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Giugno 2009 Europa
dell'Est:
Slovacchia, Polonia, Lituania, Lettonia, Russia, Estonia
e ritorno |
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Durante la fiera di Rimini nel settembre 2008, abbiamo
preso una brochure dell'agenzia San Pietroburgo.it e abbiamo cominciato
a sognare questo viaggio.
Un viaggio in Russia col camper non e' una cosa che si possa
improvvisare, non e' possibile svegliarsi e partire. Sono necessari
numerosi documenti: i passaporti con i relativi visti dell'ambasciata;
Davide, che ha 16 anni, ha dovuto fare un passaporto tutto suo perche'
non bastava che fosse iscritto sul mio; sono necessarie tutte le
traduzioni in cirillico dei documenti come le patenti, il libretto di
circolazione ed il libretto sanitario di Zara, il nostro bellissimo
pastore tedesco. E' necessario verificare che sulla carta verde sia
specificata la copertura in Russia, altrimenti si deve stipulare
un'assicurazione locale alla frontiera.
Per la prima volta quindi ci siamo appoggiati ad una agenzia che si
occupasse di tutte le pratiche necessarie e ci fornisse un supporto
logistico durante la permanenza in territorio russo. Tale nazione,
infatti, non e' attrezzata per il turismo itinerante e non e' dotata di
campeggi o aree sosta come siamo abituati a frequentare.
Il nostro mezzo e' un Moncayo 773 mediterraneo,
mansardato, su Fiat Ducato 2300. Il pilota, come al solito e' Ivano;
Davide si occupera' della logistica mentre io, Sandra, saro' la
navigatrice, la cuoca e la scrittrice di questo diario. Zara, il nostro
pastore tedesco, si occupera' di prendersi la solita marea di coccole e
di tenere a debita distanza gli indesiderati ed i malintenzionati.
Abbiamo rifornito la cambusa come al solito: pasta,
sughi, scatolame, latte di lunga, caffe', acqua minerale (che fuori
dall'Italia di solito e' carissima), vino e birra (da bersi durante le
soste serali). Abbiamo l'abitudine di cercare le specialita' dei posti
che visitiamo, quindi le cose fresche le compreremo strada facendo.
Prima di partire abbiamo contattato molti dei nostri
compagni di viaggio che hanno dato alla San Pietroburgo il consenso.
Saremo 10 camper, oltre a noi di Genova ci saranno due camper di Torino,
uno di Casale, uno di Roma, uno di Reggio Emilia, due di Milano, uno di
Prato ed uno di Padova.
Abbiamo avuto un feeling immediato sia con Arnaldo e Gabriella di Milano
che con Gianni e Donatella di Roma, con Mario e Liliana di Milano e con
Aurelio ed Eva di Prato; in loro compagnia infatti affronteremo le tappe
di avvicinamento alla frontiera russa che attraverseremo a Zilupe in
Lettonia.
Partiremo il 20 giugno nel primo pomeriggio perche' la
mattina dovro' lavorare, abbiamo appuntamento con Arnaldo, Gabriella,
Gianni, Donatella, Mario e Liliana a Tarvisio nell'area di sosta
comunale di Via Diaz 13, se non ci sara' troppo traffico dovremmo essere
li fra le 21 e le 22. Poi la mattina del 21 iniziera' l'avventura.
Aurelio ed Eva ci raggiungeranno alla tappa di Bratislava perche'
partiranno domenica 21.
Questo è il percorso:
- Domenica 21/6 Tarvisio - Bratislava
- Lunedì 22/6 Bratislava - Auschwitz
- Martedì 23/6 Auschwitz - Varsavia
- Mercoledì 24/6 Varsavia - Kaunas
- Giovedì 25/6 Kaunas - Zilupe
Il 26/06, la mattina presto, saremo raggiunti dalla
guida messa a disposizione dall'agenzia e passeremo la frontiera per
fermarci a pernottare a Nelidovo, il 27/06 raggiungeremo Mosca dove ci
fermeremo fino all' 1/7. Poi iniziera' il giro dell'anello d'oro con
questo percorso:
- Mercoledì 1/7 Mosca - Vladimir - Suzdal
- Giovedì 2/7 Suzdal - Kostroma -Yaroslavl
- Venerdì 3/7 sosta a Yaroslavl
- Sabato 4/7 Yaroslavl - Rostov - Pereslavl -
Sergei Posad
- Domenica 5/7 tappa di avvicinamento a San
Pietroburgo con sosta notturna nella regione dello Tver
- Lunedì 6/7 si raggiunge Novogorod
- Martedì 7/7 Novogorod - Puskin - San
Pietroburgo dove ci fermeremo fino all'undici luglio
- Domenica 12/7 San Pietroburgo - Pedrodvorez -
Narva dove entreremo in Estonia.
Tutta la settimana successiva sara' dedicata al
rientro. Sicuramente visiteremo Tallin e Riga; le miniere di sale di
Wielicza in Polonia e, se riusciremo, faremo una capatina a salutare gli
amici del Club Grifoni in camper che sono al seguito del Genoa in ritiro
in Austria. |
sabato 20 giugno Siamo
partiti alle 13,40 da Genova in direzione Tarvisio. Fortunatamente il
tempo, a dispetto delle previsioni, ci assiste. Procediamo veloci .....
anche troppo! A Pontebba raggiungiamo Arnaldo e Gabriella che nel
frattempo ha avuto un piccolo inconveniente con il rifornimento ......
Ci precedono anche Gianni e Dona che arrivano al distributore poco prima
di noi. Le presentazioni le avevamo gia' fatte al telefono
numerose volte ma e' bello vedersi di persona!
Verso le 20 arriviamo all'area di sosta di Tarvisio,
Mario e Liliana sono gia' li'. Trascorriamo la serata in discorsi e
ceniamo sul camper di Dona e Gianni. Brindiamo all'avventura, fuori fa
freddino e tira vento, le felpe sono d'obbligo. Concordiamo di partire
la mattina alle 7,30.
Nessuno oltre a noi ha il CB, in compenso sia Gianni
che Arnaldo sono forniti di walkytalky, funzionano bene e li fissiamo
sul canale 5, saranno la nostra possibilita' di comunicare per tutto il
mese. |
domenica 21 giugno
A parte
il vento anche oggi il tempo e' bello alla faccia delle previsioni.
Verso le 8 imbocchiamo la A2 in direzione Vienna. La strada e il
paesaggio sono molto belli, il traffico scarso. Ci fermiamo verso
mezzogiorno in un'area sosta per un pranzo leggero ed un caffe'.
Alle 15 siamo a Bratislava al campeggio Zlate' Piesky, il posto e'
carino, ci sistemiamo tutti quanti, abbiamo il tempo di andare a
visitare la citta'. Nei pressi del camping c'e' il capolinea del tram
che porta in centro.
Prendiamo il tram n 4 e scendiamo proprio al centro storico. La citta'
e' una piacevole sorpresa, pulita e ordinata, sovrastata da un'imponente
fortezza che purtroppo non abbiamo tempo di visitare.
Ci accontentiamo di passeggiare per le vie del centro, facciamo qualche
foto e notiamo il grande fervore ricostruttivo nelle varie opere di
ristrutturazione e restauro dei palazzi.
Arrivati al campeggio troviamo Eva ed Aurelio che sono giunti, dopo una
tirata unica, da Prato. Ceniamo tutti insieme con le Trofie di Recco al
pesto che da buona genovese ho portato da casa calcolando quanti saremmo
stati, tutti abbiamo contribuito con qualcosa e la cena e' stata
pantagruelica! Sara' la prima tavolata di una lunga serie. |
lunedi' 22 giugno
Siamo partiti molto presto per andare ad Auschwitz o
Oswiecìm come e' il reale nome polacco di questa tristemente nota
localita'. Ci sono circa 350 km da fare e non abbiamo bene idea dei
tempi di percorrenza.
