20 settembre - Siena / Frejus - km. 560
Con l’altro equipaggio di nostri amici, spesso anche nostri compagni di
itinerari in camper, iniziamo la prima tappa di questo viaggio
settembrino verso la Costa Brava. Usciamo dall’autostrada a Cannes,
percorriamo la statale N 7 che corre intorno al massiccio dell’Esterel
ed arriviamo in tarda serata a Frejus Port, dove sostiamo per la notte. |
21 settembre - Frejus Port / Sigean - km 400
Anche oggi tappa di trasferimento, viaggiamo sempre percorrendo le
strade statali, attraverso il sud della Francia, la Provenza, la
Linguadoca e il Roussillon. Ci fermiamo a Sigean, piccolo
villaggio agricolo del Roussillon ai bordi dello stagno, noto per il
Parco Zoologico Africano. Trascorriamo la notte in una tranquillissima
strada vicino ad una cantina, al mattino vediamo arrivare i trattori con
i carrelli carichi di uva.
|
22 settembre - Sigean / Perpignan / Colliure / Port Vendres - km 80
Lasciamo Sigean riprendendo la strada N 9 che costeggia stagni e
distese di vigneti. Poco prima di raggiungere Perpignan ci fermiamo per
visitare Fort de Salses una poderosa fortezza costruita alla fine
del quattrocento da re Ferdinando d’Aragona. Vicino alla fortezza c’e'
un grande parcheggio utilizzabile anche per la sosta camper.
Arriviamo a Perpignan e parcheggiamo i camper in uno dei viali
attorno alla Cittadella. La citta' francese, che fu fino alla meta' del
‘300
capitale del
Regno di Maiorca, e' la piu' grande citta' catalana (pur in
Francia) dopo Barcellona e questa sua particolare atmosfera
spagnoleggiante simboleggiata dallo sventolio delle bandiere catalane,
si respira ovunque. Visitiamo la Cittadella, imponente fortezza
cinquecentesca chiusa da sei bastioni, al centro della quale sorge il
trecentesco Palazzo del Re di Maiorca. Passeggiando per il centro
incontriamo il Castillet, fortezza merlata in mattoni rossi, oggi sede
del Museo Catalano, poi Place de La Loge, con il grazioso palazzo
gotico, infine la Cattedrale St. Jean con il suo immenso chiostro.
Torniamo ai camper e dopo un pranzo veloce partiamo verso la costa.
Dopo Canet Plage e Argeles Plage, recenti localita' balneari dalle
lunghissime spiagge sabbiose, percorrendo la litoranea N 114, inizia la
Cote Vermeille, che deve il suo nome al colore rosso-violaceo delle
scogliere. Si tratta di 50 km circa di litoranea fino al confine
spagnolo, con un susseguirsi di curve e tornanti, tra agavi e pini
marittimi, baie e insenature, villaggi e porticcioli. Un bellissimo
itinerario paesaggistico. Superata Colliure, antica cittadella
fortificata con un suggestivo porto naturale, arriviamo all’area di
sosta Les Tamarins di Port Vendres. All’interno non ci sono posti
liberi, ci sistemiamo nel piazzale davanti all’area, in riva al mare,
con altri equipaggi francesi e tedeschi arrivati nel frattempo.
|
23 settembre - Port Vendres / Cap Cerbere / Llanca / Monastero di S.
