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Viaggi in camper alla ricerca di feste, sagre, eventi, manifestazioni, folclore, fiere, mostre e mercatini in provincia di Potenza

Segnalazioni e/o integrazioni in merito sono libere e vanno inviate a CamperWeb possibilmente munite di comunicati stampa ed immagini.


Di seguito vengono riportate numerose possibilita' di sosta per i colleghi camperisti: instancabili viaggiatori in camper che condividono un turismo itinerante dalle indimenticabili ed uniche esperienze di vita. Pertanto, qualora intendiate viaggiare in camper, vi invitiamo ad una attenta lettura del sottostante elenco che, tra  l'altro,  fornisce molti dettagli sia per brevi itinerari in camper che per una lunga vacanza in camper. Qualora gli organizzatori intendano completare la segnalazione con un link alla propria URL sara' sufficiente inviarcene comunicazione.

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Cancellara   Comune Via G. Falcone - 0971.942014  -  www.cancellara.net

Abriola  Municipio Via Passareili, 42 - 0971 923230  /  Pro Loco - Via Boccaccio, 10 - 0971.923041 /  0347.2579496  /  Vigili Urbani 0971 923230

Anzi  Municipio - Largo Pomarici  0971 962052-2248 - www.income.it/anzi  /  Pro Loco - Contrada San Donato 0971 962320  /  Vigili Urbani 0971 962052

Armento  Municipio Piazza Umberto I  0971 751271

 

Acerenza

Acerenza  -  Comune  0971.741811  -  Vigili Urbani  0971.741822 / 23  -  www.acerenza.freeweb.org
Viaggiare e visitare in camper

La cittadina è costruita sull'alto di una rupe, a 833 m slm, in eccellente posizione panoramica sulla valle del Bradano. Sui bordi della rupe sono state realizzate opere di consolidamento che, viste di lontano, gli conferiscono l'aspetto di un centro fortificato.
Notevole la Cattedrale duecentesca dallo stile romanico-gotico con influenze francesi. Nel grandioso interno a tre navate sono esposte grandi tele cinquecentesche opera di Antonio Stabile. Da vedere anche il Palazzo Vescovile, sede del Museo Diocesano, il quadrangolare convento di Sant'Antonio, sede di una mostra permanente d'artigianato locale, e la Fontana di San Marco.
Il centro storico mantiene ancora pregevoli caratteri ambientali, con edifici d'interesse storico-artistico del XVII - XVIII secolo mentre nelle vicinanze si può visitare il quattrocentesco Palazzo Ducale di Pietragalla e il seicentesco convento dei Cappuccini di Forenza.

Vi sono testimonianze di insediamenti preistorici sul vicino Monte La Guardia dove, a 865 m slm, si sono trovate abitazioni della prima Età del Ferro e, in grandi grotte, si sono trovati manufatti litici; altro materiale Neolitico è stato trovato nella Serra Altura.
Sul luogo dell'attuale abitato nasce l'antica Acheruntia, citata da Orazio, e risulta ben documentato un centro abitato del VI secolo a.C.; nel 318 a.C. viene conquistata dai Romani e, dopo lo scontro di Eraclea nella guerra contro Pirro, nel 280 a.C. vi si rifugia il Console Publio Valerio Levino.
Nel V sec. d.C. è Diocesi ed assume grande importanza; occupata da Totila, diviene oggetto di una lunga contesa tra Longobardi e Bizantini; viene distrutta dai Franchi e, una volta ricostruita, Acerenza riconquista un ruolo preminente nella Regione.
Nel 1061 viene conquistata da Roberto il Guiscardo e nello stesso periodo viene elevata al rango di Diocesi Metropolitana. Nel periodo svevo ha un grande ruolo strategico e, nella rivolta ghibellina del 1268, gli acheruntini si schierano con gli Angioini. Il periodo feudale è delle famiglie Sanseverino, Durazzo, Ruffo, Barnota e Morra.

Viene gravemente danneggiata dal sisma del 1456 e diventa feudo dei Ferrillo, degli Orsini di Gravina, del Pinelli e dei Pignatelli di Belmonte. Vanta notevoli tradizioni culturali; Mario Pagano studia nel Seminario Acheruntino; dà i natali all'architetto Filippo nel XIII secolo ed a Giuseppe Ottomani, defunto nel 1786.

Cultura e turismo in camper
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Cattedrale
E' uno dei monumenti piu' pregevoli della Basilicata, fondata nel secolo XI e ricostruita, dopo il 1281, in forme che ricordano quelle francesi  cluniacensi. La facciata, assai manomessa, ha un portale mutilo romanico pugliese (secolo XII) ed e' affiancata dal campanile; grandiosa e movimentata e' la parte absidale, con le testate dei transetti, ognuna munita di absidiola, le torricelle scalari e le tre absidi semicircolari. Nell'interno, a tre navate su pilastri, corre intorno al presbiterio un deambulatorio con cappelle a raggiera; agli altari del transetto, grandi tavole cinquecentesche.

Acerenza Maps Google

Atella

Municipio  Piazza Matteotti  0972.716611  /  Pro Loco 0972.715176

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Un interessante centro abitato, a 500 m slm, nella valle della fiumara omonima, che deriva il proprio nome da quello di una più antica città osca campana; l'abitato più antico era sulla sponda destra del torrente Levata, vicino o sullo stesso sito dell'antica Vitalba, la quale risulta frequentata con continuità da età paleolitica a tutto il XV secolo, con un esempio di stratigrafia molto rara nella regione. Nel territorio si sono avuti importanti rinvenimenti archeologici tra i quali il sarcofago con il ritrovamento di Achille a Sciro, del II secolo d.C., scoperto nel 1740 in contrada Ponte del Molino, ora al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
La cittadina attuale è stata costruita agli inizi del XVI secolo per volontà di Roberto I d'Angiò, con il fine di contrastare lo spopolamento e "abbandono di quella zona del Vulture dopo le molte guerre che, a partire dal 1268, sconvolsero il territorio. Venne dotata di possenti mura e di un castello con torri cilindriche; l'accesso era assicurato da due porte - delle quali è rimasta quella detta di San Michele -, sono rimasti anche tratti delle mura ed una torre cilindrica detta di S. Eligio. Città demaniale per lungo tempo ebbe un rapido sviluppo demografico per il continuo afflusso di abitanti dei centri vicini. Tra il XV e XVI secolo la città vive la fase di maggiore sviluppo; nei pressi di S. Maria di Vitalba è un convento di francescani che, nel XVI secolo, vengono sostituiti dai Carmelitani; dal 1358 al 1652 è presente una comunità di Clarisse; nel 1706 si insedia una seconda comunità francescana di Riformati nel convento di S. Maria degli Angeli; agli inizi del XV secolo si insediò nell'abitato una comunità Benedettina femminile nella chiesa di S. Benedetto. Nel 1496 la prosperosa cittadina è assediata dai francesi di Carlo VllI, occupata e saccheggiata; quindi viene assediata anche dagli spagnoli di Re Ferrante d'Aragona. 
Nel 1423 la Regina Giovanna la dà come feudo a Giovanni Caracciolo; dopo il 1497 viene infeudata a Filiberto Chalon, principe d'Orange, con "l'intero stato di Melfi"; nel 1530, scomparso il principe, Atella e San Fele vanno ad Antonio di Leyva, poi ai De Capua, ai Gesualdo, ai Filomarino ed ai Caracciolo di Torella. Dopo la caduta dei Borboni è uno dei maggiori centri legittimisti della Regione.

Atella Maps Google

Avigliano

Comune - Corso Granturco 0971.701811
Vigili Urbani 0971 701877
Pro Loco  Corso Gianturco 42 - 334.3348120 - Info
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Notevole centro a Nord di Potenza, sulle pendici dei monti Caruso e Carmine, ad 827 m slm. La cittadina fu infeudata dagli Angioini fino al 1530, quando appartenne a Gerolamo Caracciolo; nel 1537 passa ad Antonio Zunica e, quindi, torna ad Antonio Caracciolo il quale, nel 1579, concede ad Avigliano gli Statuti comunali.
Il 21 maggio 1612 viene acquistata dai Doria, che vengono investiti del titolo ducale e ne mantengono il possesso fino all'eversione della feudalità.
La popolazione aviglianese aderisce ai moti repubblicani del 1799. Dopo l'epoca borbonica è uno dei maggiori centri legittimisti della regione.
Ha avuto notevole fama per i suoi orafi, gli armieri e gli ebanisti intagliatori di legno.

agosto Sagra del baccalà
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 3^ decade (giorni 26, 27, 28 ~)
Cultura e turismo in camper
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Chiesa di S. Maria (sec. XVII), con facciata barocca e notevole portale di bugne a punte di diamante.

Avigliano Maps Google

Banzi

Municipio 0971.947811 / 13
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La cittadina è costruita su un dosso che domina l'alto corso del torrente Fiumarella, a 568 m slm, sui resti di un centro a nuclei sparsi frequentato dal VI al IV sec.a.c. abitata già nella preistoria. I reperti archeologici provenienti degli scavi sono conservati in parte presso il Museo Archeologico Provinciale di Potenza e parte presso i Musei Archeologici Nazionali di Melfi e Venosa. Tra il III ed il II sec. a.c. diviene Municipio romano e punto nodale della penetrazione romana nell'antica Lucania. Il nome della cittadina discende dall'antica Bantia, principale città dei popoli bantini, citata da Livio e da Plutarco per la sconfitta subita dai romani, al comando dei consoli M. Marcello e T. Quinzio Crispino, contro Annibale nell'anno 208 a.c.