In realta' la strada si rivela meglio di quanto pensassimo, tranne un
tratto abbastanza tormentato dopo Zilina; qui l'autostrada finisce e la
statale su un'unica corsia e' trafficatissima. Alcune strozzature
provocano code e mettono a dura prova la pazienza. Come se non bastasse
ha iniziato a piovere!
Verso mezzogiorno raggiungiamo la meta, facciamo un pasto veloce poi
armati di ombrelli e K-way ci dirigiamo all'ingresso del campo museo.
Visto che siamo un gruppo di 11 persone otteniamo una guida parlante
italiano, si chiama Ursula e ci raccontera' tante cose, mettendoci il
cuore.
Se la visita al campo di Mauthausen, che facemmo due
anni fa, fu una cosa angosciante e emotivamente coinvolgente (almeno per
me che ho ascoltato i racconti di mio padre che vi resto' prigioniero
per un anno dal giugno del 44 fino alla liberazione da parte delle
truppe americane), quella di Auschwitz e Birkenau e' sconvolgente. Non
riesci a capacitarti di quello che la mente malata di un folle abbia
potuto provocare.
Non riesci a capire di come sia potuta accadere una tragedia di quelle
proporzioni e come ci possano essere stati esseri umani che abbiano
osato compiere, coscientemente, certe azioni. Dovrebbe essere
obbligatorio portare qui i ragazzi delle scuole per fare in modo di non
dimenticare le conseguenze di certe ideologie malate.
In piena sintonia con la tristezza del posto, il tempo
e' stato grigio e uggioso tutto il giorno, non fa neppure caldo la felpa
e' d'obbligo. Ceniamo ognuno nei propri camper, la stanchezza si fa
sentire. Sostiamo nel parcheggio custodito davanti al campo, 10 zloti
per la notte, non ci sono allacci ne' CS ma non ne abbiamo bisogno,
abbiamo provveduto ieri. |
martedi' 23 giugno La meta
di oggi e' Varsavia ma contiamo di fare tappa a Czestokowa al santuario
di Jasna Gora.
La strada non e' splendida, compaiono i famigerati binari provocati dai
tir dei quali avevamo avuto notizia leggendo altri diari di viaggio. Ad
un certo punto Donatella, che viaggia in coda, ci avverte che hanno
preso una grossa buca e il motore si e' spento improvvisamente,
lasciandoli bloccati nel mezzo della strada. Ci fermiamo tutti al primo
slargo, Mario, Arnaldo e Aurelio tornano indietro a piedi per cercare di
capire e dare una mano, ovviamente piove a dirotto ......... accidentiii
!!!
Si scopre che il sistema di sicurezza che blocca l'afflusso del
carburante per evitare incendi, si e' attivato a causa del colpo. Il
problema e' che non si riesce a disattivarlo! Fortunatamente un ragazzo
polacco si ferma, comprende la situazione, sa dove mettere le mani!
In un attimo tutto è a posto!!
Finalmente arriviamo a Jasna Gora, la cattedrale e' molto bella e piena
di pellegrini che vengono a venerare l'icona della Madonna Nera,
visitiamo il museo diocesano e compriamo una piccola icona.
Verso Varsavia la strada e' decisamente migliore anche se l'entrata in citta' abbastanza problematica a causa dei semafori che tendono a
spezzare la colonna. Il nostro punto di sosta e' il Camping 123.
Arriviamo sotto un tremendo temporale, ci sarebbe piaciuto fare un giro
in centro, ma siamo stanchi e la pioggia ci scoraggia. Anche stasera
niente tavolata a causa del tempo. Cucino spaghetti e civcipci con le
patatine, poi una bella doccia e a nanna! |
mercoledi' 24 giugno
Abbiamo impostato il GPS su Kaunas senza considerare che il dispositivo
non tiene conto delle frontiere. Questo ci avrebbe portato dritti ad
attraversare la Bielorussia, una delle dogane piu' ostiche, via piu'
breve ma inutile visto i tempi biblici di attraversamento.
Fortunatamente Gabriella e Arnaldo, forniti di provvidenziali cartine,
si sono resi conto del problema e abbiamo ripiegato velocemente su
Augustow, questo ci ha permesso di restare sempre all'interno
dell'unione Europea evitando le frontiere e le relative perdite di
tempo.
Giove pluvio ha deciso di non abbandonarci anche in questa giornata di
trasferimento; dopo i primi 40-50 km intorno a Varsavia, la strada si
riduce notevolmente ma il traffico, seppur pesante per la notevole
presenza di tir, e' scorrevole. Arriviamo
a Kaunas nel primo pomeriggio,
improvvisamente il satellitare ci abbandona e iniziamo a fare dei giri a
vuoto. Vediamo una pattuglia di polizia , ben felice scendo a chiedere
lumi ..... sembrano pesci lessi, non spiccicano una parola di inglese ne
di qualsiasi altra lingua che non sia il lituano, incapaci di
comprendere e di darci una mano decidono di ignorarci totalmente .... lo
sguardo perso nel vuoto (mi auguro solo che a casa nostra, in un caso
simile, le cose vadano diversamente ........... perche' non ne sono
sicura???).
Il colpo di genio viene ad Ivano, affianca un tassista ed e' la nostra
fortuna! Comprendendo al volo il nostro problema ci fa da staffetta
portandoci fino al camping. Con l'aiuto della figlia che ha lavorato in
Italia e che telefonicamente ci fa da interprete, ci trova un ristorante
e un ufficio di cambio; poi rientra nel suo ruolo e fa il tassista
portandoci dal camping al centro storico, e viceversa, coadiuvato da due
colleghi (siamo in 11 non dimentichiamo!).
Spendiamo l'equivalente di 10 euro per il taxi e 7 euro a testa per la
cena con specialita' Lituane, il campeggio ci e' costato circa 15.
Kaunas e' una bella citta' e sicuramente avrebbe meritato una visita
piu' approfondita, ma il tempo e' quello che e', dobbiamo arrivare a
Zilupe all'appuntamento del 25. |
giovedi' 25 giugno
Andiamo verso Zilupe, il posto e' talmente piccolo e
insignificante da essere totalmente ignorato dal satellitare. Per
trovare la strada lo punto su Mosca, deve passare obbligatoriamente da
li'. La strada inizialmente scorre abbastanza veloce, poi troviamo una
serie infinita di cantieri. Il paesaggio e' molto verde e diverso da
quello cui siamo abituati. Le citta' vere e proprie sono poche e molto
distanziate fra di loro, nel mezzo piccoli agglomerati o case sparse
nella maggior parte dei casi in legno.
Ci domandiamo come debba essere qui la vita nel lungo inverno (e' una
domanda che ci faremo frequentemente da qui in avanti).
Arriviamo a
Zilupe nel pomeriggio. Il paese e' pulito ed ordinato anche se da
l'impressione di essere quasi dimesso. Ha una piccola deliziosa
chiesetta con le cupole a cipolla azzurre. Abbiamo parcheggiato in una
piazza nella quale ci dicono che domani ci sara' il mercato, la cosa non
ci tocca, quella di domani sara' una levataccia.
Alle 6 arrivera' il nostro accompagnatore, quindi sveglia alle 5
(quattro ora italiana), dovremo attraversare la frontiera con la Russia,
si prevedono ore in dogana e poi una tappa di puro trasferimento verso
Mosca con sosta notturna a Nelidovo. Abbiamo già portato avanti di
un'ora rispetto all'Italia l'orologio, domani lo porteremo avanti di
un'altra ora.
Sulla piazza insieme a noi ci sono gli altri 5 equipaggi che partecipano
al tour, uno di Reggio Emilia, due di Torino, uno di Casale e uno di
Vicenza. A differenza di noi sono arrivati in ordine sparso e tali
resteranno per tutto il viaggio. |
venerdi' 26 giugno Il
nostro accompagnatore, sig. Ugo della San Pietroburgo, e' puntualissimo.
