perfettamente visibile dalla n°1 sulla Dx) Proseguimento per n°1 fino a Hella poi sempre per n°1 fino ad incrociare n°30 che si prende; al termine di n°30 a Sx per n°35 Geysir, zona di alta temperatura dove si potrà ammirare Stròkkur, che lancia i suoi getti di acqua bollente a trenta metri di altezza ogni 12 minuti circa;
FARE IL PIENO DI GASOLIO

 

Sabato 10-08

sempre per n°35 si arriva a Gùllfòss (la "cascata d' oro") e si prosegue per n°F-35 "Kjalvegur" fino ad incontrare il bivio a Sx (senza n°), che si prende, che porta al rifugio di Hvìtàrnes (le "aquile bianche") dove si pernotta in un ambiente dal fascino eccezionale con ghiacciai che si specchiano in un limpido lago. Da Hvìtàrnes per n°F-35 (Kjalvegur) fino a Hveravellir, altra zona di alta temperatura e sorgenti calde dove si può fare il bagno (sosta di un paio d’ore); sempre per n°F-35 fino a n°732, n°731, n°1 a Blonduòs, proseguimento per la n°1 verso W fino a Brù. Pernottamento sui grandi piazzali (Postùr og Sìmi) (distributore di carburante con Snack-Bar).
FARE IL PIENO DI GASOLIO

 

Domenica 11-08

Da Brù per n°61, Hòlmavìk, poi sempre per n°61 lungo i fiordi NW fino a Isafjörđur. Pernottamento nel grande piazzale presso la Stazione di Polizia (praticamente in centro) o presso il Museo di arte Marinara; a Isafjörđur esiste un campeggio ma, da come ce lo ricordiamo, è da evitare accuratamente perchè è decentratissimo, praticamente privo di servizi e la strada per raggiungerlo è orrenda.

 

Lunedì 12-08

Mattinata a disposizione (se aperto, interessante una visita al museo di arte marinara), poi per n°60 lungo i fiordi NW con visita alla meravigliosa cascata di Dyniandi, si prosegue fino a n°63 (a Dx) che si prende fino ad una piscina in un luogo selvaggio (scoperta durante un viaggio precedente e divenuta "tappa d' obbligo") alimentata da acque sorgive geotermiche nella quale si può fare liberamente il bagno. Proseguimento per Bildudalùr, Patreksfjordùr, strada n°62 poi a Dx per n°612 fino a Latrabjarg eccezionale posizione per Bird-Watching con milioni di uccelli marini ...forse anche le foche.

NB: Il tratto della n°612 fino a Latrabjarg, in caso di bel tempo è micidiale come guida perché per tutto il percorso si ha in faccia un sole bassissimo sull’orizzonte che è dritto negli occhi e realmente abbacinante, ma se si vogliono vedere gli uccelli marini bisogna giungere al tramonto perché durante il giorno sono normalmente in mare a pescare.

Qui si incontrano delle numerosissime colonie di uccelli che non hanno alcuna paura dell' uomo, soprattutto la Fratercula Arctica (Pulcinella di Mare o "Lundi"), che può essere avvicinata fino a quasi un metro di distanza. Molto spesso vi è anche una colonia di leoni marini.
Bird-Watching & Caccia fotografica a piacere.
Pernottamento sul posto o nelle immediate vicinanze.

 

Martedì 13-08

Rientro sui propri passi per tutta la n°612, poi n°62 (a Dx), n°60 (a Dx) breve sosta a Buđardalur
FARE IL PIENO DI GASOLIO
RIFORNIRSI DI VIVERI PRESSO SUPERMARKET
(al supermarket si possono trovare maglioni di lana fatti a mano dai locali a prezzi talvolta il 50% per uguale qualità di prodotto comprata a Reykjavìk)
Poi sempre per n°60 fino alla n°57 (a Dx) poi n°54 (a Dx) a Olafsvìk; da qui per n°574 fino ad Arnarstapi. Visita a piedi delle scogliere laviche. Pernottamento in zona.

 

Mercoledì 14-08

Da Arnarstapi escursione con "Gatto-Snowmobile" o "Ski-doo" al ghiacciaio dello Snaefell (dove J. Verne mise l' ingresso al mondo sotterraneo nel suo "Viaggio al centro della Terra") e se la giornata è bella la vista è qualcosa di indimenticabile; rientro ad Arnarstapi, visita a piedi delle scogliere laviche. Pernottamento in zona.