Nel 1793, nei territori di Oppido Lucano (PZ), viene ritrovata la Tavola di Bantia con una iscrizione, nelle lingue osca e latina, che riporta lo statuto della città; è una lastra di bronzo, databile al I sec. a.c., di cm. 26x38 scritta su entrambe le facce e sul retro si legge una iscrizione latina con un brano della Iex repetendarum del periodo dei Gracchi; nel 1968 viene trovato un secondo frammento della medesima tavola.

Nel centro storico di Banzi sono venuti alla luce una serie di cippi con iscrizioni latine facenti parte del templum augurale, spazio sacro dal quale venivano tratti agli auspici.

Sull'antico abitato osco-romano è sorta l'attuale cittadina che mantenne un ruolo importante anche in epoca tardo imperiale; alla caduta dell'Impero Romano esiste a Banzi una delle più antiche fondazioni benedettine della regione il Monastero di Santa Maria che, nel 797, viene donato, da Grimoaldo III duca di Benevento, all'Abbazia cassinense. Nel 1075 il pontefice Gregorio VII esenta il monastero dall'autorità dell'Ordinario Diocesano; l'autonomia del medesimo monastero induce papa Urbano II, che era stato monaco a Banzi prima di divenire Vescovo di Ostia e pontefice a consacrare, con propria Bolla, Ursone abate di Banzi. Intorno al monastero nasce il casale per i lavoratori della comunità, che raggiunge il massimo splendore nel XII sec. Il sacro edificio con le pertinenze edilizie occupavano una buona parte dell'attuale cittadina.

Nel XIV sec. l'Abbazia vive la sua ultima fase importante con il rinnovamento di fabbriche ed edifici sacri; al termine del secolo il Monastero diviene Commenda e, dopo i Benedettini, va agli Agostiniani ed ai Francescani. Essendo molta parte del complesso affittato ai contadini, i monaci costruiscono un nuovo convento francescano nel 1737 occupando parte degli orti e del giardino.

Nel 1807 la soppressione delle comunità religiose provoca il trasferimento del grande patrimonio immobiliare e terriero dell'Abbazia al Comune di Genzano di Lucania di cui Banzi, all'epoca, è frazione.

Sulla strada che conduce a Palazzo San Gervasio, a circa due chilometri e mezzo, si costeggia la fonte Nocella, sul lato destro, che venne identificata con la Fons Bandusiae nominata da Orazio nella XIII ode del Terzo Libro.

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SOSTA CAMPER

Barile

Municipio  Piazza dalla Chiesa   0972.648111
Vigili Urbani  0972.648111
Pro Loco Corso V. Emanuele 28   0972.770244

settembre

Sagra dell’Agliatico
1^ settimana (giorno 1 ~)

ricorrenze

Pasqua – Feste e Riti
Processione dei Misteri

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Colonizzata da albanesi e da greci nei secoli XV - XVI.

Bella

Comune - Corso Italia  - 0976.803211  -  Vigili Urbani  0976.803214/32
agosto Sagra della pasta di casa
La pasta fatta a mano abbinata a condimenti semplici e gustosi.  Info 0976.39334.
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3^ decade
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Brindisi Montagna

Comune  -  Via Tornichet 0971.985002
Vigili Urbani 0971.985002
Pro Loco
ottobre Giornate medioevali
Rievocazione storica medievale organizzato dalla Pro Loco della localita', piccola ma nel contempo ricca di storia, come testimonia la presenza del castello. Un appuntamento irrinunciabile per quanti amano la storia e le antiche tradizioni.
.  ultimo fine settimana
Cultura e turismo in camper
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Da vedere:
- il Castello risalente all'epoca delle invasioni arabe saracene (IX secolo d.C.).
- la Grancia, una badia dedicata a S. Maria dell'Acqua Calda, cosi' chiamata per via di una fonte termale.

Parco della Grancia - Foresta della Grancia a 10 km da Potenza info 0971.274704
Grancia, è questo il nome del parco storico rurale e ambientale di Basilicata. E' questo il luogo dell'immaginario, dove la natura si racconta e la storia diventa spettacolo. Il Parco della Grancia invita ad un viaggio nel cuore del Mezzogiorno e nella cultura di un popolo, quello lucano. Tradizioni, costumi, saperi, abilità si riverberano nei manufatti degli artigiani, nelle specialità gastronomiche, negli spazi espositivi.
Visitare la Grancia è vivere un'esperienza, andare in fondo, alle radici, della cultura rurale, respirare un' atmosfera festosa ed agreste, dedicarsi del tempo per riconciliarsi con la natura. Riscoprire un mondo di cose semplici e autentiche. Emozionarsi al racconto di un'epopea, quella della libertà, delle insorgenze del 1799 e del 1861, presentata nel grande Cinespettacolo "La Storia Bandita".
Un evento multimediale e di teatro popolare unico in Italia: centinaia di volontari in un enorme scenario di oltre 25.000 metri quadrati danno vita ad una rappresentazione che si avvale delle più moderne tecnologie delle luci e del suono, di effetti speciali, di straordinarie coreografie e di musiche originali di grandi artisti, di voci di notissimi attori di teatro e del cinema italiano, con una direzione artistica di livello internazionale ed una magistrale regia, in un contesto paesaggistico di assoluto pregio.

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Castelluccio Inferiore

Comune Largo G. Marconi, 1  - 0973.663994/3 - 662085  -   Pro-Loco Piazza A.Gramsci - 0973.85040  -  Vigili Urbani  0973.663994

marzo

I Focarazzi
Si festeggia la vigilia di S. Giuseppe con l'incendio di grandi falo' propiziatori.
.  2^ decade (giorno 18 ~)

agosto

Sagra del fusillo
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Castelmezzano

Mujnicipio Via Roma, 28 - 0971.986041

Castelmezzano selezionato da CamperWeb

giugno

Festa di San Vito
Solenne processione e giochi.
.  2^ decade (giorno 15 ~)

agosto

San Rocco
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Castelsaraceno

Comune  Via V. Veneto - 0973.832013

marzo

I falo'
Fuochi augurali nel giorno di  San Giuseppe.
giorno 19

maggio

Festa dell'antenna
Per la ricorrenza di Sant'Antonio

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Castrovillari

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La cittadina calabrese ospita, tra maschere e carri allegorici, uno dei carnevali più importanti d’Italia

Nel Parco Nazionale del Pollino, la più estesa area protetta del Paese, fervono i preparativi per uno tra i dieci appuntamenti carnascialeschi più importanti d'Italia. Nato ufficialmente nel 1959 a Castrovillari, una deliziosa cittadina calabrese distesa in una valle ai piedi del Monte Pollino, l'omonimo Carnevale è giunto alla 48^ edizione che si svolgerà dal 19 al 28 febbraio. Due sono le peculiarità che lo rendono unico e attraente: la varietà e pregevole manifattura delle maschere e la partecipazione di gruppi folcloristici italiani e stranieri. Carri allegorici, ritrattisti e animatori sfileranno lungo l'ottocentesco Corso Garibaldi, disegnato dagli ingegneri al seguito di Murat come un boulevard, la mattina del 19 e il pomeriggio del 26 e 28 febbraio.

L'organizzazione della manifestazione ha apportato nel tempo diverse innovazioni al cartellone, arricchendo la kermesse di altri importanti appuntamenti: il "Premio Cultura" assegnato nel corso del Galà del Folklore; il "Premio Pitré" considerato il Nobel all'antropologia; animazioni tra le strade; degustazioni gastronomiche e la "Sirinata da savuzizza", antico rito della tradizione popolare di Castrovillari. La novità assoluta di quest'anno sarà il Festival del Folklore che, rispetto alle edizioni precedenti, si concentrerà su un solo Paese. Il primo prescelto è la Spagna, che parteciperà. con gruppi musicali rappresentanti le varie regioni. Tra gli eventi, lo spettacolo sull'emigrazione meridionale “Paisana” e l'incoronazione in piazza, giovedì grasso 23 febbraio, di Re Carnevale in un clima allegro e chiassoso di burla collettiva.

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Chiaromonte

Comune Palazzo degli Uffici - 0973.571002 / 571034  -  Pro Loco Piazza Caprera - 0973.571090
agosto Lagane e fasul
Festa della pasta e fagioli in Piazza del Mercato.
Info 0973.571002.
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2^ decade
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Campomaggiore

agosto Sagra della Porchetta
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 1^ settimana
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Filiano

Comune  Via Giovanni XXIII - 0971.836010/11  -  Pro Loco  Piazza SS. del Rosario, 20 - 0971.836006  -  Vigili Urbani 0971.83060
agosto Sagra de Lu Muzc
2^ decade (giorno 15 ~)
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Grumento Nova

Comune Piazza Sandro Pertini  - 0975.65044  -  www.grumento-nova.it  -  comune@grumento-nova.it - Vigili Urbani 0975.65044

Museo Nazionale Archeologico dell'Alta Val d'Agri
Contrada Spineta – 0975.65074

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Lagonegro

Comune 0973.41330

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Una leggenda alimentata dal romanziere russo Dmitrij Meréikovskij vuole che nella chiesa romanica di San Nicola riposino dal 1506 le spoglie mortali di Monna Lisa, la Gioconda leonardesca. Si tratta appunto di una leggenda, ma Lagonegro continua a tramandarla con affetto.
Il centro storico cittadino offre anche altri motivi d'interesse. Sulla piazza Grande si ergono il settecentesco palazzo Corrado, con caratteristici balconi in ferro battuto, e la chiesa della Madonna del Sirino, fiancheggiata da una cappella costruita su un protiro romano. Salendo una lunga scalinata si raggiunge il Borgo antico, dove sorge la Chiesa della Gioconda (chiesa di San Nicola) e si innalzano i resti del Castello feudale distrutto dai popolani durante la grande rivolta contadina del 1551.
La terza domenica di giugno Lagonegro celebra la Madonna del Sirino con una grande festa e una processione.