Dopo una breve riunione in cui ci ha spiegato le modalita' del passaggio
alla frontiera e fissato il punto, presso il distributore subito dopo la
frontiera dove ci si deve fermare ad aspettare man mano che si passano
le operazioni doganali, partiamo incolonnati. La dogana e' a pochi km.
Fortunatamente non c'e' la coda dei tir, siamo preceduti solo da una
decina di auto private, meglio di quanto potessimo desiderare!
Ci suddividono in due colonne, i lettoni controllano solo i passaporti e
ci fanno procedere. I russi controllano i documenti, ritirano la carta
di immigrazione (che Ugo aveva precedentemente compilato per noi
facilitandoci l'operazione), poi entrano a controllare i singoli camper.
L'ispezione del nostro viene fatta da due ragazze che appaiono piu'
curiose che convinte, danno uno sguardo sommario interessandosi
all'arredamento, fanno aprire il gavone ma non ad esempio i contenitori
che abbiamo dentro, ci fanno aprire sotto i sedili ma l'occhiata e'
fugace. Siamo in dieci e quindi l'operazione porta via un bel po' di
tempo. Man mano che usciamo ci fermiamo al distributore indicato per il
rifornimento; il gasolio costa circa 60 centesimi di euro!
Quando siamo tutti pronti Ugo, ci da istruzioni per la sosta a Nelidovo,
viaggeremo in liberta' per non obbligare nessuno a tenere un ritmo
determinato. La sosta dovrebbe essere al km 323, comunque ci assicura
Ugo, che viaggia su una 4x4, lui sara' ad aspettarci sulla strada. Vista
l'ora decidiamo di farci un panino, ci aspettano circa 350 km di strada
che sappiamo impegnativa, ma non immaginiamo quanto ............
I primi 70-80 km sono pieni di scossoni, tutti una buca. Rimpiangiamo
quasi quei limitati tratti di binario delle strade polacche che in
confronto sono tavoli da biliardo! La strada fino a Nelidovo e' un
delirio, dove non ci sono le buche ci sono i cantieri, e che cantieri!
Chilometri e chilometri di sterrato a doppio senso, facendo lo slalom
fra i tir che procedono in direzione opposta. Questi tratti sono
talmente lunghi che non e' possibile gestirli con un senso unico
alternato, quindi ci si arrangia come si puo' facendo attenzione a non
finire nei fossi di lato. Aveva appena piovuto quindi non vi dico il
fango e in quali condizioni fossero ridotti i nostri mezzi; se fosse
stato bel tempo la storia non sarebbe stata diversa, polverone da
silicosi assicurata!
Dopo ore di sofferenza giungiamo a Nelidovo, il km 323 non si vede
(scopriremo poi che e' leggibile solo provenendo da Mosca, quindi in
senso inverso); non si vede neppure Ugo che avrebbe dovuto precederci.
Riteniamo quindi in base alle indicazioni e al fatto che Ugo non si
sente neppure al CB che si debba andare all'area di sosta successiva, ci
sobbarchiamo altri 25 km di sofferenza ma all'area successiva non c'e'
nessuno. Il CB continua a restare muto nonostante i numerosi appelli,
finalmente squilla il cellulare, e' Ugo. Ci dice che siamo troppo avanti
e quindi dobbiamo tornare indietro, altri 25 km di sofferenza e
nervosismo.
Quando arriviamo siamo furibondi, finalmente e' leggibile il km 323,
corrispondeva all'area che avevamo visto in precedenza, Ugo si
giustifica dicendo di essere stato fermato dalla polizia e che noi
saremmo stati degli insensati a procedere oltre. Noi pero' avevamo
indicazioni imprecise e la sicurezza di trovarlo ad aspettarci in modo
visibile. Quindi non pensavamo di essere piu' avanti. Superate le
divergenze, parcheggiamo in questo spiazzo sorvegliato, recintato da un
alto muro sovrastato da filo spinato e all'ingresso la torretta con una
guardia armata e il cancello. Mi guardo in giro con un po' di timore, il
posto sara' certamente sicuro ma incute una certa impressione, non e'
che domattina ci ritroviamo tutti ad ammirare la Siberia??
A parte queste considerazioni il motel vicino e il suo ristorante ci
accolgono in un ambiente discreto e pulito, la cortesia non e' certo una
caratteristica dei russi (quando va bene, sono educati ma non cortesi,
quando va male sono proprio cafoni, nella normalita' mediamente
imbronciati e poco disponibili). Mangiamo molto bene, l'approccio con la
cucina russa e' positivo. Ci sono numerosi antipasti, servono un ottimo
salmone all'ananas con patatine, un zuppa di carne molto buona ed infine
il gelato.
La stanchezza si fa sentire, temiamo di non dormire a causa del rumore
del frigo di un tir vicino, ma non c'e' pericolo siamo talmente fusi che
piombiamo senza sentire nulla. |
sabato 27 giugno
Dobbiamo
fare altri 350 km per arrivare a Mosca ed i primi 250 sono sempre
terribili, la strada che si percorre non e' sicuramente degna di una
nazione avanzata visto che oltretutto e' l'unica strada e non ci sono
alternative; le laterali che portano ai paesi, spesso costituiti da
raggruppamenti casupole di legno nelle quali la vita deve essere
veramente difficile, sono asfaltate per il primi 10-20 m poi si tratta
di sterrati degni del camel-trophy!
Arrivati a 120-130 km da Mosca la musica cambia, la strada si allarga a
due corsie per senso di marcia e l'asfalto e' degno di questo nome. Non
si puo' chiamare autostrada nel senso che lo intendiamo qui, e'
percorribile da qualsiasi mezzo comprese le biciclette, vi si puo' fare
inversione di marcia e qualche volta e' attraversata dai pedoni.
Nonostante sia sabato, il traffico di Mosca e' indicibile. Mentre siamo
fermi in coda notiamo una delle tante stranezze e contraddizioni di
questa nazione, ci sono auto che girano tranquillamente prive di
qualsiasi targa (scopriremo il fastidio che da' il senso di impunita'
evidente di talune categorie che stride con la mania delle regole e con
la burocrazia a volte ai limiti della stupidita').
Il parcheggio al quale ci appoggiamo e' all'interno degli impianti
sportivi sulla riva della Moscowa, il posto e' carino in un bel viale
alberato e comodo al centro. Possiamo utilizzare i servizi igienici
dell'impianto sportivo.
I bagni e le docce sono pulite ed ordinate anche se non vicinissime,
l'area dedicata al CS si nota che e' stata creata come ripiego ma
funziona, così come funziona l'allaccio alla rete elettrica.
Abbiamo giusto il tempo di darci una rinfrescata che ci aspetta il primo
appuntamento, quello col circo di Mosca. Nel tardo pomeriggio prendiamo
la metropolitana e andiamo ad ammirare questo spettacolo bellissimo.
Peccato non poter capire le battute dei pagliacci, ma in fondo il loro
linguaggio mimico e' internazionale e le risate sorgono spontanee. A
fine serata siamo distrutti ma contenti di non aver rinunciato in nome
della stanchezza. |
domenica 28 giugno Oggi ci
aspetta una giornata molto lunga e intensa, siamo un po' preoccupati per
Zara che dovra' restare molte ore da sola, non ha mai dato problemi, e'
al fresco sotto gli alberi e le lasciamo un filo di aria condizionata,
una grande ciotola di acqua e il suo cibo ma ci dispiace lo stesso.
Partiamo con un autobus turistico alla volta della
Piazza Rossa (che in
russo vuol dire bella). Arriviamo giusto in tempo per ammirare il cambio
della guardia al monumento del milite ignoto, la cerimonia e'
sicuramente particolare. Vediamo da fuori il mausoleo di Lenin, il Cremlino e la
cattedrale di San Basilio (li visiteremo bene
successivamente). Andiamo a fare una passeggiata nella famosissima Via Arbat, isola pedonale (l'unica di Mosca) con i suoi negozi, compriamo
qualche souvenir e dei dolci buonissimi in una pasticceria dall'italianissimo
nome "Costa". Infine andiamo a visitare il cimitero di Novovidechi, vi
sono sepolte moltissime personalita' della storia politica e artistica
di questo paese.