Pere de Rodes / Cadaques / Roses - km 90
Al mattino, dopo le
operazioni di carico e scarico nell’area, gratuite in quanto in questo
periodo non e' custodita, ripartiamo verso la Spagna. Superati gli
ultimi paesi prima della frontiera, Banyuls sur Mer e Cerbere, la strada
si inerpica sulle scogliere pirenaiche, in basso le acque blu del
Mediterraneo si infrangono sulle rocce, creando scorci di suggestiva
bellezza. Arriviamo sul promontorio di Cap Cerbere dove sorge un faro
alimentato da pannelli solari che segnala ai naviganti la presenza delle
pericolose scogliere, fra le piu' alte del continente. Sostiamo nel
grande spiazzo deserto vicino al faro, camminiamo sulla scogliera a
picco sul mare battuta dal vento, la bella giornata di sole ci offre
panorami dai bellissimi colori. Dopo qualche chilometro siamo finalmente
in Spagna, attraversiamo Port Bou e Colera, primi villaggi della Costa
Brava. Poi tra le montagne si apre una piccola piana occupata quasi
interamente dalla cittadina di Llancà, il primo centro urbano di una
certa dimensione che incontriamo dopo aver lasciato la Francia. Ci
fermiamo nel parcheggio del porto e passeggiando raggiungiamo una
piccola altura all’estremita' del porto stesso da dove si gode una
splendida vista dell’insenatura sovrastata dai Pirenei.
Lasciata Llancà, percorrendo la 612 verso Port de la Selva, troviamo
la deviazione segnalata per il Monastero Benedettino di Sant Pere de
Rodes, la nostra prossima meta. La strada, ben asfaltata, sale per circa
15 chilometri attraverso una bella foresta di macchia mediterranea.
Lasciamo i camper in un grande parcheggio quasi vuoto e proseguiamo a
piedi per circa 800 metri lungo la strada panoramica, dopo l’ultima
curva ci appare lo straordinario complesso architettonico, posto su uno
sperone di roccia che domina la penisola del Cap de Creus.
Nel piccolo agglomerato di ruderi che sorge nei pressi del monastero,
intorno alla chiesetta di S. Elena, un gruppo di archeologi lavora tra
le rovine delle case. Visitiamo l’interno del monastero, che e' stato
recentemente restaurato in modo ammirevole, restituendo a questo
gioiello di architettura romanico catalana tutto il suo splendore. La maestosita' degli edifici, il silenzio e la bellezza del paesaggio
circostante costituiscono un’esperienza veramente indimenticabile e
assolutamente da non perdere. Pranziamo in camper davanti ad un panorama
mozzafiato, poi anche se a malincuore, lasciamo questo paradiso,
riscendiamo verso la costa e arriviamo a Cadaques. Dopo aver visto vari
divieti di sosta per camper, entriamo in un grande parcheggio a
pagamento accessibile anche ai camper. La cittadina, benche' fuori
stagione, ci appare vivace ed animata, saliamo attraverso vicoli e scale
fino alla bianca chiesa barocca di Santa Maria, dalla quale si domina
l’insenatura del porto naturale disseminata di barche, poi scendiamo
fino al piccolo lungomare sul quale si affacciano le tipiche case
bianche. Dopo qualche acquisto in un piccolo supermercato, riprendiamo i
camper e poiche' dopo Cadaques l’unico percorso che segue la costa e'
una strada bianca di cui non possiamo fidarci, torniamo nell’interno
riprendendo la 614 fino a Roses, la cittadina balneare che conclude il
perimetro di Cap de Creus.
Arriviamo nel tardo pomeriggio e ci sistemiamo nel Camping Joncar Mar,
praticamente in centro a due passi dalla spiaggia, 18 euro la sosta.
Dopo cena facciamo una passeggiata sul bellissimo spazioso lungomare,
totalmente pedonale, con giardini e aiuole fiorite tra lunghe file di
palme.
|
24 settembre - Roses / Figueres / Girona / Palamos - km 107
Arriviamo
a Figueres e cerchiamo un parcheggio, dopo qualche giro infruttuoso, ci
fermiamo nel parcheggio di un grande supermercato, siamo ad una ventina
di minuti a piedi dal centro, dove si trova il museo di Dalì.