Mercatini - Fiere
Mostre - Antiquariato

Fiera di S. Vito
Importante fiera locale - con vendita di merci varie - che si svolge presso il centro cittadino la prima domenica di giugno.

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- Vecchio borgo, in cima e dominato dal castello
- Lago Sirino, lungo SS 19 verso Lauria, idilliaco e visibile anche dall'autostrada.

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Lagopesole

Frazione di Avigliano

Pro Loco Castel Lagopesole
Piazza Federico II, 22 - 85020 - 0971.86251 - 333.8663901 -
info@prolocolagopesole.it

agosto Festival Internazionale del folklore
Info 0971.8621 - 2^ decade (giorno 15 ~)
 
Lagopesole - CamperWeb
parcheggio
Lagopesole - Mura castello - CamperWeb
mura Castello
Lagopesole - CamperWeb
strada di accesso
Lagopesole - Panorama - CamperWeb
panorama

Info Castello 0971.86083 / 86194

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Castel Lagopesole
Frazione del Comune di Avigliano, a 829 m slm, sulle colline tra i fiumi Ofanto e Bradano il cui nome discende dalla presenza di un grande lago che nel Quaternario occupava tutta la valle di Vitalba.
In epoca preromana la zona fu importante perché separava il Sannio, l'Apulia e la Lucania.
L'avvento dei Normanni porta benessere ed importanza a tutta la zona; situazione che dura anche per tutto il periodo di dominio svevo in quanto può godere di una pace continua per circa cento anni.
L'imperatore Federico II di Svevia inizia i lavori di ampliamento del castello nel 1242.
Il 12 aprile 1266, sconfitto ed ucciso Manfredi nella battaglia di Benevento, la Corte angioina prende possesso del castello. Dal 1274 al 1280 vengono eseguiti nuovi lavori sotto la direzione di Pietro d'Angicourt e Giovanni di Tullio. Carlo I d'Angiò, nel 1280, soggiorna per l'ultima volta al castello, decretandone implicitamente il disinteresse e il conseguente abbandono di tutta la zona. Nel 1416 diviene feudo di Giovanni Caracciolo e, quando il re Carlo V confisca i beni di Giovanni II Caracciolo, il feudo viene dato al Principe Filiberto d'Orange; nel 1513 il feudo viene assegnato ad Andrea Doria, la cui famiglia ne ha mantenuto il possesso fino al 1968, quando il complesso è stato acquistato dallo Stato.
Arrivando a Lagopesole la possente mole del castello, dominante l'intera valle ed i dintorni, è visibile da notevole distanza.

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SOSTA CAMPER

Laurenzana

Comune  Largo Municipio, 6 -  0971.960311  -  Pro Loco  Via Lincoln, 3 -  0971.961209
agosto Sagra del Pecorino e Patate tipiche
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 2^ decade (giorni 10 ÷ 15 ~)
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Maratea

Comune Piazza Immacolata  0973.874111 - www.costadimaratea.com/maratea
APT   P.za del Gesu' 32  - tel. 0973.876908

giugno

Processione a mare
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Mostra reperti di archeologia terrestre e marina
Presso Convento dei Cappuccini (centro storico) - Visite previo accordo 0973.877676

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SOSTA CAMPER

Marsico Nuovo

Comunale  Piazza Municipio  0975.345111 -  Pro Loco  Piazza Municipio  347.0392551
ottobre Sagra di Autunno
Si festeggia la vendemmia ed a buona ragione visto che la Basilicata è la regione che produce piu’ uva da tavola. Info 0975.342015.
2^ decade
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Marsicovetere

Comune  Largo Municipio  0975.69033 / 69272

agosto

Sagra del prosciutto
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Maschito

Comune  Via Cariati, 114   0972.33074

ricorrenze

Pasqua – Feste e Riti
Processione dei Misteri

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Melfi

Municipio  Piazza Abele Mancini 1 -  0972.251111
Vigili Urbani  0972.251245 / 44 / 47
APT  Regionale  0971.411839
Pro Loco  Piazza Umberto I  14,   0972.239751
Comunita' Montana del Volture selezionato da CamperWeb
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E' costruita su un colle vulcanico al piede settentrionale del Monte Vulture, a 530 m slm, citata dallo storico romano Plinio, prende il nome dal fiume Melpes. L'intera zona denominata Melfese è stata sede di insediamenti Neolitici nella pianura lungo il fiume Ofanto. Nuclei abitati del IX-VIII secolo a.c., dell'Età del Ferro, si sono individuati sulla collina del castello e nel centro medievale, con corredi funebri di tipo Dauno; insediamenti Lucani si sono trovati sulle colline di Valleverde e dei Cappuccini, con necropoli del V sec.a.c. I relativi reperti archeologici sono raccolti nel Museo Archeologico Nazionale del Melfese, ospitato nel Castello Normanno-Svevo.
In epoca longobarda la città viene fortificata divenendo importante centro del Gastaldato di Acerenza e nodo commerciale. Nel IX secolo è governata da funzionari imperiali bizantini; nel 1037 diviene sede vescovile e, nel 1041, centro politico del Ducato di Puglia e di Calabria; nel 1043, è la capitale del nuovo Stato Normanno, fulcro centrale della loro potenza contro i Bizantini. Il papa Niccolò II convoca, nel 1059, il Concilio di Melfi, nel corso del quale investe Roberto il Guiscardo del titolo di Duca. Successivamente ospita altri Concili e, ampliata, viene dotata di una nuova e robusta cinta muraria che, dal castello, racchiude tutto il centro medievale, munita di cinque porte: Porta Calcinaia, Porta Bagno, Porta Venosina, Porta S. Antolino e Porta Troiana.
Le emergenze della città murata sono i grandi complessi religiosi con le chiese di S. Andrea, S. Teodoro e S. Maria dei Longobardi nella zona altomedievale e la Cattedrale con i monasteri nell'ampliamento normanno. La Cattedrale, dell'XI secolo, al limite del borgo alto-medievale chiude il tracciato verso la Porta Venosina, asse viario principale della città normanna. Nel 1089 il papa Urbano II inizia da Melfi la predicazione per la prima crociata; nel 1130 vi si tiene il Concilio dell'antipapa Anacleto, durante il quale Ruggero II viene nominato "re di Sicilia e Duca di Puglia e Calabria".
Ai Normanni succedono gli Svevi con l'imperatore Federico II (1194-1250) che sceglie Melfi "porta d'Apulia e baluardo Svevo" come residenza estiva; vi istituisce una "scuola di logica" e, nel 1231, vi promulga le "Constitutiones Augustales" o "Costituzioni Melfitane", redatte da Pier della Vigne e Taddeo da Sessa. Nel 1266 sopravviene la dinastia Angioina con Carlo I che affida a Riccardo da Foggia e Pietro d'Angicourt i lavori di ampliamento e rafforzamento delle difese del castello.
La presenza della corte Normanna e dell'amministrazione Sveva porta a Melfi molto personale; secondo questa politica, proseguita dagli Angioini, il fiorentino Niccolò Acciaioli, finanziato re di questi, nel 1350, diviene il primo feudatario della cittadina. 
Città demaniale tra i beni della Regina Sancia nel 1392, gli Acciaioli vengono sostituiti dai Marzano che lasciano il feudo ai Caracciolo, i quali radunano a Melfi una corte di letterati e di artisti che, implicitamente, produce interventi di rinnovo urbano sui maggiori complessi edilizi della città e, nel 1472, viene trasformato il nucleo centrale del castello in Palazzo Comitale. Il Caracciolo, nel 1485, prende parte alla "Congiura dei Baroni", ordita contro Re Ferrante d'Aragona; sventata la congiura il re fa giustiziare, tra gli altri, anche Giovanni II Caracciolo, confiscandone tutte le proprietà. Nel 1528, in conseguenza del conflitto tra Aragonesi e Francesi per il possesso del regno, Melfi viene saccheggiata dall'esercito francese guidato dal Lautrec; dopo la riconquista spagnola è assegnata al principe d'Orange. Le grandi famiglie di proprietari terrieri e professionisti, consolidatesi con l'occupazione francese, producono ulteriore rinnovo urbano con le prime costruzioni fuori le mura.
Alla soppressione delle comunità religiose la famiglia Severino acquista l'ex Convento delle Carmelitane, trasformandolo in residenza; in tale periodo vengono costruiti i palazzi Araneo, Murano ed il Municipio. Nel XIX secolo avviene una ristrutturazione sostitutiva dell'antica edilizia e, alla fine del secolo, sorgono i palazzi Pierro, Andretti ed Aquilecchia (Nel 1930 un evento sismico danneggia i maggiori complessi monumentali e, più profondamente, l'antica edilizia minore).
Nel 1728 i cittadini insorgono contro una gabella sulla farina, nel 1832 si ribellarono ancora per ottenere la quotizzazione delle terre demaniali, infine, nel 1861, una nuova ribellione proclamò la restaurazione del governo borbonico.

febbraio

Festa di Sant'Alessandro, patrono
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 giorno 9

ottobre

Rievocazione Federiciana
Corteo storico e Raduno dei falconieri
.  penultima settimana

Sagra della varola
E’ il trionfo della castagna, di cui abbondano i boschi del Vulture. Si organizzano lunghe tavolate in Piazza IV Novembre e Largo Duomo dove vengono offerte caldarroste preparate in enormi caldaie, squisite varietà di dolci di castagna e la famosa pasta fatta in casa con farina di castagna. Non mancheranno gli stand per gli assaggi del vino Aglianico, frutto eccelso di terreni vulcanici fertilissimi. Numerosi anche i gruppi di musica popolare.
.  ultima settimana

ricorrenze

Festa dello Spirito Santo - Pentecoste
Festa sacra contornata da un corteo storico con costumi d'epoca. Ha luogo 50 giorni dopo la Santa Pasqua
Cultura e turismo in camper
Viaggiare e visitare in camper

Melfi - CamperWebMelfi - CamperWeb
Federico II di Svevia scelse Menfi come residenza estiva ed il Castello del XII secolo ancora domina la città. Sulla destra del portale d'ingresso si innalza la grande torre pentagonale, mentre sulla sommità della torre Ovest si vede una struttura a tronco di cono rovesciato che secondo la leggenda sarebbe il nido d'aquila dell'imperatore. Nel Museo Nazionale importanti reperti della preistoria, del periodo romano, bizantino e normanno.