Le nostre cambuse piangono quindi ci portano a rifornirci ad un
supermercato, non manca di nulla, compriamo un po' di gastronomia pronta
e verso le 14 torniamo ai camper in vista dell'uscita lunghissima che ci
aspettera' nel pomeriggio.
Facciamo uscire un po' Zara che ci accoglie tutta contenta, verso le 17
andiamo a fare un bel giro sulla Moscowa, le sue rive spesso dotate di
prati e passeggiate sono affollate di persone che prendono il sole,
qualcuno ha anche il coraggio (e lo stomaco) di bagnarsi. La serata
continua in un ristorante dove un (come al solito) poco cortese
cameriere ci serve una cena a base di insalatine, salmone, un composto
di funghi e il solito gelato. La cena di Nelidovo era stata
qualitativamente decisamente meglio, questa e' anche più cara (25 euro a
testa esclusa la birra, a Nelidovo ne avevamo speso 17), la bottiglietta
d'acqua e' compresa ma attenzione le forniscono da 33 cl, cioe' come una
lattina! Finiamo la serata in giro By-night, visitando la stazione della
Transiberiana dove c'e' moltissima gente che affronta questo viaggio
fino a Vladivostok di circa 9000 km. Una settimana in treno! Poi andiamo
ai giardini della Vittoria dove le spettacolari fontane illuminate di
rosso stanno a significare il sangue versato dai caduti in battaglia; in
conclusione torniamo nella Piazza Rossa che illuminata ha una
suggestione tutta sua e valeva la pena vederla.
Torniamo che e' luna di notte, siamo un po' in apprensione per Zara e
per gli eventuali disastri ma tutto e' a posto e la nostra bambina
felicissima del nostro ritorno. Ci sentiamo in colpa per averla dovuta
lasciare tanto tempo sola ma non si puo' fare altrimenti, lei inoltre
svolge il suo compito di guardia. |
lunedi' 29 giugno La guida
di stamattina si chiama Helena, e' una simpatica signora che parla molto
bene italiano ed e' preparatissima. Ci porta a vedere la chiesa del
Redentore (chiusa, perche' qui del fatto che i turisti vadano a visitare
le cose non puo' importargliene di meno), e' stata completamente
ricostruita e restaurata perche' durante il periodo bolscevico era stata
trasformata in piscina. Sotto c'e' un interessante museo delle icone,
paghiamo per visitarlo e prendiamo i biglietti per tutti. Dopo un po'
che siamo dentro si presenta un usciere che sbraita, Helena ci dice che
ha visto Davide con i pantaloni a pinocchietto (bada bene non corti) e
secondo lui non sono sufficientemente decorosi, avrebbe la pretesa di
farlo uscire; io mi rifiuto di lasciarlo andare, se c'erano problemi
dovevano dirlo subito e non farci prendere il biglietto. Il tipo
continua con i suoi mugugni ma lo ignoriamo totalmente. Prima di pranzo
andiamo a Visitare quella meraviglia di San Basilio, Ugo ci aveva detto
che non ne valeva la pena, ma non e' assolutamente vero!!! E'
bellissima, forse col suo metro di valutazione sarebbe stato meglio un
casino' (magari anche senza accento sulla o .........). Noi invece siamo
stati entusiasti!
Mentre Helena accompagnava il gruppo che aveva acquistato il pacchetto
gastronomico al ristorante di destinazione, noi siamo andati a pranzo in
un self nei magazzini GUM, abbiamo pranzato benissimo con 7 euro a
testa. Nel pomeriggio abbiamo visitato il Cremlino e le sue chiese e
quello splendore del museo dell'Armeria che consiglio di andare
assolutamente a vedere. All'interno ci sono numerosi tesori degli Zar, i
troni, le carrozze e gli abiti da incoronazione, e' veramente splendido.
Visitiamo anche parecchie stazioni della metropolitana, alcune sono vere
opere d'arte, ricche di mosaici e vetrate liberty.
Concludiamo la serata con una bella tavolata sotto gli alberi e con Zara
che scorrazza felicemente libera, per fortuna non c'è nessuno che ha
paura e non la dobbiamo tenere al guinzaglio. Tutti le assicurano una
dose abbondante di coccole. |
martedi' 30 giugno Oggi
giornata libera, dedicata alle visite individuali, ci siamo fatti dare
qualche dritta da Helena nella giornata di ieri. La mattina presto ci
rechiamo al mausoleo di Lenin, c'e' gia' coda, ma se avessimo tardato
una mezz'ora sarebbe stato un delirio. Nel mausoleo e' conservato il
corpo mummificato e, secondo me, una bella maschera di cera sul volto.
Stalin lo hanno sfrattato, consapevoli dei disastri che ha fatto, ed e'
sepolto nel cimitero retrostante col busto in pietra. Abbiamo fatto un
giro ai magazzini Gum, giusto per far venire l'ora di pranzo e tornare
al self di ieri, i negozi che ci sono al 90% portano insegne di griffe
italiane e prezzi proibitivi per noi e per il 95% dei russi.
Nel pomeriggio siamo stati al mercato di
Izmajlovskoe, e' grandioso
anche se il sabato e la domenica e' ancora più grande. Vi si trova di
tutto, souvenir, pellicce e persino Kalashnicoff. Ivano e Davide sono
infatti entrati in uno di questi esercizi che vendono anche armi,
avrebbero potuto acquistare un mitragliatore per 250 euro! Poi quando il
venditore ha capito che non se ne faceva nulla era disposto a darglielo
per 200 piu' un caricatore omaggio!!! Roba da chiodi............ ci
rendiamo conto?? E con i capillari controlli che abbiamo avuto alla
frontiera sarebbe passata qualsiasi cosa!!! Poi siamo stupiti e
indignati di certi traffici..........
Davide comunque ha conquistato la sua ennesima e bellissima spada da
collezione che fa bella mostra sulla parete del salotto. Io ho
conquistato le mie matrioske, tutti abbiamo comprato qualcosa. Mario che
fuma come un turco sta facendo incetta di marlboro, costano un euro al
pacchetto mentre in Italia quasi 5 (fortunatamente noi non fumiamo)
Ivano sta facendo incetta di Vodka da regalare ad amici e parenti.
Vedremo alla frontiera.
Serata in allegria e solita tavolata, il tempo permette, domani si parte
per il giro nell'anello d'oro, sveglia presto!!! |
mercoledi' 1 luglio
Questa mattina abbiamo conosciuto Julia la nostra
accompagnatrice, guida ed interprete per i prossimi giorni, fino a San
Pietroburgo. Siamo gli unici dotati di satellitare e CB cosi' diventiamo
primi della colonna.
Uscire da Mosca e' stato un bel problema, Julia ha un'amnesia e ad un
certo punto ci fa sbagliare strada, fortunatamente la tecnologia ci
assiste e anche la fortuna, riusciamo a riguadagnare la rampa giusta e
finalmente siamo sulla buona strada.
Arriviamo a Vladimir subito dopo la pausa pranzo. La visita, se cosi' si
puo' chiamare questo veloce passaggio, e' abbastanza deludente. Non
siamo potuti entrare nella cattedrale, abbiamo fatto solo un giretto
superficiale guardando la statua del fondatore e via di corsa verso
Suzdal.
Sinceramente non ho capito perche' la Sanpietroburgo.it abbia inserito
nel programma una cosa di questo genere che ha solo scontentato tutti,
tanto valeva passar dritti ed evitare qualsiasi aspettativa; certo
quando leggi le cose che ti propongono anche questa fa numero, solo dopo
ti accorgi che, fa esattamente questo "solo numero" visto che non ti
viene lasciato neppure il tempo di una visita in autonomia (pagandoti
l'ingresso a parte).