Negli ultimi anni della sua vita l’artista si dedico' completamente a
trasformare il teatro della sua citta' natale in quello che avrebbe
dovuto essere il monumento alla sua arte e alla sua vita. L’edificio
stesso e' un grande oggetto surrealista, con le bianche uova che
svettano sul tetto, a guardia di questo strano tempio. Il viaggio
nell’universo daliniano inizia dunque ancor prima di aver comprato il
biglietto del museo, con i simboli del suo genio che si affacciano gia'
nella piazza. Se all’esterno il museo sorprende e incuriosisce,
l’interno sbalordisce, disorienta, ipnotizza, nulla di paragonabile con
qualsiasi museo tradizionale. Nel cortile, tra due colonne di
pneumatici, una Cadillac-fontana, intorno un’apoteosi di stranezze,
statue dorate, spericolate architetture, eccentriche scenografie. Non
esiste un percorso da seguire, non c’e' cronologia ne' altro ordine
mentale, Dalì ha voluto che i visitatori si muovessero nel suo museo
seguendo esclusivamente una spinta emotiva, lasciandosi guidare
dall’istinto.
Continuiamo questo straordinario viaggio tra illusioni ottiche,
scherzi, sorprese e provocazioni, ammiriamo la grande tela di Gala, sua
musa ispiratrice e compagna di una vita, nuda davanti al mare, ma quando
ci allontaniamo di diversi metri il quadro si trasforma nel ritratto di
Abramo Lincoln !! Le sue opere disseminate di simboli fallici e
sessuali, di chiara influenza freudiana, vogliono sfacciatamente
stupire, impressionare, così come la sua esistenza, sempre sopra le
righe, da divo della scena artistica mondiale per gli eccessi e le
posizioni discutibili e scandalose. Indimenticabile la sala Mae West,
creata da Dalì per rendere omaggio all’attrice americana che negli anni
40 scandalizzo' l’America perbenista.
Il divano rosso fuoco sono le labbra dell’attrice, le due stampe sono
gli occhi, il camino e' il naso, il tutto visto da una particolarissima
postazione, il posteriore di un…cammello!!! Sotto il palcoscenico del
vecchio teatro c’e' la sua tomba, una lapide semplice e spoglia con solo
il suo nome, imprevedibile per uno che aveva detto di se' stesso ”Mi
sono sempre considerato un genio”. Comunque si giudichino la sua arte e
la sua vita, la visita a questo museo costituisce un’esperienza
affascinante e veramente consigliabile.
Torniamo ai camper, pranziamo, facciamo qualche acquisto al
supermercato, tra cui le famose acciughe spagnole “L’Escala”, poi
raggiungiamo Girona. Parcheggiamo in un grande parcheggio alberato sul
fiume Onyar, vicino al ponte pedonale Pedret. Le antiche case colorate
si affacciano lungo il fiume, il Barri Vell, il centro storico della
citta', e' circondato da una imponente cinta muraria, entriamo
attraverso la grande Porta Romana che si apre su una piazza di fronte
alla scalinata di 90 gradini che porta alla Cattedrale. L’enorme chiesa,
dalla facciata barocca, e' composta all’interno da un’unica immensa
navata gotica, accanto si trova un bellissimo chiostro romanico con
capitelli ornati da straordinari bassorilievi ricchi di figure umane,
mitologiche e animali fantastici. Dietro la Cattedrale visitiamo un
interessante complesso architettonico medievale, i Bagni Arabi,
costruito con i criteri delle terme romane, ma in stile moresco.
Passeggiamo nella Rambla de la Libertat, un bel viale lungo il fiume,
saliamo su uno dei ben 11 ponti pedonali della citta', il Pont de
Peixateries Velles, costruito nel 1877 da Gustave Eiffel prima della
famosa Torre.
Girona, che tutti conosciamo solo come aeroporto di Barcellona, è stata
invece una piacevole sorpresa.