Castello Normanno Svevo - Costruito su un impianto di epoca normanna, voluto da Roberto il Guiscardo, fu ampliato e risistemato da Federico II di Svevia; nel periodo Angioino fu oggetto di ulteriori sostanziali modifiche all'impianto generale della fabbrica. Le modifiche che trasformano il corpo centrale del castello in palazzo comitale furono opera dei Caracciolo nel XV secolo.
La pianta a poligono irregolare, disposizione e forma delle torri, ai vertici della maglia muraria, evidenziano gli ampi rimaneggiamenti subiti dal complesso.
L'ingresso attuale del Castello si apre verso la città sul versante orientale, aveva ponte levatoio, ora sostituito dall'ultima campata del ponte a tre fornici che supera l'ampio fossato attorno agli spalti. Sulla destra del portale d'ingresso si alza la grande torre pentagonale chiamata "torre o baluardo dell'orologio", punto più avanzato della fortezza verso l'abitato; nel giro esterno degli spalti, verso sinistra, dopo un bastione a torre, si incontra la "torre dei cipressi" o "baluardo dello stendardo", a pianta pentagonale e con feritoie come la precedente; dopo di questa appare la "torre terrazza" o "torre segreteria", a pianta quadrata, più bassa delle altre e con finestre. Dopo un altro tratto di mura si incontra la terza grande torre, a pianta pentagonale, detta "Torre ovest" o "baluardo dellione", alla sommità della quale si vede una struttura a tronco di cono rovesciato che, secondo leggenda, sarebbe il nido dell'aquila di Federico Il di Svevia.

Museo Nazionale del Melfese, allestito in alcune sale dei castello di Melfi 0972.238726
Chiesa grotta di S. Margherita, con affreschi del secolo XIII.

Piatti e prodotti tipici
per il camperista
Viaggi e degustazioni in camper

- maccuarnar, tipo di pasta fresca simile ai maccheroni e dalla caratteristica sezione quadrata dovuta allo strumento usato per prepararla, da condire con sughi a base di coniglio e maiale.
- aglianico del Vulture.
- canzoncelli, panzerotto dolce con aggiunta di cioccolata e frutta secca.

Melfi Maps Google

SOSTA CAMPER

Moliterno

Comune  Piazza V. Veneto  0975.668511 - www.comune.moliterno.pz.it  - Vigili Urbani  0975.668517
agosto Sagra del Canestrato
1^ decade (giorni 6, 7 ~)
Moliterno Maps Google

Monticchio

I laghi di Monticchio sono come una oasi nell'avara terra lucana. Lo splendido paesaggio di verde e di boschi muta passando da una riva all'altra dei laghi o salendo alla solitaria abbazia di S. Michele. Il panorama fa eccezionale se si sale in vetta al M. Vulture con la funivia od in auto.

Laghi di Monticchio - CamperWeb Laghi di Monticchio - CamperWeb Laghi di Monticchio - CamperWeb Laghi di Monticchio - CamperWeb

Monticchio Laghi Maps Google

Nemoli

Comune  Piazza Umberto I  0973.40001

Sagra della polenta
.

ricorrenze

Corpus Domini
Tradizionale infiorata e processione

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Palazzo San Gervasio

Comune  Via Roma  0972.44246 / 44274

Pro Loco Manfredi  Info
°
Viaggiare e visitare in camper

I primo nucleo del centro abitato, a 500 m slm, viene costruito per la residenza del personale a sevizio del Castello, dai normanni Drogone o Umfredo di Altavilla nel XII sec., come residenza di campagna su di un pianoro dominante la fertile valle dell'Ofanto; il rione sorto per primo attorno alla fortezza viene chiamato Spirito Santo, ha una piccola chiesa dedicata ai Santi Gervasio e Pròtaso, della quale si ha notizia in due Bolle del Papa Pasquale II del 22 maggio 1103 e del 16 giugno 1106. Un documento del 1082 cita un casale Gervasii che viene donato al Monastero della SS. Trinità di Venosa; il 10 dicembre 1201 una Bolla pontificia di Innocenzo II nomina un Palatium Sancti Gervasii. L:imperatore Federico II fa restaurare il castello destinandolo a residenza di caccia e di svago. Dopo il 1250, alla morte dell'imperatore, è abitato da Re Manfredi, figlio naturale di Federico II e di Bianca Lancia, fino al 1266 quando viene ucciso nella battaglia di Benevento contro gli Angioini. Carlo I d'Angiò, nel 1267, istituisce il tenimento di San Gervasio, come una delle difese della Basilicata e nomina custode Nicola Frezzano da Venosa. Il 18 maggio 1272, con la moglie Margherita di Borgogna, si ferma al castello per alcuni giorni.

Documenti del 1281 citano la marescallia di San Gervasio come il luogo dove i Re angioini avevano le migliori razze equine. Durante il regno di Carlo II d'Angio’ il castello viene affidato a Filippo di Grandiprato, che viene nominato anche custode delle foreste di San Gervasio. Nel 1134 Roberto d'Angiò nomina Bertranda del Balzo principe di Altamura e custode delle foreste e delle difese dei territori di San Gervasio e di Lagopesole. Durante il regno di Giovanna I d'Angio’ inizia la trasformazione delle regie difese in feudi che prosegue con Carlo III d'Angio’ e con il figlio Ladislao quando, nel 1400, la regina madre Margherita ha il tenimento di Palazzo San Gervasio con il Castello e la terra di Stigliano. Il primo atto di infeudazione è del 1434 quando il feudo di Palazzo San Gervasio è dato, dalla regina Giovanna II, alla cugina o nipote Covella o Cobella Ruffo; in questo periodo nasce l'abitato della zona del Piano e si amplia quello dello Spirito Santo. Nel 1507 il feudo e le pertinenze, tornati alla Regia corte, sono concessi da Ferdinando il Cattolico a Nicola Maria Caracciolo, marchese di Castellaneta. Fonti del 1531 danno la presenza di 90 fuochi ed un Castello in buone condizioni.

Il 30 giugno 1532 l'Imperatore d'Austria Carlo V d'Asburgo concede il feudo al favorito barone Ferrante D'Alarçon de Mendoza; nel 1564 i beni del barone, posti in vendita, sono acquistati da Donna Lucrezia della Tolfa alla quale, nel 1569, succedono i figli Giovannantonio e Girolamo. Nel 1587 diventa proprietà di Carlo del Tufo che, per debiti, lo vende al Duca di Acerenza Galeazzo Pinelli nel 1597; dopo tre anni passa al figlio Cosimo ed al nipote Galeazzo Francesco che lo vendono, nel 1615, ad Antonio Cattaneo di Genova; poi va alla sorella Ippolita e dopo all'altra sorella Costanza, moglie di Giovanni de Marinis, feudatario di Genzano di Lucania. Quindi perviene a Giovanni Andrea de Marinis che ne rimane feudatario fino alla promulgazione della legge di abolizione della feudalità del 2 agosto 1806. La cittadina per tutto il XIX secolo è impegnata nelle cause per la ripartizione degli antichi feudi; l'abitato sviluppa e si arricchisce di chiese e palazzi, con la Parrocchiale di San Nicola, ricostruita nel secolo scorso, la chiesa di San Rocco del 1753, la chiesa di Santa Maria del Rosario del 1714 e la Chiesa del Crocifisso del 1825.

giugno Sagra della Salsiccia e dei prodotti locali
Un fine settimana di festeggiamenti nel piccolo centro agricolo del Vulture, ed una ghiotto occasione per assistere ad ogni fase della lavorazione della salsiccia con una gara tra macellai. Tra i prodotti locali da gustare emergono il pecorino, l’olio extra vergine estratto dall’Ogliarola del Vulture e il vino Aglianico. Info 335.8040685.
.  
1^ decade.
ottobre Sagra del vino novello, castagna e grano cotto
Si svolge lungo Corso Manfredi di Palazzo l'annuale sagra organizzata dall'Associazione Vivi Palazzo in collaborazione con Arci Vibonati. La giornata sara' contornata dall'esposizione di prodotti artigianali locali e da animazione ed intrattenimenti vari con particolare riguardo per i bambini: li vedremo impegnati nella preparazione di antiche zucche e giochi popolari.
.  fine mese
Cultura e turismo in camper
Viaggiare e visitare in camper

Da vedere:

  • Chiesa San Nicola (Splendido monumento risalente al XVII Sec.);
  • Castello Marchesale (Riserva di caccia di Federico II, risalente all'epoca medioevale);
  • Pinacoteca D'Errico;
  • Bosco Comunale (Riserva naturale, affiancata da una splendida pineta e da un lago artificiale)
  • Pinacoteca e Biblioteca "C.d'Errico";
  • Museo Archeologico;
  • Sito archeologico risalente il IV e III secolo a.C;
  • Domus federiciana;
  • Area boschiva di 800 ha.