Arrivati a Suzdal ci siamo subito recati nell'area sosta, il solito
parcheggio custodito ma senza nessun tipo di servizi. Insieme a Julia
abbiamo fatto un giro notando un bellissimo monastero fortificato che
non siamo potuti andare a visitare perche' non compreso. Avremmo
volentieri pagato a parte ma non ci e' stato possibile, Julia ci ha
assicurato che c'era da vedere il Cremlino e altre chiese.
Le chiesette viste sono state in effetti due o tre ma praticamente tutte
chiuse per restauri. Quando siamo stati al Cremlino non abbiamo potuto
accedere alla chiesa perche' si doveva pagare l'ingresso a parte e,
anche volendolo fare, ormai era tardi e si sa qui non sgarrano le
chiusure di 1 minuto anche se non vedranno turisti per anni luce!
Abbiamo comunque imparato un'altra lezione di come si leggono i
programmi delle visite, alle nostre rimostranze Julia ci ha fatto notare
che la visita riguardava IL TERRITORIO, quindi guardi in giro da fuori e
basta. In questi casi la San Pietroburgo non comprende gli ingressi.
Puo' anche essere accettabile, basterebbe essere chiari al riguardo e
prevedere di far pagare in loco chi vuole fare visite piu' approfondite.
Mentre il gruppo che usufruiva del pacchetto gastronomico e' andato a
pranzare, servito e velocemente cacciato fuori dal ristorante di turno,
noi ci siamo fatti una splendida spaghettata e abbiamo finito la
lunghissima serata (viene buio dopo le 23) ridendo e scherzando con Zara
che scodinzolava felice facendo il pieno di coccole. |
giovedi' 2 luglio
Siamo partiti per Kostroma affrontando quella specie di campo minato che
e' il primo tratto di strada, sempre che strada si possa dire a quella
schifezza che abbiamo percorso. Passato il peggio anche il resto e'
stata una sofferenza.
Per evitare i soliti discorsi che si creano quando ci
sono troppe teste da mettere d'accordo, Julia e' stata fatta salire su
un camper che non aveva la possibilita' di comunicare con nessuno e
senza alcuna dotazione di satellitare. Questo ovviamente obbligava il
camper di testa ad essere sempre visibile al resto della colonna;
nell'ingresso in citta' ovviamente i semafori hanno rotto la continuita'
e ad una rotonda il camper di testa ha proseguito senza rendersi conto
di aver perso chi stava dietro. Fortunatamente, noi e chi ci seguiva
eravamo in grado di essere autonomi, ma la cosa e' servita di lezione
per le giornate successive, anche se non e' servita a calmare le
intemperanze verbali del signore di cui sopra.
A Kostroma abbiamo visitato il mercato, sicuramente
molto diverso dai nostri: abbiamo imparato che gli edifici con gli archi
e il tetto verde indicano i mercati che sono stabili. Abbiamo acquistato
frutta e miele, dolci e frutti di bosco.
La strada verso Yaroslav ha finito di rovinarci la giornata, abbiamo
percorso 90 km in 2ore e mezza grazie all'andatura da funerale del
camper di testa. La prudenza e' d'obbligo ma c'e' un limite a tutto! La
rivolta è stata generale. Il parcheggio di Yaroslav e' un cortile dietro
ad un ristorante e dove ci sono alcuni uffici governativi: abbiamo
regalato una bottiglia di vino bianco al guardiano rendendolo
felicissimo. Se non altro abbiamo la possibilita' di caricare acqua e
gli allacci alla luce. La cassetta va scaricata in un tombino
..........contenti loro .......... Ci fermeremo qui per due notti. Sta
iniziando a piovigginare ..................... |
venerdi' 3 luglio La
pioggerella della nottata ha fatto scendere di un bel po la temperatura
e stamattina la giacca e' d'obbligo.
Visitiamo il Cremlino, il territorio, come recita la guida. Questa volta
pagando un piccolo supplemento vogliamo vedere la chiesa della
Trasfigurazione che e' all'interno ma non dice nulla di particolare,
molto bella invece la cattedrale di Sant'Elia, l'iconostasi e' veramente
scenografica. Come tante e' in fase di restauro. Finalmente stanno
capendo che i monumenti sono fonte di ricchezza, quando capiranno che i
turisti vanno anche trattati con cortesia avranno fatto un bel passo
avanti (questo comunque vale anche da noi dove spesso i turisti sono
considerati polli da spennare, specie nelle citta' d'arte, infatti le
mete cambiano ........ ). Nel pomeriggio facciamo un giro in battello
sul Volga, il fiume e' imponente, il giro insipido, serve giusto per
dire ci sono stato. Ti permette comunque di meditare sulle condizioni di
vita locali, specie quando noti la poverta' di certe stazioni di
fermata, forse ci si rende conto del perche' le persone siano cosi'
tristi e scontrose; se pensi bene, c'e' ben poco da ridere.
Abbiamo fotografato gli autobus, da noi sarebbero stati buoni per lo
sfasciacarrozze ormai da anni e anni, spesso arrugginiti e con la
bottiglia dell'acqua che tiene su il cofano .......... e le solite auto
senza targa ......
La pioggia continua, ma nonostante cio' riusciamo a fare la solita
tavolata sfruttando la tettoia di un palazzo alle spalle dei camper.
|
sabato 4 luglio
Stamattina
fa veramente freddo, 9 gradi. Andiamo a Rostov. Visitiamo il suo
Cremlino, e' considerato il piu' bello di Russia e spesso viene
utilizzato come set cinematografico. E' arredato con pezzi originali e
presenta molte sale di esposizione. Tutto molto interessante e molto
bello, anche il concerto di campane.
Come in molti altri casi anche qui le opere di restauro sono notevoli ed
in corso. I ponteggi che abbiamo visto, qui come altrove, sono tutti in
legno, le reti di protezione non esistono, abbiamo notato operai sui
tetti in bilico senza alcun aggancio di sicurezza. Elmetti? E che
saranno mai! Poi ci stupiamo se da noi accettano di lavorare con
modalita' che sono inaccettabili, a casa loro sono la regola!
Il monastero di Pereslav, e' suggestivo e molto raccolto, ci siamo
arrampicati fin sulla torre per ammirare il panorama, poi siamo
andati a
Sergei Posad sede del Pope, capo della chiesa Ortodossa. Abbiamo visto
la reliquia, veneratissima, di San Sergio e assistito ad una parte della
cerimonia ortodossa.
La chiamano cerimonia e non messa, le modalita' sono molto diverse dalle
nostre. L'altare è nascosto dalla porta sacra che si trova al centro
dell'iconostasi, tranne che nel breve momento in cui si apre per far
entrare il sacerdote nessuno vede l'altare e gli officianti. Tutto si
svolge con una completa divisione fra i sacerdoti ed i fedeli, i quali
devono assistere rigorosamente in piedi (infatti non esistono sedie o
panche), le donne devono avere il capo coperto ed essere adeguatamente
vestite. La cerimonia dura dalle due alle quattro ore.
Le chiese che compongono questo luogo sacro sono magnifiche, anche se
non grandissime come ci si aspetterebbe, ma noi siamo abituati alla
magnificenza del Vaticano e di San Pietro, il che forse distorce un po'
le vedute.