Torniamo ai camper e benchè siano ormai quasi le 20, decidiamo comunque
di andare verso la costa alla ricerca di un campeggio perchè abbiamo
bisogno di scaricare. Nonostante qualche defaillance del navigatore a
cui non risultano nuove strade e deviazioni varie, riusciamo a trovare
il Camping Benelux a Palamos vicino alla famosa spiaggia di Castell. Il
camping si trova in una bella pineta, essendo fuori stagione c’è
pochissima gente, ci sistemiamo e ceniamo che ormai sono le 22. |
25 settembre - Palamos / S. Feliu de Guixol / Tossa de Mar
- km 45
Dopo le operazioni di carico e scarico, l’acquisto della baguette
spagnola nel market, paghiamo 19 euro per la sosta e usciti dal camping,
prendiamo la strada che porta alla Playa Castell. La spiaggia si trova
in una insenatura tra due promontori rocciosi, la sabbia ha un bel
colore dorato, pulitissima e ben tenuta, praticamente deserta.
Arriviamo a S.Feliu de Guixols, cittadina distesa sulla baia tra le
scogliere, superata la quale inizia il tratto più interessante dal punto
di vista paesaggistico della Costa Brava. La strada 682 segue con una
serie di tornanti il frastagliato profilo della costa. Troviamo comunque
molte piazzole per sostare ad ammirare stupendi panorami ancora non
troppo invasi dalle “urbanitzacio” turistiche della parte più
meridionale della costa. Le propaggini dei Pirenei arrivano al mare
coperte da una folta macchia mediterranea ricca anche di pini marittimi.
Dopo circa km 30 arriviamo al vero gioiello della Costa Brava,
Tossa del
Mar. Il piccolo borgo medievale sorge su un promontorio a picco sul
mare, circondato da trecentesche mura fortificate da cui svettano tre
torri cilindriche.
Parcheggiamo in un viale vicino al centro dove ci sono altri due camper,
non ci sono divieti e decidiamo di sostarvi anche la notte. Dedichiamo
il pomeriggio alla visita del piccolo centro storico, ben restaurato e
conservato, saliamo sulle mura del castello scoprendo bellissimi
panorami, ci sono ancora un po’ di turisti, anche in spiaggia, le
stradine sono animate, i negozi e i ristoranti aperti, in questo periodo
tutto sembra particolarmente godibile.
|
26 settembre -
Tossa de Mar / Girona / Olot / Ripoll
/ Puigcerda / La Seu d’Urgell / La Vella
Canillo - km 267
Al mattino, dopo aver salutato i nostri amici che devono rientrare prima
di noi, cominciamo il nostro viaggio verso l’interno dei Pirenei alla
volta di Andorra. Superata Girona arriviamo ad Olot attraversando parte
del Parco Naturale della Garrotxa, la più vasta area vulcanica della
Spagna. Ci sono circa 30 vulcani spenti coperti da una ricca foresta. La
strada, ottimamente asfaltata, compie lunghi tornanti sui fianchi dei
monti arrivando fino a 1800 metri, il traffico è scarso, il viaggio
piacevole. Arriviamo ad Andorra nel primo pomeriggio, ci fermiamo
all’Ufficio Informazioni Turistiche che si trova subito appena superato
il confine per prendere una cartina e un depliant con l’elenco dei
Camping.
Arrivati a La Vella ci rendiamo conto che più che una città è un caotico
agglomerato di banche, negozi, enormi supermercati, centri commerciali e
grandi parcheggi. Dopo qualche giro infruttuoso in mezzo ad un traffico
allucinante, troviamo il parcheggio che ha una parte riservata ai camper
e ci sistemiamo. Dopo qualche ora trascorsa girando per negozi e centri
commerciali, ci siamo resi conto che non c’è tutta questa famosa
convenienza nei prezzi, facciamo dunque qualche acquisto, più che altro
per giustificare la sosta. Quando usciamo dal centro commerciale, sta
piovendo, torniamo velocemente al camper, lasciamo la caotica capitale
di Andorra dirigendoci verso Canillo dove ci fermiamo al Camping Pla che
si trova nel centro del piccolo villaggio, famosa stazione sciistica dei
Pirenei.