La Pro Loco consiglia:

Gastronomia: salsiccia di maiale a punta di coltello, formaggio pecorino, pane cotto a legna, vino aglianico.
Piatti tipici:  pasta e cime di zucca, focaccia di vino cotto, tagliatelle ricce (con mollica di page, mandorle e cannella), brodetto del lunedì dell'Angelo, grano cotto (condito con vino cotto), melograno e noci, marmellata di mele cotogne, focaccia di granturco, coniglio al ragu'.

Palazzo San Gervasio Maps Google 485 m slm

Pescopagano

Comune  Piazza della Vittoria  0976.5104  -  Pro Loco  Via Nazionale 0976.5717  -  Vigili Urbani 0976.5104

marzo

Annunciazione
.  3^ decade (giorno 25 ~)

agosto

Sagra della birra
.
 2^ decade (giorni 12 ÷ 18 ~)

Pescopagano Maps Google

Pietragalla

Comune  Via Cadorna  0971.944311  -  Pro Loco  Viale Senatore Zotta  0971.946034  -  Vigili Urbani 0971.944306
°
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Costruita su un breve ripiano terrazzato, a 839 m slm, sul versante sinistro del torrente Cancellara. Appare in documenti del 1278 come Mons Petreguallo e risulta edificato su zone già frequentate in epoche antiche.
Sul Monte Torretta, raggiungibile attraverso la SS. 169 a circa sette chilometri dal centro abitato, al di sopra di un'ansa del fiume Bradano, a 1074 msm, furono individuati, nel 1958, resti di un insediamento frequentato da prima del IX secolo e fino al III secolo a.c., con una cinta muraria di quattro chilometri del IV secolo a.c.; l'acropoli, alla sommità, è cinta da mura in opera quadrata con resti di fortificazioni nella zona occidentale. Si sono trovati resti di un tempio italico dedicato ad Ercole.
Nel Catalogo dei Baroni Normanni sono riportati i feudatari di Pietragalla, da Riccardo di Santa Sofia, Ottone de Tucziaco nel 1308, Nicolò de Cancellario nel 1320, Antonio Del Balzo nel 1342, Marsilio de Confaloneriis, Lorenzo Acciaiuoli nel 1378, Petruccio de Cancellario, Riccardo de Alemanno, Pietro de Fossa, Roberto Orsini e Francesco Zurlo; poi Ottaviano Affatati la vendette a Francesco Melazzi nel 1653.Nel 1647, con Marsico Nuovo, Cancellara ed Oppido Lucano, prese parte alla ribellione contro il governo spagnolo e, nel 1861, resistette, asserragliata nel Palazzo Baronale, all'assalto, secondo le cronache, di duemila briganti comandati da Borjés e Donatello Crocco, impedendogli, in tal modo, di raggiungere la Puglia.
Nella cittadina esiste un quartiere di abitazioni interrate, molte delle quali con il tetto ricoperto da tumuli di terra, molto interessanti per la storia dell'architettura rurale.

agosto Sagra dei Migliatiedd
2^ decade (giorno 15 ~)
Pietragalla Maps Google

Pietrapertosa

Comune  Via Roma  0971.983002 / 160
Pro Loco  Vico Michele Torraca, 18   0971.983013
Viaggiare e visitare in camper
Il comprensorio delle Piccole Dolomiti Lucane
Aspetti Fisiografici

La montagna di Caperrino
Il Caperrino costituisce una dorsale in senso Nord Sud, le cui falde, caratterizzate da dolci pendii, sono ricoperte di pascoli e di boschi molto degradati o di boscaglie di ginestra odorosa.
Alla sua base sono bene evidenti rovinosi fenomeni di frana e di erosione specialmente negli impluvi degli affluenti della fiumarella di Corleto.
Sulle pendici si ritrovano lembi di Cerreta e quando la stessa è del tutto scomparsa, nei punti piu’ assolati e rocciosi fa la sua comparsa una macchia di ricostruzione a ginestra odorosa.
Sul crinale e sulla vetta i cespugli di altre specie legnose sono rari e si riducono alla presenza quasi soltanto di Biancospino o di Pero ricoperti di folte croste licheniche. La prateria di Caperrino è spesso ricoperta da un immenso felceto di Pleridium aquilinum.

Le piccole Dolomiti
Lungo la dorsale di Pietrapertosa, anch’esse in direzione Nord Sud l’erosione, meteorica ed eolica, ha determinato la formazione, nei millenni, di un completo campionario delle piu’ ardite forme di guglie e torrioni.
In effetti l’azione congiunta delle acque meteoriche, del gelo e spesso dei venti ha finito per determinare una inusuale convergenza di forme che sostanzialmente finisce per giustificare l’appellativo di “dolomiti”.
Le Dolomiti vere, invece, sono costituite da una particolare roccia, la dolomia, che è un carnonato doppio di calcio e e magnesio, facilmente attaccabile dagli agenti atmosferici (ed in particolare dal gelo) che hanno modellato quella roccia fino a costituire il ben noto e quasi irreale scenario.
Gli aspetti vegetazionali da citare si limitano alla presenza di folti cedui di Carpinella e di Carpino orientale con la presenza, talora, anche di Tiglio oltre che naturalmente, anche la Roverella.
Questi cedui sono stati spesso arricchiti, specialmente nei tempi andati, con il castagno, le cui infiorescenze bianchiccie spiccano ancora nella tarda primavera, anche ad una grande distanza.
Altri aspetti del tutto peculiari, sono dati dalle cenge erbose che ricoprono certi gradini delle guglie rocciose.
Tra queste, la Felce dolce che qui possiede una curiosa prerogativa: quella di automutilarsi delle fronde quando l’arsura estiva si fa insopportabile.
Un aspetto caratteristico è dato dai grossi pulvini di Scabiosa crenata.
Nelle zone calanchive, all’affluenza del Calastra nel Basento, la vegetazione a Scabiosa crenata si arricchisce di un’altra presenza: quella di Pertoria Calabrica.
Alla estremita’ meridionale le Dolomiti perdono gradualmente la loro asprezza ed il bosco di Cerro, dai fianchi, risale fino a ricoprire anche il crinale.

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Pietrapertosa Maps Google

Potenza

Municipio 0971.415111
URP 0971.415218
Ass.to Cultura 0971.52653
APT 0971.411839
Infotur  Via Alianelli, 4 - 0971.21812
Vigili Urbani 0971 46507
Pro Loco - Vico Stabile, 10 - 348.5106099 / 0971.23964
Viaggiare e visitare in camper

     Ricca di arte e di tradizioni, capoluogo della regione Basilicata, Potenza e' una citta' di oscura e antichissima origine, forse pelasgica o sabellica o di stirpe italo greca. L’influenza di queste ultime civilta' l’ha resa sicuramente piu' ingentilita e progredita delle aspre e fiere popolazioni montane del territorio di cui fa parte.
     Della sua lunga storia restano purtroppo poche testimonianze visibili. Complesse vicissitudini sociali e politiche, devastazioni, incendi e terremoti, hanno modificato il suo profilo architettonico pur non avendo mai intaccato il suo alto profilo civile e di liberta' (come testimonianza basta ricordare che nel 1860 la citta' fu la prima nel mezzogiorno d’Italia ad insorgere contro i Borbone) grazie al quale ha avuto la capacita' di rinascere, progredire, ricostruire ed espandersi, fino a raggiungere l’attuale conformazione, che riserva al visitatore piacevoli sorprese.

     In Piazza Mario Pagano, vasto e animato centro della vita cittadina, sorge il Teatro Comunale “Francesco Stabile”, un piccolo gioiello che merita una visita approfondita. La sua origine e' singolare: nel 1857, un gruppo di privati cittadini acquistarono l’isolato oggi occupato dal teatro, facendo demolire l’architettura preesistente per far posto alla nuova realizzazione, che fu affidata agli architetti Alvino e Pisanti. Il teatro venne dedicato al musicista lucano Francesco Stabile (1802 – 1861) e fu completato nel 1880. La progettazione, molto simile a quella del piu' noto teatro San Carlo di Napoli, ha dato come risultato un capolavoro di equilibrio di forme e volumi, con la platea, tre ordini di palchi e il loggione che racchiudono l’orchestra e il palcoscenico.

     Restaurato validamente nel 1990, il teatro ha conservato il suo impianto neoclassico, i suoi stucchi, le fini decorazioni di Luigi Cangiano, il plafond che rappresenta il Trionfo di Pitagora, i decori e le appliques originali della fine dell’ottocento. Il palcoscenico, costruito in abete, mantiene l’originaria pedana in pioppo, una delle poche rimaste nei teatri italiani.

     In piazza del Duomo e' possibile ammirare l’imponente massa architettonica del Palazzo Comitale o Palazzo Loffredo, risalente al XVII secolo. L’edificio, secondo alcune fonti, risalirebbe al 1612, fatto costruire dal Conte di Potenza Carlo Loffredo. Il palazzo fu la sede del Liceo e ultimamente ha ospitato il Conservatorio di Musica “Gesualdo da Venosa”, il Convitto Nazionale “Salvatore Rosa” e parte dell’Istituto Statale Tecnico Commerciale “Leonardo Da Vinci”. Dall’evento sismico del 1980 e' stato evacuato ed e' in programma il restauro del pregevole fabbricato che per la sua posizione e' un complesso di notevole emergenza ambientale e di riferimento storico – culturale.