 

Giovedì 15-08

Da Arnarstapi, per n°574 poi n° 54 (a Dx) fino alla n^1 (a Dx) quindi a Reykjavìk al Campeggio presso gli impianti sportivi.

 

Venerdì 16-08

-Ore 13.30: Ricevimento ufficiale alla Presidenza della Repubblica (Bessastaðir) con dono da parte del CCG del "Vino della Pace" al Presidente della Repubblica sig. Olafur Ragnar Grimsson
-Al pomeriggio: Liberi per Reykjavìk
Da vedere in città: visita (a piedi) alla città vecchia e al porto; "The Volcano Show" documentazione filmata delle più recenti eruzioni vulcaniche che hanno interessato l' Islanda (film/videotapes anche in vendita); shopping in città vecchia; la Cattedrale di Hallsgimskirkia che nella sua struttura ricorda tantissimo i basalti colonnari.
Escursioni autonome fuori città consigliate: in aereo a Heimaey sulle isole Vestmanna per constatare la ricostruzione della cittadina dopo una rovinosa eruzione vulcanica (and. & rit. in giornata o 2gg, vedi riquadro);  in auto a Þingvellir (80Km A/R) con la spianata del vecchio parlamento vikingo (monumento nazionale). Camping a Þingvellir: 482-2660;  in auto a Grindavìk (50Km A/R) e la sua laguna blu (bagno in acqua termale);  in auto a Krysuvìk (40Km A/R) zona di alta temperatura nella penisola di Reykjanes.
In serata:
cena tipica islandese in locale caratteristico (TveirFiskar) con ns. graditi ospiti (se possibile) il Console Generale d' Italia in Islanda, il responsabile della Protezione Civile, il Presidente dell' Associazione Camperisti d' Islanda e la Sig.ra Vigdis Finnbogadottir (past President della Repubblica d' Islanda), che dal 1988 ha dimostrato una continuativa grandissima amicizia con il Club.
FARE IL PIENO DI GASOLIO
RIFORNIRSI DI VIVERI

 

Sabato 17-08

Reykjavìk sosta al campeggio & giornata a disposizione
Ore 17.00 presso il Centro Interculturale incontro con la Comunità Italiana

 

Domenica 18-08

Reykjavìk, mattinata a disposizione.
Nel primo pomeriggio partenza lungo la n°1 sosta per visita a Hveragerđi, la "città delle serre" dove coltivano di tutto (anche banane); poi Sellfoss quindi arrivo a Kirkjubaejarklaustur (Grande piazzale libero presso il distributore carburante & Snack-Bar) per osservare la formazione geologica nota come "il pavimento della cattedrale" (affioramento naturale di basalti colonnari talmente regolare da sembrare un pavimento piastrellato). La località è nota per essere stata abitata da monaci irlandesi ben prima dell’insediamento vikingo; dal 1186 fino alla riforma è certa la presenza di un convento (klaustur) al quale sono associate molte leggende

 

Lunedì 19-08

Prosecuzione del viaggio lungo la 1 ed arrivo al parco nazionale di Skaftafell. Visita (circa 45’ a piedi sola andata) a Svartifòss, bellissima cascata che scende in un semicerchio di basalti colonnari a baldacchino simili alle canne di un organo da chiesa (se è bel tempo è consigliabile arrivare alla cascata verso mezzogiorno quando il sole batte sul getto d’acqua); proseguimento per n°1 con sosta a Jökulsàrlòn, il lago degli iceberg dove le propaggini del ghiacciaio di VatnaJökull giungono praticamente alla riva dell' oceano. Navigazione sul lago (se si riesce, subito all’arrivo, se no al mattino dopo). Pernottamento libero sul vastissimo piazzale.

 

Martedì 20-08

Per n°1 fino a Egilsstađir (con eventuali deviazioni per vedere cose interessanti)

 

Mercoledì 21-08

Egilsstađir giornata a disposizione;
alle ore 17.00 partenza per n°93 a Seyđisfjörđùr, pernottamento in piazzale riservato poi giovedì mattina subito in coda per l' imbarco.
FARE IL PIENO DI GASOLIO

Giovedì 22-08

Imbarco alla volta di Hanstholm (DK) e rientro (sigh !) …fine delle vacanze !

Organizzazione del Viaggio: Caravan Club Gorizia
Supporto tecnico: Cartur-Viaggi Gorizia

Il ns. prossimo viaggio in Islanda per camper normali è previsto nel 2007. Gli interessati devono contattare lo scrivente o il Caravan Club Gorizia con almeno un anno di anticipo

 

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