|
27 settembre -
Canillo / Niaux / Tarascon / Foix
/ Tolosa - km 190
Durante la notte è piovuto molto, ci alziamo tardi e facciamo un giro
nel centro del villaggio, ci fermiamo all’ufficio del Turismo per
qualche informazione e scopriamo che oggi, 27 settembre, si festeggia
nel mondo la Giornata del Turismo e ci offrono dolci e bevande. Torniamo
al camping , riprendiamo il camper e iniziamo a percorrere la bella
statale n 20 che corre inizialmente tra costoni rocciosi con bellissimi
panorami, poi scende a valle verso la Francia.
Prima di Tarascon ci fermiamo a visitare la famosa
grotta di Niaux.
Siamo fortunati, c’è un piccolo gruppo che
inizierà la visita tra 20
minuti, la guida parla solo francese però, d’altra parte siamo gli unici
italiani. Ci distribuiscono le torce ed entriamo, percorriamo circa
ottocento metri tra cunicoli ed enormi caverne, nel buio totale,
sentendo solo il rumore dei nostri passi, alla fine arriviamo in una
sorta di grande rotonda naturale, il cosiddetto “salone nero”. La guida
ci fa spegnere le nostre torce ed ne accende una più potente: appaiono
ai nostri occhi decine di figure di cavalli, bisonti, cervi, capre
disegnati su tutte le pareti della grande rotonda. La qualità e il
realismo delle figure sono stupefacenti, testimoniano l’abilità
eccezionale di un artista preistorico di circa 20.000 anni fa.
Per la conservazione di questa meraviglia le visite sono giustamente
brevi, torniamo dunque indietro conservando dentro di noi la meraviglia
e lo stupore che il nostro lontanissimo antenato ha saputo suscitare
ancora una volta in coloro che
hanno visto la sua opera.
Ripresa la marcia, arriviamo nel tardo
pomeriggio al Camping Le Rupé di Tolosa.
Il camping, aperto tutto l’anno, si trova a nord della città, vicino
alla strada n.20. La tariffa è di 15 euro a notte compresa
l’elettricità, ci consegnano una carta con codice per l’apertura del
cancello pedonale, notiamo che tutto il campeggio è recintato con una
notevole e robusta inferriata. Durante la cena si scatena un violento
temporale, fortunatamente siamo al riparo!! |
28 settembre - Tolosa
Al mattino prendiamo l’autobus n.59 che ha la fermata a circa 500 metri
dal campeggio, in circa 10 minuti arriviamo alla metro e con altri 10
siamo in centro. La città, antica capitale della Linguadoca, conosciuta
come“Ville rose”per il caldo colore che il mattone conferisce ai suoi
edifici, ci accoglie con l’immensa Place du Capitole, dominata dal
maestoso municipio e circondata dai palazzi rosati con caratteristici
portici. Visitiamo la basilica di S. Sernin, gioiello dell’arte romanica
e importante tappa sul Cammino di Santiago, la suggestiva cattedrale
romanico gotica di Sant Etienne dalle strane forme asimmetriche ed
infine la splendida ed elegante Les Jacobins sotto le cui volte riposa
Tommaso d’Aquino.
Attraversiamo il fiume Garonne, passeggiamo lungo la riva, poi tornati
in centro scopriamo un’altra caratteristica di Tolosa, la violetta.
Infatti ci sono ovunque prodotti fatti con i petali di questo profumato
fiore, dai canditi ai saponi, dai profumi alle marmellate. Alla fine
dell’ottocento la violetta, amata da Giuseppina Beauharnais, divenne il
simbolo della famiglia Bonaparte. Maria Luisa d’Asburgo portò la moda
anche in Italia quando divenne Duchessa di Parma. Durante il regno
napoleonico, Tolosa era il più famoso centro di produzione del profumo
di violetta. Dopo qualche inevitabile acquisto nella profumatissima
Maison della Violetta, ci sediamo ad un tavolo di un ristorante in Place
Esquerol. Ordiniamo il tipico piatto popolare di Tolosa, la Cassoulet.