Pernottiamo nel parcheggio di un centro commerciale, non ci sono allacci
ne scarichi ma e' tranquillo e sicuro. All'interno c'e' un mercato con
numerosi banchi alimentari e compriamo alcune specialita' di pesce che
ci ispirano alquanto. Il posto non permette di allestire la tavolata e
pranziamo ognuno nei nostri camper. Domani ci aspetta un lungo viaggio
di trasferimento verso Novgorod, con sosta notturna lungo la strada al
solito parcheggio tir. |
domenica 5 luglio
Stamattina siamo tornati a far spese al centro commerciale, abbiamo
anche ricaricato la famigerata sim card russa che avrebbe dovuto farci
risparmiare e invece ci sta succhiando il sangue! Si nota che questa
citta' e' piu' benestante rispetto alle altre visitate in precedenza, lo
si nota dalla grande varieta' di merci e dai prezzi piu' alti rispetto,
ad esempio, al mercato di Kostroma. Noto un negozio di ottica e curiosa,
deformazione professionale, vendono dei Ray Ban, il prezzo mi fa
sobbalzare! Li guardo bene bene, il marchio sembra proprio originale,
una contraffazione quasi perfetta, l'asino casca quando ne prendo due
che presentavano il logo della polarizzazione e li provo ............ la
polarizzazione risulta inesistente ma se uno non lo sa ..........
Complimenti ai falsari per il marchio comunque, riprodotto alla
perfezione!!!
La giornata e' piovosa e fa freddo, la cosa non ci tocca piu' di tanto,
dovremmo solo viaggiare per arrivare a questo famigerato parcheggio tir
lungo la strada nella regione dello Tver. Come al solito la strada a
tratti e' dissestata. Passiamo la solita teoria di paesi costituiti da
casupole in legno con i tetti in ethernit (cioe' amianto) e foreste
prevalentemente di betulle. E' sempre molto evidente la durezza della
vita degli abitanti di questi centri e il contrasto con la vita
(comunque non facile) delle citta'.
Arriviamo al parcheggio verso le 18, piove e siamo in uno squallido
piazzale insieme a decine di tir. L'unica nota positiva e' che possiamo
caricare e scaricare acqua nera e grigia, per la bianca un discorso a
parte. Infatti in tutta la Russia non la puoi usar per bere, solo
bollita o ad usi igienici. Si cena in camper e poi si va tutti da
Liliana e Mario a festeggiare i 40 anni di matrimonio di Eva e Aurelio.
Sono le 22,30 come al solito e' ancora giorno ma siamo stanchi e filiamo
tutti a nanna. |
lunedi' 6 luglio
Finalmente si rivede un pallido sole, percorriamo i 180 km che ci
dividono da Novgorod su una strada a tratti dissestata. Anche se meno
peggio di altre fino ad ora percorse. Arriviamo intorno alle 11.30,
manovriamo parecchio per sistemarci nell'area che ci hanno riservato nel
parcheggio dell'Hotel Inturist. Anche Julia e' felice della
sistemazione, finalmente un hotel col bagno e gli asciugamani bianchi ci
dice! Ci guardiamo sconcertati, sembra che sia ovvio ma non e' cosi'!
Quindi scopriamo che a Yaroslav non aveva acqua ne bagno, a Suzdal ha
dormito in una casa privata e nell'ultimo parcheggio in una casetta di
legno senza alcun servizio. Vorrei vedere quanti di noi si
adatterebbero, a lei sembrava piu' che normale. La invitiamo a pranzo
per la sera, una bella cena all'italiana la convince.
Novgorod ci lascia piacevolmente sorpresi, la citta' e' pulita e ben
curata. Ha un bellissimo parco e un Cremlino degno di questo nome. Anche
qui le mura sono in fase di restauro con i soliti ponteggi in legno che
appaiono ancora piu' precari perche' seguono l'inclinazione del muro
dando una sensazione di vertigine solo a vederli, ma gli uomini che ci
lavorano non sembrano farci caso.
Andiamo a visitare la cattedrale di Santa Sofia, una delle chiese
cristiane piu' antiche della Russia, ha una bellissima iconostasi ma, il
portale piu' bello non e' visibile a causa dei soliti restauri. Facciamo
un giro sul ponte, c'e' una carinissima spiaggia con gli ombrelloni e i
ragazzi si divertono in bici, skate e roller. Si respira un'aria molto
europea. Andiamo anche a visitare il museo delle case di legno, una
ricostruzione delle antiche isbe con gli arredi e le suppellettili e
alcune chiese di legno rigorosamente chiuse, forse in attesa dei turisti
della stagione invernale! Questa e' l'ulteriore dimostrazione di come
anche in luoghi prettamente turistici come questo i russi non capiscano
veramente un accidente.
La serata scorre piacevolmente, abbiamo preparato linguine tonno e
piselli e scaloppe al vino bianco innaffiate da buoni vini italiani;
Julia e' contenta ci racconta un po' della sua vita e delle sue
abitudini. Scopriamo ad esempio che non le danno il visto per venire in
Italia perche' non essendo coniugata con figli c'e' il rischio che
decida di non tornare piu' indietro (ma non eravamo in democrazia??) o
che comunque potrebbe ottenere un visto turistico dimostrando di avere
una carta di credito con almeno 3000 euro di disponibilita'. Lei fa
l'insegnante e lo stipendio e' l'equivalente di 150 euro al mese quindi
non le sara' facile riuscire a vedere il paese del quale ha studiato la
lingua. |
martedi' 7 luglio Oggi sara' l'ultimo giorno in cui Julia sara' con noi. Ci accompagnera'
fino a San Pietroburgo, avremmo dovuto andare a Pusckin a vedere il
palazzo di Caterina e la famosa camera d'ambra ma c'e' un cambio di
programma perche' il martedi' fanno chiusura settimanale ........... sic!
Andiamo quindi dritti dritti a San Pietroburgo, la strada e' cosi' cosi' e
l'entrata in citta' non semplicissima.
Se i moscoviti guidano da pazzi, i pietroburghesi sono dei veri
squilibrati! Ci manca poco che un tir tagliandoci volgarmente la
strada non ci rifaccia l'intera fiancata, lo schiviamo per grazia
ricevuta.
Arriviamo al così detto campeggio, un'area sterrata all'interno di un
complesso sportivo con gli allacci alla luce e un rubinetto per il
rifornimento dell'acqua dal quale esce un'acqua giallastra, non potabile
e per nulla invitante. I servizi che appartengono al centro
sportivo sono pietosi, le docce sono comuni due a due cioe' senza neppure
un divisorio così decidiamo di usufruirne a famiglia, entrando
insieme marito e moglie.
Ci sistemiamo, puliamo i camper e poi andiamo a fare un giro per la
citta', girovaghiamo senza meta e per tornare prendiamo un autobus. Il
mezzo e' vecchio e fatiscente come l'autista che guida con un
cappellaccio in testa e fumando come un turco e la bigliettaia sdentata
e vestita
non si sa come.
Abbiamo sempre avuto delle serate molto lunghe e luminose ma sono le 23
passate e c'e' la stessa luce delle quattro del pomeriggio!
Salutiamo Julia per l'ultima volta, le abbiamo lasciato una mancia ed io
che l'ho avuta a bordo del camper per una settimana le ho donato un
pacco di fettuccine paglia e fieno e un vasetto di sugo mozzarella e
basilico, sono stati molto graditi! |
mercoledi' 8 luglio Oggi insieme alla nostra guida Irina, una simpatica e preparatissima
signora di 35 anni siamo andati all'Hermitage, uno dei musei piu' grandi
del mondo. Si dice che se si dedicassero 30 secondi per ogni opera li
contenuta si dovrebbe trascorrerci 11 anni. L'edificio e' la famosa
reggia d'inverno e dire magnifico e' riduttivo. Irina ci porta in un
percorso che ci permette di vedere le opere principali di Tiepolo,
Raffaello, Leonardo, Tiziano, Rembrant, Van Dick, Matisse, Monet,
Picasso e molti altri importanti artisti.
Ci porta a vedere la stanze residenziali degli Zar, compreso quella
dell'ultimo Nicola II.
Nel pomeriggio con un giro panoramico in autobus ci ha illustrato le
cose principali da vedere. |
giovedi' 9 luglio Piove, in autobus ci rechiamo alla fortezza di Pietro e Paolo che
avevamo visto ieri durante il giro.