     Da non trascurare una visita ai resti del Castello, che si erge all’estremita' est del colle su cui sorge il centro antico, al Largo Beato Bonaventura. Di probabile origine longobarda, certamente anteriore al 1000, fu sempre legato alla storia delle casate che ebbero in feudo la Contea Potentina. Il castello esisteva gia' nel 1268, quando Carlo I D’Angio', fece abbattere le mura della citta'.

da Viaggi di Repubblica - 02/11/00

maggio

Sfilata dei Turchi
Consiste in una processione in costume storico e si svolge alla vigilia dei festeggiamenti in onore di San Gerardo, patrono della citta'. Sembra che la festa risalga all'VIII secolo.
.  3^ decade (giorno 29 ~)

Festa di San Gerardo
I festeggiamenti in onore del santo patrono si celebrano da tempi antichissimi con processioni, sfilate e manifestazioni che coinvolgono l'intera citta'.
.  3^ decade (giorno 30 ~)

settembre Festival Internazionale di arti pirotcniche
.
  1^ decade

Mostra nazionale degli hobbies
.
  fine mese

Cultura e turismo in camper
Viaggiare e visitare in camper

- Museo Archeologico Provinciale  - Via Ciccotti – 0971.444833
- Pinacoteca Via Ciccotti – 0971.444833
- Mosaico della Villa Romana  - C.da Malvaccaro – 0971.653269

Potenza Maps Google

SOSTA CAMPER

Rapolla

Municipio   Via A. Moro 0972.647111  -  Vigili Urbani  0972.647215
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Antica cittadina costruita sul crinale di uno sprone triangolare, a 459 m slm, delimitato dal torrente Melfia, sul versante Nord Orientale del Monte Vulture, sulla via che da Potenza, attraverso Melfi, raggiunge Venosa; centro agricolo noto per la produzione vinicola e turismo collegato alla presenza di fonti di acque termali.
Roccaforte longobarda, costruita sulla più antica Strapellum, sue notizie si hanno nel 968 sotto il regno di Pandolfo, principe longobardo di Rapolla e di Conza. Nel 988 ospita nel suo Castello l'imperatore Ottone II; nel X secolo il monaco greco San Vitale, nella sua fuga dalla Sicilia, si ferma a Rapolla e, con il nipote Elia ed altri compagni, fonda eremi e chiese. Ai monaci basiliani seguaci di San Vitale sono attribuite le numerose chiese rupestri della zona: quella dedicata a San Vitale, ipogea sotto l'attuale chiesa del Crocifisso e quelle di Sant'Elia e Santa Barbara.
Città vescovile degli inizi dell'XI secolo, viene conquistata dai Normanni subito dopo Melfi; nel 1127 è saccheggiata dai soldati di Lotario III e, nel 1183, viene distrutta dai melfitani. Con l'avvento del dominio svevo, Federico II la rende città demaniale. Nel 1235 alloggia nel castello anche Bianca Lancia, madre di Manfredi.
Dal perimetro del borgo longobardo al piano Castello l'espansione urbana attorno alla cattedrale di Santa Lucia produce di conseguenza l'ampliamento della cinta muraria.
Agli inizi del XIII secolo il vescovo Riccardo fa iniziare la costruzione di una nuova Cattedrale, dedicata all'Assunta, nell'area prospiciente il Castello; dal 1209 lavorano alla nuova chiesa Mastro Sarolo da Muro Lucano e Melchiorre da Montalbano.
Nel 1255 si schiera con il Papa contro gli Svevi e, perciò, viene assediata da Galvano Lancia che, in seguito, ne diviene feudatario.
Con l'avvento degli Angioini, nel 1269, diventa feudo di Antonio de Capris e, nel 1301, torna città demaniale e lo rimane durante il regno di Sancia, Giovanna I e Giovanna Il fino al 1414, quando diventa feudo di Giovanni Caracciolo e, nel 1530, viene concessa da Carlo V a Filiberto Chalon, principe d'Orange. Nel 1632 Rapolla torna alla famiglia Caracciolo che la tiene fino all'eversione della feudalità.
Nel 1528 anche Rapolla è assediata e saccheggiata dalle truppe del Lautrec, nella guerra tra Valois ed Asburgo e, di conseguenza, perde il vescovado che viene annesso alla Diocesi di Melfi. Quanto rimane del castello distrutto viene inglobato nel Palazzo Baronale; la ripresa della città è segnata dalla costruzione dei palazzi Chiaromonte, Ferrante e Radino. Tra il XVII ed il XVIII secolo è rifatta la Cattedrale e nasce il borgo di fronte che, lungo la strada estramurale tocca le chiese di San Biagio e di Santa Maria della Stella; intorno alla nuova parrocchiale, che nel 1770 è dedicata all'Annunziata, si hanno importanti interventi edilizi che tra XVIII e XIX secolo hanno nella ricostruita chiesa di San Biagio uno dei capisaldi. In località Alberopiano-Masseria Caselli, tra ruderi e resti di pavimenti musivi viene rinvenuto, nel 1856, il sarcofago del II secolo d.C. detto di "Rapolla".
Subisce notevoli danni per i terremoti del 1851 e del 1930. 

Mercato prodotti vari il mercoledi' successivo alla 2^ domenica del mese, si svolge in Corso Italia

Rapolla Maps Google

Rionero in Vulture

Comune  Via A. di Savoia  0972.729111 / 725042  -  Info
APT Regionale 0971.411839
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Distesa sotto la mole dell'antico vulcano Vulture, Rionero ha mantenuto parte del suo originario impianto medievale. Al centro della cittadina s'innalza la chiesa Matrice dai fastosi interni barocchi. Interessante anche la casa dei Fortunato, dove nacque lo studioso Giustino Fortunato, e la chiesa di Sant'Antonio Abate, dove (come ricorda una lapide) si concluse nel 1502 la guerra franco-spagnola per il possesso del Regno di Napoli.
A poca distanza s'incontra il centro di Barile, noto per i suoi vini e per essere uno dei principali centri della cultura e della lingua albanese in Lucania. Sulla piazza del Municipio si può ammirare la quattrocentesca Fontana dello Steccato. Ma come ricorda la Vlame, tradizionale festa campestre del lunedì di Pasqua. Influenze albanesi sono presenti anche a Rionero. Il nome della sagra deriva infatti dall'albanese sie vlazer hame, mangiamo tra fratelli.

settembre Aglianico Festival
1^ settimana (giorno 1 ~)
ricorrenze I riti della Pasqua
Via Crucis sabato Santo
Rionero in Vulture Maps Google

Ripacandida

Comune  Via S. Maria 40/F  0972.644112 / 644132  -  Vigili Urbani  0972.644079
Pro Loco Via G.B. Rossi, 6  0972.645148

Viaggiare e visitare in camper

Ridente centro a 629 msm è costruito su un colle roccioso dal quale si gode uno splendido panorama verso il Monte Vulture; noto per la produzione vinicola ed olearia deriva il nome dalla “bianca ripa” su cui sorge o, per altri studiosi, dal vicino centro scomparso chiamato Candida Latinorum.
L’abitato moderno risale al periodo delle invasioni gotiche, quando gli abitanti di Candida Latinorum, nella valle, si trasferiscono sul colle. Si è scoperto che il centro attuale è, in parte, sovrapposto ad un insediamento indigeno frequentato dal VII al IV sec. A. C.
Nella fiumara si trovano le rovine di un acquedotto romano che a Leonessa, sotto Venosa, aveva un grande serbatoio d’acqua.
E’ fortificata dai Longobardi e, nel medioevo, è nota per aver inviato alla liberazione del Santo Sepolcro, al comando di Boemondo, un folto numero di armati.
Durante la dominazione Normanna, nel XII secolo, si apprende dalle fonti che viene affidata a Ruggero Marescalco; sotto il dominio Svevo è talmente importante che l’Imperatore Federo II affida a Roberto di Ripacandida un prigioniero lombardo. Per l’insurrezione ghibellina del 1268 si schiera con gli Angioini; nel 1283 diviene feudo di Goffredo da Tizzanello, nel 1294 appartiene a Filippo della Leonessa e, nel 1306, è di Sergio di Siginolfo.
Nel 1532 è assegnata ai Caracciolo e, quando Carlo V d’Angio’ la toglie a questi ultimi, va ad Onorato Grimaldi, signore di Monaco; è poi, con il titolo di Duca dei Boccapianola e, quindi, alla famiglia Mazzacchera dei Duchi di Castelgarramone.
Nel 1828 è saccheggiata dalle armate Francesi del Lautrec e, nel 1861, da’ inizio al moto leggittimista che proclama, a Melfi, il governo provvisorio borbonico.

marzo

I falo'
Per la ricorrenza di San Giuseppe.
.  giorno 19

Ripacandida Maps Google

Rivello

Comune  Viale Monastero  0973.46004
Pro Loco  Piazza Umberto I  0973.46106
agosto Sagra della Soppressata
.

Sagra della Fresella
.

Rivello Maps Google

Rotonda

Municipio  Via Roma, 56  0973.661005
Vigili Urbani  0973.661005
APT  Regionale sede Potenza 0971.507622
Pro Loco  Via Roma, 56  0973.661194
giugno Festa del Pitu
E' sicuramente la festa piu' attesa di tutto l'anno con il suo rito dalle origini pagane: si ripete il matrimonio arboreo tra un abete dalle dimensioni modeste (a rocca) ed un enorme faggio (a pinu) a simboleggiare la fecondita' portatrice di buone messi. Vi partecipano numerose persone incaricate di scegliere e trasportare in paese gli alberi per poi issarli ritti nella piazza del municipio. La manifestazione, che prosegue per diversi giorni coinvolgendo anche i paesi vicini,  prevede anche una sagra enogastronomica con piatti e vino locale.