Si tratta di un succulento stufato di carne di maiale ed oca, con
fagioli, carote, cipolle, timo e chiodi di garofano. Per finire un
buonissimo gelato alla violetta con il quale salutiamo questa bella
città. Tornando al campeggio, dopo essere scesi dall’autobus 59, mentre
camminiamo lungo la strada, siamo purtroppo testimoni di uno scippo
della borsa ai danni di una signora francese che con il marito camminava
davanti a noi verso il campeggio. La macchina si allontana tra le grida
della signora, entriamo nel camping piuttosto scossi, ai francesi non
resta che andare in direzione per le procedure del caso.
|
29 settembre -
Tolosa / Albi / St Sernine / St Affrique
/ Nant / Le Vigan - km. 245
Lasciamo Tolosa e ci dirigiamo verso Albi prendendo la D988, un’ottima
statale per lunghi tratti fiancheggiata da grandi platani. Lasciamo il
camper nel parcheggio proprio accanto alla cattedrale.
La piccola città medievale situata sulla riva sinistra del fiume Tarn,
segnata dal passaggio della storia e dalla Crociata contro gli Albigesi
( Catari ) possiede un notevole patrimonio artistico il cui gioiello è
la cattedrale di S.te Cecile.
Salendo dal parcheggio dove abbiamo lasciato il camper ci appare al
centro di una vasta piazza, questo gigantesco vascello di mattoni,
imponente e austero come una fortezza, nato a testimonianza e
affermazione di fede dopo l’eresia catara. Si entra dal fianco destro
attraverso una quattrocentesca porta fortificata sormontata da un
baldacchino ricco di pinnacoli e decorazioni traforate. Appena entrati
ci rendiamo conto del sorprendente contrasto tra il rigore della sua
architettura difensiva esterna e la sontuosa decorazione interna. I
coloratissimi affreschi della volta sono opera di pittori italiani del
cinquecento, sul fondo domina il grande affresco del Giudizio
Universale, a destra dell’entrata il bellissimo coro quattrocentesco
racchiuso da un ricco recinto marmoreo gotico fiammeggiante, un vero
merletto di pietra, adorno di splendide statue policrome. Accanto alla
cattedrale sorge l’antico palazzo vescovile Berbie che attualmente
ospita il Museo Toulouse-Lautrec, il pittore nato ad Albi nel 1864.
Visitiamo con piacere la ricca raccolta delle opere dell’artista, dai
quadri della giovinezza a quelli ispirati al mondo dello spettacolo, il
Caffè Concerto, il Teatro , il Moulin Rouge, le famosissime locandine,
una collezione che ci permette di seguire tutto il percorso artistico
della sua breve vita.
Riprendiamo il camper e percorrendo la statale D999, anche questa ottima
strada che attraversa campagne ben coltivate, boschi e colline,
arriviamo al Camping Le Val De L’Arre a Le Vigan. Un bellissimo
campeggio tra gli alberi, sulla riva dell’Arre , aperto, anche se con
pochissimi ospiti , 12 euro con elettricità. Notte tranquilla e
silenziosa. |
30 settembre -
Le Vigan / Nimes / Arles / Salon de Provence
/ Aix en Provence / Frejus / Cannes
/
S. Bartolomeo a Mare / km 440
Oggi faremo la prima tappa di avvicinamento. Partiamo verso le nove dal
campeggio riprendendo la statale D999 fino a Nimes. Dopo Frejus facciamo
ancora la statale n.7 per l ‘Esterel, a Cannes prendiamo l’autostrada e
usciamo a San Bartolomeo a Mare. Sosta all’Oasi Park di Diano Marina (
camper stop 8 euro) |
1 ottobre - Diano Marina / Siena - km 400
Rientro a casa. |
Marianna Igorb |