All'interno, nella cattedrale, sono sepolti tutti gli Zar ed i loro
famigliari compreso i discussi resti di Nicola II e della sua
famiglia. Andiamo poi alla cattedrale di Sant'Isacco. E' veramente
imponente, l'iconostasi bellissima ma da meno l'impressione della
chiesa ortodossa infatti ha subito molto, architettonicamente, delle
influenze occidentali. Saliamo fin sulla cupola da dove si ammira un
panorama splendido.
Andiamo anche a visitare la chiesa della madonna di Kazan, che contiene
l'omonima icona, all'esterno c'e' un colonnato che vorrebbe
imitare quello della nostra San Pietro. Pranziamo velocemente con
qualche panino poi andiamo a fare un giro in battello fra i canali e
sulla Neva con un colpo d'occhio bellissimo della citta' e dei suoi ponti
che la notte si aprono per far transitare le navi piu' grosse. Al
termine facciamo un giro per la Prospettiva Nievsky, una lunga strada
sulla quale si affacciano i piu' bei (e proibitivi) negozi.
Torniamo utilizzando la metropolitana, come al solito Eva che e'
ungherese fa da interprete a tutto il gruppo e si occupa dell'acquisto
dei biglietti che, in questo caso sono gettoni, ne metti uno e puoi
prendere tutte le corse che vuoi almeno finché non esci!! |
venerdi' 10 luglio
Oggi recuperiamo quella visita al palazzo di Caterina II a
Pusckin che
avevamo saltato causa chiusura settimanale. Andiamo in autobus, dista
una quarantina di km dalla citta'. Il posto e' affascinante anche se
totalmente ricostruito dopo che l'incendio appiccato dai nazisti, che
ne avevano fatto la loro base, lo ha quasi completamente distrutto.
Abbiamo visto anche la ricostruzione, fedele, della famosa camera
d'ambra. Indubbiamente di valore inestimabile ma molto kitch.
I giardini sono splendidi, abbiamo pranzato con i panini su una panchina
e nel pomeriggio siamo tornati al campeggio, per la sera ci
aspetta una cena tipica con spettacolo folcloristico poi andremo ad
ammirare l'apertura dei ponti. La cena si e' rivelata migliore di
quella di Mosca e il locale decisamente molto bello e particolare. Lo
spettacolo e' stato carino e piacevole il fatto che non abbiano tentato
di vendere alcun cd.
Dopo cena abbiamo fatto un giro in autobus in attesa dell'ora di
apertura dei ponti, siamo stati in riva al baltico, un po' deludente a
dire il vero, sembrava piu' una pozza grigia e fangosa, forse a causa del
fondo.
Abbiamo notato le solite limousine che vengono noleggiate per
festeggiare qualsiasi cosa dal matrimonio alla festa di laurea o
diploma. Ragazzi pieni di birra e bottiglie e lattine ammucchiate
ovunque.
Il traffico notturno di San Pietroburgo e' come il peggior incubo
dell'ora di punta sul grande raccordo anulare di Roma e delle
tangenziali di
Milano messo insieme. Dopo aver fatto parecchia coda siamo giunti a
vedere l'apertura dei ponti che avviene in successione a partire dai piu'
esterni dalla una e trenta di notte, almeno finche' la Neva non si gela
bloccando totalmente la navigazione. Lo spettacolo ha fatto onore
all'attesa ne e' valsa la pena. Siamo rientrati verso le 2,30 con la
solita preoccupazione per Zara che era sola dalle 20 e che
ci ha accolto con le solite feste. |
sabato 11 luglio
Oggi giornata in liberta'. Siamo stati a visitare la
corazzata Aurora,
quella che ha dato il via alla rivoluzione di ottobre con un colpo di
cannone. La visita e' stata interessante e gradita soprattutto da Davide.
Nel pomeriggio il gruppo si e' diviso, una parte di noi sono andati a
vedere la Chiesa del salvatore sul Sangue Versato, ricca di mosaici,
mentre Ivano Davide Gianni ed io siamo andati a visitare il museo degli
armamenti.
E' stata una visita molto interessante e finalmente un po' diversa dalle
solite chiese e monasteri e Cremlini bellissimi e interessanti
ma sempre le stesse cose. Il museo immenso e curato ha un solo neo:
unica lingua conosciuta IL RUSSO. Non molto fruibile quindi dai
visitatori stranieri, ma sicuramente di questo ai curatori del museo non
importa assolutamente un fico secco!!!
Facciamo l'ultimo giro in Prospettiva Nievsky, ancora qualche piccolo
acquisto e filiamo al camping stanchi morti anche a causa della
nottata precedente.
La tavolata si arricchisce della presenza, almeno a fine pasto, degli
equipaggi di Torino; domani passeremo la frontiera e questo equivale
ad un saluto. |
domenica 12 luglio
Visitiamo la reggia Di Pietro Il Grande a
Pedrozvorez sul golfo di
Finlandia; come a San Pietroburgo il mare e' grigio e fangoso, non
invoglia proprio! Al contrario i giardini sono spettacolari cosi' come la
reggia che non possiamo visitare all'interno a causa della mancanza
di tempo.
Secondo me la San Pietroburgo.it dovrebbe inserirla nel tour anche come
opzione di scelta.
La nostra accompagnatrice preme per arrivare presto in dogana, la cosa
in fondo fa comodo anche a noi che vogliamo raggiungere Tallin in
serata, quindi speriamo di riuscire a sbrigare le pratiche di uscita
alla svelta.
Vicino Pedrozvorez notiamo (non passa certo inosservata!) una delle
dimore di Putin, chissa' come mai intorno non ci sono le casupole di
legno che sono state una costante in tutto il nostro viaggio, forse
urtano la sensibilita' dell'ex capo del kgb? Certo che intorno ad una
simile reggia sarebbero poco coreografiche!
La frontiera e' a circa 170 km e come al solito la strada non e' sempre
nelle migliori condizioni; entro le 16 siamo comunque in vista della
dogana.
Questa volta sono i russi che controllano solo i documenti e danno una
superficiale occhiata nei camper, gli estoni controllano a loro volta i
documenti, domandano se abbiamo alcolici e tabacchi, i controlli sono
rapidi e per nulla approfonditi. Man mano che usciamo ci fermiamo
ad aspettarci sul piazzale di Narva. Appena fuori anche Gianni partiamo
come frecce.
La differenza fra la Russia e L'Estonia e' abissale e stridente, tutto
e'
curato e le strade ottime, sono magicamente scomparse le catapecchie
di legno e si respira un'aria di benessere.
Arriviamo a Tallin senza nessun problema, il lungomare e' pieno di
persone con i pattini o le bici, ci sono vari camping. Noi dobbiamo
raggiungere il City Camping che e' il piu' vicino al centro che vogliamo
visitare domattina. Il posto assomiglia piu' ad un cortile fra le case
che a un campeggio, ma e' ben servito dai mezzi e vicino al centro
storico. E' tardi, dopo aver cenato ci ritroviamo per l'ultima volta a
prendere il caffe' da Liliana, purtroppo devono rientrare prima quindi
domani partiranno presto.
Peccato, ci mancheranno molto sia il caffe' di Liliana che le barzellette
di Mario! |
lunedi' 13 luglio La bella giornata di ieri
e' svanita nel nulla, ci svegliamo sotto una
pioggia battente. Mario e Liliana sono partiti molto presto e non li
abbiamo neppure sentiti. Andiamo ad aspettare l'autobus sul lungomare,
e'
nuovo e pulito, un'educatissima autista ci fa i biglietti e ci da
indicazioni su dove scendere. Anche alcuni passeggeri ci consigliano, in
inglese, sulla fermata da usare. Se si pensa che fino a pochi anni
fa questa nazione faceva parte dell'unione sovietica, il paragone con la
Russia e' ancora piu' impietoso.
Giriamo a lungo, visitando la cattedrale e ammirando le vecchie mura, le
stradine e i negozi.