Il risveglio della natura e il rito degli alberi
Momenti della Festa del Santo Patrono, S. Antonio da Padova (9 – 13 giugno).
Piatti a base di salame e “panetteddre” di Sant’Antonio.

agosto Sagra della melanzana rossa
Degustazione di ricette a base di Melanzana rossa
giorno 25
settembre

Sagra dell’olio extravergine di oliva e del  pomodoro
Costoluto di Rotonda
giorno 2

dicembre

Sagra e degustazione del Fagiolo Poverello Bianco di Rotonda
giorno 9

Osservando i presepi in mostra nei vicoli del centro storico cittadino
giorno 28

Cultura e turismo in camper
Viaggiare e visitare in camper

Un cuore di pietra in una cornice naturalistica spettacolare. Rotonda cosi' appare immersa nel verde dei suoi boschi. Il Borgo antico, punteggiato di pregevoli opere d'arte, realizzate dagli scalpellini locali, si snoda in un gioco di stradine e piazze, dove da splendide fontane scolpite sgorga l'acqua purissima proveniente dai monti circostanti.
Il Comune, sede dell'Ente Parco nazionale del Pollino, sorge su un antico costone di roccia situato a 427 m slm mentre il suo territorio ha una altitudine variabile dai 318 ai 1919 m slm.
Con semplicita' e genuinita' Rotonda si offre ai visitatori che restano rapiti dalle suggestioni, dai colori e dai sapori di una terra antica e ospitale capace di tramandare e rinnovare la propria storia, la propria cultura e le proprie tradizioni.
Un luogo ideale per un soggiorno all'insegna del relax, assaporando le ricette della gastronomia locale alla scoperta dei tanti tesori del Parco. Escursioni, orienteering, arrampicate, rafting sono solo alcune delle tanti opportunita' per vivere e conoscere un territorio unico capace di suggestionare ed emozionare. 
Folclore, natura e tradizione ma anche storia e cultura: dai siti paleontologici del bacino pleistocenico del Mercuri, i cui reperti sono conservati nel Museo di Storia Naturale, alle Chiese, agli antichi Palazzi nobiliari fino a percorrere le vie dell'acqua con gli antichi mulini testimonianza viva di una civilta' antica ma ancora pulsante da scoprire, conoscere, rispettare e amare.

Parco Nazionale del Pollino
Una natura insolita ricca di suggestioni, miti, storie e leggende. Un Parco tra 2 Regioni (Basilicata e Calabria) 3 Province (Potenza, Matera e Cosenza) e 56 comuni.

Sono questi i numeri della piu' grande area protetta d'Italia. Un habitat naturale capace di offrire al visitatore i paesaggi piu' svariati. Il Pollino e' un gruppo montuoso tra due mari, nel cuore del Mediterraneo; regno del Pino loricato, del lupo e dell'aquila reale. L'orizzonte incontra lo Ionio e il Tirreno, dalle alte quote alla realta' diffusa del paesaggio antropico; un ambiente straordinario dove miti, storia e leggende si intrecciano. Conoscere il Parco Nazionale del Pollino diventa cosi' un'esperienza che mette insieme piu' significati: vivere una natura unica e selvaggia e immergersi nella cultura, negli usi e nel folclore delle popolazioni locali. Visitare l'area protetta per contribuire a valorizzarne le risorse e godere di una vacanza all'insegna della bellezza paesaggistica, del gusto della scoperta e del piacere del tempo ritrovato.

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Ruvo del Monte

Municipio  Viale della Repubblica  0976.97035 - APT  Regionale 0971.411839
marzo Festa di San Giuseppe
Una manifestazione tra il sacro ed il profano caratterizzata dall'accensione di frandi falo' la sera precedente la ricorrenza. Musica in piazza, balli e degustazioni gastronomiche accompagnano i festeggiamenti; non possono di certo mancare la degustazione dell'ottimo vino locale e delle squisite patate cotte sotto le ceneri.
.  giorno 18 ÷ 19
ricorrenze Feste della Settimana Santa
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San Costantino Albanese

Comune Largo Luna  0973.91126  -  APT  Regionale  tel. 0971.411839

maggio San Costantino
I festeggiamenti in onore del santo iniziano con una solenne Processione in costume per proseguire con il rito dell'incendio e l'esplosione dei "nusasit", fantocci in costumi popolari.
.  3^ decade (giorno 21 ~)
ottobre/novembre Festa d'Autunno
Parco Nazionale del Pollino -
Da:  Sassiweb - Matera  -  info@sassiweb.it  : < Escursioni lungo il Sentiero dei Castagni alla scoperta di alberi secolari - Raduno dei suonatori di zampogna, surdulina e musica per le vie del paese - Apertura stand gastronomici con piatti e dolci a base di castagne e prodotti tipici della gastronomia e dell'artigianato locale. Inoltre da visitare l'Etno museo della civiltà contadina Arbreshe e la mostra degli strumenti musicali tradizionali.
Per informazioni Consorzio METABO di San Costantino Albanese 097391373
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San Severino Lucano

Comune  Via S. Vincenzo 0973.576132 / 33  -  APT  Regionale  0971.411839
Pro Loco del Pollino   Via G. Bruno  0973.576314 
Viaggiare e visitare in camper

Il Comune e' inserito nel cuore del Parco Nazionale del Pollino situato su un versante della Valle del Torrente Frido e costellato dalle vette innevate del Massiccio. L'origine del paese si fa risalire al 1495 quando il settimo conte di Chiaromonte, Bernardino Sanseverino, dono' ai monaci cistercensi dell'Abbazia di Santa Maria del Sagittario (fondata nel 1152 da Ugone di Chiaromonte) il territorio su cui attualmente sorge il paese. I monaci costruirono alcune dimore per i coloni che di li a poco avrebbero addomesticato il paesaggio, dando una dimensione agricola al centro abitato. La ricchezza delle risorse naturali porto' ad un rapido incremento delle dimensioni del borgo. Le borgate, con costruzioni tipiche in pietra, balconi fioriti, vicoli pavimentati, staccionate in legno richiamano le caratteristiche dei paesaggi alpini. Visitarle ed immergersi in esse provoca un senso di benessere e di quiete! Da questi borghi si risale verso le cime dei monti, attraversando boschi di faggi e di abeti, allo scroscio delle acque dei ruscelli e torrenti, osservando il volo a ruota di rapaci o saettante di picchi verdi e neri, imbattendosi, se fortunati, in curiosi scoiattoli o pavide lepri per giungere fino alle vette incontaminate dove domina sontuoso il Pino Loricato simbolo del Parco, e presente in Italia, solo in questa zona. A volte l'ospitalita' e' garantita da piccole strutture ricettive che ben si armonizzano con il paesaggio circostante e nelle quali l'ospitalita' e la cordialita' si associano alla possibilita' di gustare la tipica tradizionale cucina Lucana. Escursioni guidate a piedi e in Land Rover o a cavallo o in Mountain Bike permettono di apprezzare questo angolo di natura incontaminata. E per gli esperti, arrampicate su pareti attrezzate o passeggiate con sci da fondo, permettono un contatto vero con la natura. Meritano una visita i resti dei "Mulini della valle del Frido", testimoni di archeologia industriale, nel passato elementi intorno ai quali si svolgeva la vita economica dell'area; il Santuario della Madonna del Pollino, centro di culto e meta di turismo religioso; il Museo delle attivita' artigiane nel piccolo Borgo di Mezzana. Nel mese di agosto si assiste ad una settimana di rappresentazioni musicali nel "Pollino Music Festival". Numerose sono le sagre, a base di prodotti tipici, durante tutto l'anno.

maggio Le regine del Bosco
Passeggiata ecologica sulle ali delle farfalle
Menu a base di paddaccio e funghi di maggio
giorno 20
luglio

Processione in costume al Santuario del Pollino
Si festeggerà l'amatissima Festa della Madonna del Pollino che coinvolgerà in allegria e condivisione tutta la cittadinanza. Si tratta di un ricco cerimoniale, che porterà i fedeli della madonna a salire difficoltose strade per giungere in alta montagna, presso il santuario, in peregrinazione. Il Santuario della Madonna del Pollino sorge infatti su uno sperone roccioso, in posizione panoramica su tutta la valle del Frido. Proprio al santuario vengono ripetuti antichi gesti di preghiera e ringraziamento, che questa gente montana e tradizionalista si tramanda da generazioni.
Intorno al santuario si sviluppa la festa, con arrosto di capretti ed agnelli all'aperto, e l'organizzazione del pernottamento all'esterno, per chi anche durante la notte vuole restare accanto al luogo sacro. L'indomani musiche e danze locali accompagneranno la processione che ridiscenderà in paese, trionfante.
.  1^ domenica

ottobre Sagra dei prodotti da forno e della farina Carosella
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  giorno 7
dicembre Mostra concorso dei presepi
.  giorno 27

    San Severino Lucano - CamperWebSan Severino Lucano - CamperWebSan Severino Lucano - CamperWeb
Ristorante
La Fontana del Brigante
Contrada Taverna Magnano
0973.576284
Ottima cucina locale

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Sarconi

Comune  Piazza Municipio, 11  0975.66016  -  Pro Loco  Via Provinciale, 91  0975.66170
agosto Salsicciata
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  2^ decade (giorno 14 ~)

Sagra del Fagiolo di Sarconi
Piatti a base di fagioli della particolare qualità coltivata sul territorio. Info 0975.66016.
.  2^ decade (giorni 17, 18, 19 ~)

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Sasso di Castalda

Comune  Via Roma, 3  0975.385016  -  Pro Loco   Via Roma, 22  0975.422130

agosto Sagra della Minestra impastata
1^ decade (giorno 10 ~)
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Senise

Comune  Piazza Municipio 0973.686200 - www.comune.senise.pz.it  -  Pro Loco Piazza Municipio  0973.686358  -  Vigili Urbani  0973.686294

agosto Sagra della Grispa
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Sagra del peperone
2^ decade (giorno 14 ~)

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Spinoso

Comune  Via Petrocelli  0971.954001

Mercatini - Fiere
Mostre - Antiquariato
Fiera di S. Andrea
Nel mese di novembre, in questa bella localita’ avvolta da boschi di castagni, si festeggia S. Andrea con una fiera dove abbonda la castagna, da gustare in compagnia di un bicchiere di frizzaruso, vino frizzante locale. La manifestazione prevede un’area riservata all’esposizione agricola e un’altra destinata per i banchi di generi vari, dove è possibile trovare un poco di tutto.
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Terranova di Pollino

dicembre Natale Zampognaro
Si propone il tipico Natale terranovese - Info 0973.93489.
3^ decade (giorno 23 ~)
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Vaglio Basilicata

Scavi Archeologici
Localita' Serra di Vaglio - Ingresso libero

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Venosa

Municipio Piazza Municipio  0972.308611
Vigili urbani  0972.31010
Infotur  0972.31655

 Pro Loco Via A. Moro 3,  0972.36394
Viaggiare e visitare in camper

E’ uno dei più interessanti centri della regione; costruita sull'alveo di un bacino lacustre pleistocenico, a 415 m slm, vicina alla fiumara omonima al confine di un pianoro.
Il territorio, frequentato sino dalla preistoria, è un'area molto ricca di materiali paleontologici. Proprio ai margini della depressione in cui sorge Venosa si sono ritrovate testimonianze della presenza umana risalenti ai primi due periodi del paleolitico, il Chelleano e l'Acheulano.
Le origini della cittadina risalgono all'insediamento di Venusia ai confini tra le regioni di Apulia, Lucania e Sannio; negli antichi, tra i quali il poeta latino Quinto Orazio Fiacco, ivi nato nel 65 a.c., permaneva il dubbio se la cittadina appartenesse all'una o all'altra regione.
Il nome attuale appare nel 291 a.c. quando viene occupata dal Console L. Postumio; diventa colonia romana e, dopo la battaglia di Canne, i romani vi ricostituiscono l'esercito.
Il console Claudio Nerone, nel 207 a.c., vi respinge un attacco di Annibale; è municipio romano iscritto alla tribù Orazia divenendo importante centro commerciale e, in età Repubblicana, ospita una fiorente comunità ebraica, della quale sono rimaste le catacombe in contrada Reale ed in contrada La Maddalena.
La cittadina mantiene una posizione di privilegio anche durante l'alto medioevo. Nel 662 viene occupata dai bizantini, ed è presa due volte dai saraceni; nell'866 viene liberata dall'imperatore Lodovico; quindi è riconquistata dal duca longobardo di Benevento e, nel 976, viene ripresa dai bizantini e posta sotto il Catapano di Bari.
Tra il IX e l'XI secolo le traversie subite dalla città producono il restringimento della cinta muraria attorno al primitivo castello longobardo, che, con molta probabilità si trovava nell'area occupata dalla Chiesa di Sant'Agostino nel 1280.
All'avvento dei Normanni nel 1041 è contea di Drogone d'Altavilla, che ordina la costruzione della Badia benedettina della SS. Trinità, che viene consacrata dal papa Nicolò II nel 1059.
Nel 1067 Roberto il Guiscardo rende demaniale la cittadina. Nel 1127 Venosa insorge contro i Normanni e viene riconquistata da Ruggero II, che ne ordina l'abbattimento delle mura.
Nell'anno 1232 nel castello di Venosa, nasce Manfredi, figlio naturale di Federico II e di Bianca Lancia; nell'occasione l'imperatore riceve il sultano di Babilonia che gli porta in dono la sfera d'oro "che indica infallibilmente le ore del giorno e della notte".
Durante il regno dello stesso Federico II di Svevia diventa citta’ regia e, nell’insurrezione ghibellina del 1268 si schiera contro Manfredi; nel 1269 diviene sede di un ospizio per invalidi di guerra voluto da Carlo d’Angio’.
Nel 1297 il papa Bonifacio VIII concede ai Cavalieri di Malta la Badia della SS. Trinita’ che versa in una grave crisi, non risolta dai benedettini.
Nel 1304 Sancia, figlia del re di Maiorca, riceve in dono Venosa e la Contea di Potenza dal marito Roberto d’Angio’ e, nel 1345, la regina entra in un ordine monastico ed i suoi feudi vengono requisiti dalla corona.
Appartiene ai Durazzeschi, ai Giordano Colonna, ai Sanseverino, ai Caracciolo, agli Orsini e subisce gravi danni per un terremoto.
Nel 1470 Pirro del Balzo si occupa della ricostruzione realizzando anche il Castello. Viene occupata dagli spagnoli nel 1501, quindi è feudo dei Gesualdo, dei Buoncompagni, dei Ludovisi e dei Caracciolo di Torella. E’ uno dei centri piu’ ricchi della regione e nel XVIII secolo ha degli edifici tessili; partecipa ai moti Carbonari del 1820/21 e, nel 1848, è sede di una sommossa contadina. Nel 1861 aderisce all’insurrezione filo-borbonica, accogliendo le bande legittimiste del brigante Carmine Crocco.

ricorrenze Via Crucis - Venerdi' Santo
Rappresentazione sacra nel quadro delle celebrazioni della Settimana Santa

Processione dell'Addolorata
Sabato Santo

Cultura e turismo in camper
Viaggiare e visitare in camper

- Parco Archeologico Ingresso libero
- Museo Archeologico Nazionale Sito nel Castello Aragonese di Pirro del Balzo 0972 36095
- Giacimento Paleolitico di Notarchirico (a Km. 10 da Venosa). Visite previa richiesta alla Soprintendenza ai Beni Ambientali ed Archeologici Via Castello,  0972.36095.

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Viggianello

Municipio   Corso Senatore De Filpo, 26  0973.664311
Pro Loco  Via Gallizzi  0973.665200

Viaggiare e visitare in camper

Il paese delle ginestre sorge a 549 m slm nella parte occidentale del Parco Nazionale del Pollino, su uno sperone roccioso agli estremi confini della Lucania, che guarda la Valle del Mercuri e le incantevoli cime della catena montuosa del Pollino. Il centro storico, in posizione centrale rispetto all’ampio territorio che giunge fino a 2200 m slm e’ costellato da numerosi e variopinti nuclei abitati, Le sue origini risalgono ai primi insediamenti di monaci brasiliani, avvenuti intorno al X sec e che promossero un incisivo processo di antropizzazione ed evangelizzazione le cui testimonianze – cappelle ipogee e laure eremetiche – sono tuttora presenti sul territorio comunale. 
Viggianello, dopo essersi organizzato in comune nel 1808 secondo gli emendamenti francesi, partecipa attivamente alle fasi dell’Unita’ d’Italia. In particolare queste terre furono teatro di scontro fra briganti ed esercito piemontese: l’oralita’ conserva ancora gesta ed aneddoti di uccisioni, razzie, battaglie e imboscate. Viggianello, e' indicato come il paese delle ginestre in un omaggio alla gialla ed intensa cortina di fiori di ginestra che avvolge in maggio il territorio comunale i cui colori e profumi inebriano e rapiscono i visitatori.

settembre Quando cucinare era un’arte
Stand di prodotti tipici locali con spettacoli teatrali e danze tradizionali.  Info 0973.664311.
. 
1^ settimana
ottobre

Sagra dei funghi e delle trasformazioni culinarie tipiche a base di funghi porcini
giorno 14

Sagra delle castagne
Degustazione di dolci di pietanze a base di castagna
giorno 31

dicembre 

Raduno della zampogna
Canti e suoni nel centro storico, degustazione del piatto tipico della festa la Rappaciona (ricetta e storia)
giorno 29

Parco Nazionale del Pollino Localita' Campotenese

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Cultura e turismo in camper
Viaggiare e visitare in camper

Chiesa di San Francesco (XIX sec);
.  Chiesa dell’Assunta edificata dai principi di Sanseverino nel XVI sec;
.  La Cappella di Santa Maria della Grotta;
.  La Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria (1656);
.  La Cappella di San Sebastiano (XV – XVI sec);
.  La Cappella della Trinita’ (XIX sec);
.  La Fontana di Gioia;
.  Il Castello dei Principi Sanseverino (fortilizio normanno appartenuto dal 1494 al 1809 alla famiglia dei Sanseverino-Bisignano;
.  Il Calvario.

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Viggiano

Comune Via Roma, 73  0975.61142  -  Pro Loco Via Pisciolo, 2   0975.61226

giugno

Sagra delle fragole
.

settembre

Processione dal paese al Santuario del Monte
1^ domenica

dicembre

Zampogna lucana
Per vedere le zampogne all’opera - Info 0975.61122.
.  2^ decade (giorno 14 ~)

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Villa d'Agri 

Info 0971.411839
agosto Sagra del Prosciutto Lucano
2^ decade (giorno 15 ~)
ricorrenze Carnevale e sfilata di carri allegorici
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Riti della Pasqua
Feste della Settimana Santa

Villa d'Agri  Maps Google

Nella lista manca ancora un evento? Segnalatecelo e lo inseriremo

Si raccomanda vivamente di controllare sempre ed a priori il regolare svolgimento delle manifestazioni in quanto date e programmi riportati sono da intendersi puramente indicativi e soggetti a variare negli anni (anticipo, posticipo, annullamento, ecc. ). A tale "regola" non sfuggono i mercatini (mensili e settimanali) che possono sospendere l'attivita' durante i mesi estivi; CamperWeb non si assume responsabilita' per eventuali errori od omissioni.

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