Peccato che il tempo ci rovini la passeggiata, Ivano e' fradicio,
riusciamo ad acquistare qualche souvenir ed a scrivere un paio di
cartoline poi facciamo un po' di spesa al supermercato.
Leviamo le tende nel primo pomeriggio per andare a Riga in Lettonia dove
arriviamo prima di cena.
Il tempo e' tornato soleggiato e riusciamo ad allestire la nostra solita
tavolata al City Camping di Riga. |
martedi' 14 luglio Il tempo
e' bello ed il camping vicino al centro storico. Non dobbiamo
neppure prendere dei mezzi, basta attraversare il ponte. Andiamo in
banca a cambiare un po' di euro e scopriamo che la loro moneta e' piu'
forte dell'euro!! Inspiegabile!!!
Visitiamo la cattedrale, vediamo una statua che rappresenta la fiaba "i
musicanti di Brema", il caratteristico edificio col tetto a punta e
un gatto proprio sul cocuzzolo! Gironzoliamo tutta la mattina, non
facciamo a tempo ad andare a vedere la collina delle croci, entro
stasera dobbiamo essere ad Augustow in Polonia.
La strada e' discreta ma il viaggio mi pesa un po', non sto bene,
arriviamo al camping Bartek, il posto sarebbe carino e nelle
vicinanze ci sono numerosi laghi. Scopriamo che Augustow e' un posto di
villeggiatura di discreto livello.
Ho la febbre, Ivano e Davide sono invitati a cena nel camper di
Gabriella e Arnaldo, io prendo una bustina di anti tutto e piombo
addormentata, non sento neppure la baldoria di un gruppo di
campeggiatori che pare abbia rotto ben bene le
scatole .................. |
mercoledi' 15 luglio Quella di oggi
e' una tappa di puro trasferimento, dobbiamo percorrere i
circa 600 km che ci separano da Cracovia. Le strade sono tutte
statali a doppio senso ma belle e percorribili senza difficoltà.
Ci fermiamo solo per un breve pranzo e per fare la spesa ad un Carrefour.
Arriviamo verso le 20 a Cracovia presso il camping
Clepardia. La struttura e' ottima e con buoni servizi. Non hanno i
barbecue ma ci sono in dotazione delle cucinette che ci permettono di
cuocere la carne alla griglia senza usare quella dei camper.
Facciamo la solita tavolata, alla quale mi unisco anche io visto che sto
meglio. Il tempo ci concede giusto di cenare poi scoppia un
temporale tremendo! |
giovedi' 16 luglio Portiamo i camper in un'area di parcheggio vicino al centro e andiamo a
fare un giro per la citta'.
Molto belli sono la piazza e l'edificio del mercato, la piazza e' molto
grande ed ha una bellissima chiesa dove le ore sono segnate da squilli
di tromba, suonati ai quattro lati del campanile. La storia dice che
questo era servito ad avvertire la popolazione dell'arrivo
dell'invasore. Il trombettiere era stato ferito da una freccia ma aveva
comunque svolto il suo compito. Infatti il suono si interrompe
in un momento preciso per riprendere pochi istanti dopo. Nella piazza si
fermano tante persone ad assistere a questo evento.
Siamo andati poi alla cattedrale e al castello. Siamo saliti a vedere le
grandi campane, e scesi a vedere le cripte dove sono sepolti i
sovrani di Polonia. Dalla fortezza si gode di uno splendido panorama
sulla Vistola.
Nel pomeriggio siamo andati a
Wielicza per visitare le miniere di sale.
Abbiamo parcheggiato all'interno del parking delle miniere. E'
permesso restare per la notte, anche se non ci sono ne servizi ne
allacci, il prezzo è minimo (14 zloti) e il posto tranquillo.
Le miniere, che abbiamo visitato con una guida parlante italiano, sono
uno spettacolo imperdibile!!
All'interno ci sono varie sculture, e persino una cattedrale
completamente scolpita nel sale. Questa miniera e' una delle cose piu'
belle e suggestive che abbia mai visto. La visita dura circa tre ore.
La sera abbiamo cenato in un ristorante vicino alla miniera, abbiamo
preso varie specialità polacche, compreso un piatto di carni miste
grigliate e verdure veramente buono, spendendo l'equivalente di circa 20
euro in tre.
Questo è stato l'ultimo vero giorno di vacanza, l'ultimo dedicato alle
visite vere e proprie, i prossimi due giorni saranno dedicati al
rientro puro e semplice. |
venerdi' 17 luglio Penultima tappa di rientro, la nostra meta
e' Graz e il suo camping Central. La strada in Polonia e repubblica ceca
e' molto buona, mentre
l'entrata in Slovacchia traumatica!
Il tronco dell'autostrada che dalla frontiera porta a Zilina e' in
costruzione, si deve utilizzare una statale abbastanza rabberciata e
trafficatissima. Perdiamo oltre un'ora, poi finalmente arriviamo a
Zilina dove inizia l'autostrada e da qui in poi tutto filera' liscio!
Arriviamo a Graz in serata, siamo stanchi e affamati. Il Camping Centra
e' molto bello, c'e' una piscina tanto grande da sembrare un
lago, peccato doverci solo pernottare, si dovrebbe tenerlo presente per
una settimana di relax. Nelle vicinanze c'e' un ristorante che
offre una grigliata a buffet per 10 euro, grandioso!!
E' tutto buonissimo, non parliamo poi del dolce! Una delizia ........
Peccato che sia l'ultima serata che trascorriamo in compagnia. |
sabato 18 luglio Giove Pluvio ha aperto le cataratte!! La mattinata
e' da lupi, piove a
dirotto ed in autostrada la visibilita', a tratti, e' molto
ridotta.
Abbiamo deciso di fermarci per pranzo a Tarvisio, nell'area di via Diaz
dove ci siamo incontrati la sera della partenza all'inizio di
questa avventura. Qui, con estremo rammarico la compagnia si scioglie.
Aurelio ed Eva tornano a Prato, Arnaldo e Gabriella a Milano, Gianni e
Dona
a Roma, noi a Genova.
Questo viaggio, abbastanza impegnativo, ha lasciato in tutti noi un
segno. Per un mese abbiamo condiviso le nostre vite, condiviso
momenti di gioia e allegria altri piu' tesi a causa delle difficolta' a
volte impreviste, cercando sempre di trovare le soluzioni piu'
soddisfacenti, lo spirito di gruppo alla fine ha sempre prevalso.
Insieme abbiamo scoperto posti pieni di fascino e contraddizioni a volte
stridenti. Abitudini diverse e realta' a volte incomprensibili o
inaccettabili. Opere d'arte di inestimabile valore e villaggi di case di
legno, spesso baracche, in cui e' difficile capire come sia
possibile vivere dignitosamente.
Mi sono piaciute particolarmente la Polonia e l'Estonia, in cui si
respira un'aria giovane e dinamica; trovo la Russia come un elefante
dai piedi d'argilla dove c'e' una casta di privilegiati a cui tutto e'
permesso e una maggioranza che deve accontentarsi delle briciole. Con
queste premesse si capisce perche' la maggioranza e' sempre ingrugnata e
per lo piu' scortese, quasi sempre maldisposta, quando hanno una divisa
o si sentono in una posizione di potere (anche minimo, come un usciere o
un sorvegliante) si sentono in dovere di abbaiarti in faccia
i loro ordini che noi ovviamente non capivamo, facendoli indispettire
ancora di più!!
E' una popolazione che ha l'aria decisamente triste e girando un po'
fuori dai circuiti prettamente turistici capisci bene, molto bene, il
perche' abbiano poco da stare allegri.
Un ringraziamento ai nostri compagni di viaggio, e' anche e soprattutto
grazie a loro se il ricordo di questa vacanza sara' indimenticabile. Un
ringraziamento anche a Yulia, Irina e Helena le nostre guide che si sono
prodigate per farci capire e apprezzare quello che stavamo vedendo. |
Ivano |